:: Sara Cardellino: Fiabe d'alfabeto per talento magro.


Accio: "Marina di Vecchiano nell'autunno 2011"



Sara Cardellino

 FIABE D’ALFABETO PER TALENTO MAGRO. 2011

ad Accio.

 

Probabile che la qualifica di Fiabe sia inadatta. Le ho scoperte nella casa veneziana. Quando, separati nel novembre 2011, rilessi tuoi apologhi sul Tellus numero 30 che mi avevi donato due anni prima, mi lanciai in una sorta di gara con te a scriverne pur’io. Risentono del dolore che vivevo. Del cibo che rifiutavo. Ero disperata e mi prendevo in giro. Non potevo fartene cenno. Ero fuggita da te. Rileggendole mi sono sembrate passabili. Pensai pure un titolo alla raccolta.Dopo, come sai, io smisi di scrivere. Ne scelgo sette. Te li spedisco. Se intendi pubblicarli sull’Olandese Volante hai il mio permesso.


 


Accio: Sara Cardellino Autunno 2011 

 

 

1

Nel dizionario dei sinonimi e dei contrari non riuscivo a trovare nessun corrispondente di me e sempre di me nessun opposto. Chiesi al libraio se esisteva un Dizionario delle anime nate uniche e morte copiate.
 

2

Mi piace guardare la fiamma bruciare la candela. Si consuma mentre fa luce. È utile ma trema con un fiato. Provo piacere nel guardare qualcosa che si distrugge. Forse mi convinco di resistere al tempo, o cedo al bisogno d’immortalità osservando la distruzione delle cose.

 

3

C’è musica intorno, nessun corpo balla, ma, dentro i cuori non si stancano mai.

 

4

Mi ricordo quel pomeriggio, avevo l’aria triste come manichino che indossi un abito sporco. Non l’avrei incontrato se le lacrime non avessero bagnato la stoffa. Lui venne, mi tolse quella camicia a righe, lasciandomi nuda per qualche minuto, poi tornò con un coprispalle verde e mi guardò soddisfatto. Sono passati anni. Io lo sto ancora aspettando per restituirgli le spille che mi ha delicatamente appuntato nel collo.

 

5

Rostran oca bianca al mattino fa colazione sul bordo del lago con piccoli insetti e briciole di pane. Scende in acqua e galleggia beata. Mangia, beve, nuota, dorme e si diverte quanto vuole. Il tempo cresce sotto le sue ali. Tutti mi dicono che ho il cervello come un’oca … ma esistendo Rostran mio Doppio, è tangibile, basta venire in questo paese sul laghetto per vederla, non mi sento offesa!

 

6

La Giraffa Betty si lamentava delle gambe troppo corte che aveva.

- “Perché le confronti con il tuo collo” disse Toba, la talpa

- “Che ragionamento insensato” pensò Betty senza rispondere “è solo un’invidiosa e stupida talpa pensante. Ma se avesse ragione? ….Sarei una stupida giraffa sgraziata non possedendo dialettica di sintesi in materia di bellezza”

 

7

Davanti alla porta del Purgatorio c’erano due piante, una grassa e l’altra magra, dovevo sceglierne una da portare con me. Pensai alla scultura di Giacometti e scelsi la magra. Così ad una secca vita già vissuta aggiunsi, di nuovo, per simpatia verso uno svizzero parigino esistenzialista, una magra quasi eternità. Che chissà come mi avrebbe modellata. Prima di vivere in qualche Paradiso, un’eternità, con forme adatte nel corpo nell’anima.