:: Accio e Sara Cardellino: 45 amuleti ahikù per compleanno caucciù con marino capanno. 14 febbraio 2022. |
CAUCCIÙ con MARINO CAPANNO.
PREFAZIONE ELASTICA mattina presto sulla soglia nervatura-tu di foglia. se la tiri s’ammoglia con me caucciù t’amo e non se ne parla più!
5 AHIKÙ METTON VOGLIA SEMPRE PIÙ
1 sono qui rapsodia fermo-immagine nell’intimo del guizzo
2 l’arabesco non diventa traccia se mi spargi seme sulla faccia. accordo percussivo me colta sul vivo?
3 ingaggia fiamma commedia panna glissato ascendente monta trillo – coda finale pop. la mòvo ti scovo ti provo.
4 ascolto cose orchestrali mòvo sublimi ali tu sesso su me cali come disco-music vali
5 notte accoglie risposta stell’io zenitale blues tu misceli l’es genitale alba s’accosta carnale
6 compleanno a tempo di Can Can esultanza delle cosce van. sollevo panno. arte palco vòle mia parte calco.
7 sguardo età riparo in armonia venatura centro della tonalità. mattino nella gerarchia dei suoni sali scala verso me regina. 14 II 2022
8 così ogni sillaba oggi sia via d’arpeggi volatine trilli inesauribile si definisca poema sema di nascita suite mescita
9 acqua al fiore voce e pianoforte fermenta viandante Sara Cardellino garbata bussa alla porta in cantabilità. fantasia in do maggiore pulsa nocche candore senza pari che mi porti
10 vulnerabili all’allegro vivace Italiana di Felix Mendelssohn nel fogliame nuovo ventoso ondeggiare della ferita che lasciammo sul Brenta. audacia: sì sì Sì… ora nel compleanno mi bacia!
11 Ad altezza di tenacia timbro Papillon din don don su me bambina sfarfallante apria a primavera le ante.
12 Nuovo preludio sul prepuzio mentre corri sull’incendio del solista mie labbra coro. Oh se ben temperato t’adoro!
13 Nella pastorale vecchianese vigilia della nota al latte si sgola (ahi partitura zolla dura sbatte) sulle curve succhiate agnella. Da Beethoven destino e cervella.
14 Per un attimo, attimo d’improvvisazione Blues accensione d’età compleanno sfioro a mani aperte l’aurora veneziana.
15 Dove il tempo s’appanna seno s’unge pepe piccante sulla punta dita lucertola. Timbro surrealista. Hola.
16 Musica se non la suoni resta fola. Si disse Sara Cardellino a febbraio smontando il traversiere guaio e strumento sotto al mento.
17 Toh ancora Vivaldi dei miei anni adolescenti caldi fuoco sempre sulla via di casa ove ogni stagione non ebbe pausa.
Non misura che tempo scardinato Gustav Mahler còre ammalato! Ma guarisce dal dolor degli anni nocciolo che fé danni. Mahaleriana polpa d’occhi viennesi guardiana.
19 Cogito ergo sum o musico ergo sum? Uhmm. Sull’interrogativo in equilibrio timbrico e armonico trovo il brio nella spontaneità sentimentale Dio. Son versi zuccherosi bruschi. L’ho imparati da Ciajkovskij.
20 Rimsky Korsakov sento danza festività del giorno come fa l’ovo col tuorlo senza età mi battezzo vento. Tipica musica dal dì dentro.
21 Ascoltiamo Glinka vuoi ch’à te mi stringa? Là… non è che finga profuma la giunchiglia che i sensi spariglia.
22 Strano? che stando al piano Io suoni Glinka che il notturno Imparò da Field: tu il fieno rammenti dove il bianco di me suonasti nel diurno campo pulsando il fianco. La musica russa ci dà scossa. Nel Gruppo dei Cinque sensi. Mossa! Ma fai finta o ci pensi?
23 Quando appare Borodin lo confondo con una medicina. Perché fu anche medico ti dico: la musica guarisce senza finta pietà bene scandisce. Intendi cosa per San valentino viene dal Cardellino?
24 Rachmaninov si mòve tra cose del passato brillìo ogni esilio trova suo nome. Il Concerto per piano e orchestra n. 3 ci rende trio: la follia e io e te.
25 – SE IL BOMBO AL BLU GIRA ATTORNO
Rapsodia per compleanno accoglie foto come bombo succhia foglie. Accio ehi! Ti porto a Broadway. Vestita di seta perfetta acqua cheta. Sensi parola albero scuoto con sopra blu. Lo voglio io lo vuoi tu!
NOTA PER ACCIO. CHE LA MEDITI. DOPO CHE ASSIEME ABBIAMO SCRITTO IL 25° AHIKÙ. Per tu… tirarti sù e io giù. Tanto non mi darai retta. E continuerai a vivere come ti pare. Ma Gershwin “capita a fagiolo”. A vederti scrivere disegnare fotografare ormai da tempo (che tu metti a pari a vangare al Campo della Barra dove mi porti Zerelda Zee ed alle tue “fenomenali” pastasciutte col radicchio rosso trevigiano dedicandomele) ho inteso che questo compositore ti si adatta a meraviglia. Compose la partitura della Rapsodia in Blu fecendo altre decine di cose. Non la orchestrò tanto che ciò lo fece un altro addetto. Non è finita. Ascolta. Siccome era lui il solista al piano non finì neppure lo spartito per la tastiera. Quando toccava a lui in parecchi passaggi improvvisava. In seguito venne ricostruito il suo ruolo solista per spartito. Dopo. Però quanto eseguì alla prima della Rapsodia non c’è. C’è altro, diverso. Intendi? NO… tu non capisci o non vuoi capire. Dentro ora i tuoi impegni di badante e poi la pesca e la barca a Bocca di Serchio e la messa in ordine del motore auto e le incursione nella storia orale familiare e il comunismo di chi non scrisse un rigo ecc ecc pure scrivi disegni fotografi per me. Con me. Allora mi sia dato il ruolo di custode della musica dalla quale ricavare un qualche metodo e insegnamento. Se improvvisi poi non termini. Centinaia e centinaia di lavori. Se ci sono io a spingerti finisci l’insieme. Quasi tutto. Che sia poesia prosa dipinti fotografie album. Non ho mai la soddisfazione di vedere qualcosa che è finito. Tanto non devi pubblicarlo esporlo. Perché se anche qualcun altro, o qualcun'altra, e tu ciò cerchi da tempo, dovesse terminate, tu vivo per carità, camperai 100 anni, mettiamolo in condizione di ben operare. Impara da GERSHWIN.
26 Oppela! Caspita!… con l’edera salì il DO (in cima alla finestra la gabbietta con Cardellina aperta porticina per volo e abitazione veneziano balcone) sul ferretto n. 1 L’uccelletto vide, dopo, il RE cadere sul ferretto n. 2. Sorrise tra le piume. A quel punto con maglietta rigata apparve il MI in gondoleta. Che prese suo spazio. Dopo fu il turno del dinamico FA. Adatto al ferretto 3. Cardellino s’accese gioioso nell’aria. Movendo ali. Profumate soffici colorate. Perché pianissimo giunse il SOL. Cardellino l’invitò al ruolo dominante nel ferretto 3 gabbietta. Prese a cinguettare, Sara Cardellina, e la nota LA le saltellò incontro. Così poté posarla sul ferretto 4. Tutto prese fondante effetto. Allegra pensò al Piccione che sulla grondaia avrebbe detto che me fo?! Gli avrebbe risposto: “In musica con te sto Cardellino! Zuccone d’un pisano: sei note nostro Destino”.
27 Se ascolto Träumerei (sogno) di Schumann penso a cosa senza te sarei. Un cotogno solitario rosaceaccio ornamento van.
Semplice duettare sul Monte Calvo con te mi salvo: 10 Comandamenti via dai tormenti cantati da Mosè: Io e te con l’amore tre. Grazie tanto Musorgskij per poesiola incanto da boschi nasce a notte come sema dal tuo poema.
NOTA - Per la tua poetica, Accio, che non si concretizza mai in un libro una mostra per la “convinzione” che altri possano continuare i personaggi in altre direzioni… ti farà simpatia sapere che Musorgskij il suo poema non lo poté mai ascoltare eseguito nella sua vita. Ma siccome la musica ha risorse che la letteratura si sogna, lasciamelo dire, l’opera venne conosciuta grazie a Rimskij-Korsakov che nel 1886 la eseguì. Pero modificandola come gli pareva a lui necessario. Conobbe un successo continuo. Nel 1968 venne scoperta la versione originale. Che parimenti ha avuto successo nei teatri. Nelle scelte direttoriali e orchestrali. Ti informo che il successo della versione Rimskij-Korsacov è dovuto anche al film di Walt Disney “Fantasia” dove venne utilizzato un arrangiamento composto da un altro musicista direttore: Leopold Stokowski. Una volta letta questo mia nota chissà cosa ci ricamerai sulla Fantasia che ti tiene in attività da sempre in cose estetiche. Ricorda però che della musica, cioè di me, hai fondamentale necessità. Sempre. Oltre ogni San Valentino e poesia per il Cardellino. SARA
29 CONTRAPPUNTO ANIMALESCO NEL FEBBRAIO FRESCO – 1 Inizia l’animalario ritmo vario col Leone. per veneziana incolonnata significazione. Criniera regale e ruggito come risata epocale. Vorrei godere tua bocca con baffo ferrato mellita lappata lingua infinita a stampa ove piacer di musicista avvampa.
NOTA: Nello scriver poesiola 29 in ampi di coppia prove si rivela che io a differenza di te Accio son sempre più complicata nella stesura dei versi, non ho la tua immediatezza, e abbisogno di nota: “Mellita” ovviamente come “mielata” ma anche con riferimento allo stampatore eccelso Aldo Manuzio il giovane che editò CALLIGENIA FABELLA MELLITA INCERTI SCRIPTORIS… e ciò è un limite, e forse riflesso di condizione sociale, diresti di classe, tu popolare sai essere efficacemente per tutti: io ricca borghese illuminata finisco per scrivere colta oscura scemata. O no?!
30 CONTRAPPUNTO ANIMALESCO NEL FEBBRAIO FRESCO – 2 Acciaccatura per zampetta di Grillo (trillo avidi occhietti); poi acuto ogni 8 note (piumaggio scuote) di gallo e gallina spargon coccodè mai lungi da te. S’irradia sul far dell’aurora la prora lucente: nel midi passeri frementi cinguetteranno la forma del canone baci urgenti da me………………… a tì
31 CONTRAPPUNTO ANIMALESCO NEL FEBBRAIO FRESCO – 3 Caballi da ‘orsa in San Rossore Pisa ‘orono a tutte l’ore! tra nitriti risa. Avanti e indietro con lunghe criniere intrecciano accordi veloci nel tempo d’una semibiscroma: noi: asina e asino bacianti fino a Roma.
32 CONTRAPPUNTO ANIMALESCO NEL FEBBRAIO FRESCO – 4 Elefante grande e grosso come concerto barocco con proboscide contrabbasso nel cristallo poetico tien passo. Rompe erompe scompone poesia d’un tempo che fu. A volte penso sia tu. In tutta veneziana monelleria.
33 CONTRAPPUNTO ANIMALESCO NEL FEBBRAIO FRESCO – 5 Il canguro la bella cangura saltano sulla partitura. Lei elegante nel saltello fa la barocca. Non la bella neoclassica: evita rima che Canguro farebbe con “bella fica”. Poi s’avvicina all’espressionista buffo canguro: con tuffo: gli morde la bocca lui grida: ahi! che Mahler! Tu mi rompi ir còre!
34 CONTRAPPUNTO ANIMALESCO NEL FEBBRAIO FRESCO – 6
Tu immaginami trota. Mi guardi nell’acquario. Mi ami come non puoi amarmi che con passione. Ti amo come non posso che amarti con passione. Non puoi usare alcun ferreo pescoso amo (che incredibile metamorfica situazione!) io non posso raggiungerti con le branchie. Che fai? Non torni certo indietro granchio. Diventi Tritone e la teca di cristallo la sostituiamo col mare bello. Nostre bollicine unite son scale d’archi ascendenti ci portano in fuga oltre il tempo arco della ruga. Trota e Tritone han lor varco! Mai nessun accidente bene in loro prosciuga.
35 CONTRAPPUNTO ANIMALESCO NEL FEBBRAIO FRESCO – 7 Il notturno vecchianese due uccelli simbolici rese. Sopra accordi di pianoforte ripetuti filosofeggia il Gufo: lo fa ad ufo facile dirgli col clarinetto da te altro m’aspetto. Però anche l’Allocca non ha molta autorità. Allor becco ti tocco. Falco e Cardellino diventiamo sopra xilofono nel suo dono.
36 CONTRAPPUNTO ANIMALESCO NEL FEBBRAIO FRESCO – 8 La bellezza della Natura illustra col violoncello il cigno. “Ogni volta t’incigno”: esclami nel vernacolo: ti gusto… di nòvo. Scoramento a tal brutalità provo homo tamburo che sol merito ài di pelle bacchetta nel duro. Ti porterò a Citera: sperando migliori tuo sòno com’era.
37 CONTRAPPUNTO ANIMALESCO NEL FEBBRAIO FRESCO – 9 S’eleva allegro rondo che meglio non si può del Carnevale animalesco sopra appetitoso desco. Ecco gli animali musicati amanti strampalati che sfilano nel facile ritornello che l’amor è bello per San Valentino per il Carnevale ove col Cardellino ogni contrappunto nel sòno d’amanti vale.
38 Schubert gli amici affettuosamente, te lo rivelo tu che lo tieni in mente, suono e biografia teneramente, lo chiamavano Funghetto. Per via del bonario aspetto. Ma per la musica del Lied è il re. Scegline uno per me e per te: Funghetti bonari via da ogni guaio un tantino rari col sole col nevaio.
COME LA FORMA CLASSICO-ROMANTICA PER NOI SUONA
39 Catturata dal fuoco della parola nel suono espongo braciere sul marmo: incandescente lucore e forma: d’amore. IO Melodia spiccante regina incontrastata TU sei il Basso moschettiere sostegno armonico.
40 Entusiasmo di coppia arte di vivere equilibrio con brio e chiasmo. Compostezza esultante nelle frasi sonore simmetriche dell’amante. Nel teatro dei personaggi alfabeto e linguaggio (anche lignaggio concerto) dentro e fuori il palco. Elemento solistico qua e là. Spalle nude talco. Movimenti lenti veloci allacciamento aperto.
41 IO Melodia scendo dal piedistallo ho persino nelle mani di fioraia un callo sfumo m’insinuo più sciolta di volta in volta. TU armonia sei espressivo cavaliere fuggente mi tieni a mente in accordo emblematico. Galoppi in settima diminuita pregno di tensione dissonante tua e mia emozione. Sara Earnshaw e Accio Heatcliff. Romantico ritmo vitale in sonate sinfonie concerti al dolore esposto aperti: al riparo in nessun posto. Se non nelle cime dilatate da nubi: attori senza sipario tra profumi e fumi.
42 (TERZETTO) A EDUCAZIONE FINALE DELLA QUARANTACINQUENNE CHE SEMPRE VALE PER ACCIO ANTICHE PENNE
Non accostarti a Beethoven solo per la biografia che lo fé impetuoso solitario sordo al mondo per l’interiorità in rima con propria sovranità-maestà, Accio. L’Inno alla Gioia è per tutti: uomini donna natura. Ti sia utile con i dovuti distinguo tra Genio e l’Accio vecchianese popolano con l’estetica alle prese sapere che l’opera si sviluppa da come si utilizza il passato per dargli forma nuova o combinata: Beethoven come un musicista arcaico s’incanta al suono primordiale; da quello greco impara che musica vale come educazione crescita dell’animo virtuoso; dal monaco cristiano musicista apprende che la preghiera si nobilita con intrecciate monodie; da Palestrina prende i misteri della più alta polifonia; da Antonio Vivaldi come la polifonia trascritta per orchestra tien l’anima desta assieme ai percorsi armonici (sì, come sù e giù pei poggi in bici, mi dici); e l’orchestra, a questo punto, per le sue sinfonie per strumenti che siano piano o violini in dialogo con essa: diventa come un’amata che fedele a lui può capirne e trasmettere il pensiero in sentimento unico.
43 Il Teatro Musicale per te è adatto: Accio. Sia come opera buffa di Rossini sia come melodramma di Verdi o Pucciniano. Mi soffermo sulla voce: ch’è basilare assieme alla musica al gesto. Voglio pensare che accanto alla tua voce spesso stonata per come hai interpretato la vita teatralizzandola (ed estetizzandola, causa pure della nostra separazione nel 2011) tu abbia modulato sia acuti da tenore che da baritono fino alla più grave del basso. I diversi stili estetici scritti e in immagini dicono di questa tua capacità. Però il tuo teatro musicale con accanto la vita reale (e con me presente viene sempre prima) necessita che pur’io abbia più voci e ruoli: come voce femminile acuta di soprano come voce più grave di contralto e pure come via di mezzo appunto mezzo-soprano. Se posso fare una battuta pisan-veneziana: Il nostro bel canto necessita che si stia accanto.
44 L’educazione mia finale, che sia intesa anche scherzosa a Carnevale, oltre che seria e vera, si conclude con Wagner. A te adatto da ascoltare studiare e imitare. Ma l’hai già fatto senza sapere di farlo. Come Wagner, e sempre vale sapere che ti rapporti al genio, hai ideato e costruito un tuo teatro, pure con luoghi riconoscibili, dal paese alle città, dove far recitare vivere e anche morire i personaggi che l’amore e la vita ti ha dettato. Io Sara Cardellino salendo su questo teatro ne determino con te e come secondo me devono svolgersi gli intrecci. Wagner testimonia quanto sia importante separare l’opera dalla biografia. Wagner era biograficamente insopportabile: ambizioso, sfrenato nel lusso, calcolatore, contraddittorio nelle posizioni politiche ed umane. Anche la tua biografia Accio è qualcosa da prendere e conoscere con le molle. Posso capire e giustificare come altre donne prima di me si siano anche spaventate per il tuo passato per come sei nel reale e per come accanto inventi parole e illustrazioni tanto originali. E tu… tutto mi hai rivelato. Come a nessuna. Karoline Knabberchen di ogni tuo atto ebbe cura e comprensione: ma fu dalla sua di biografia, di vissuto, che venne travolta. Seppure colpa ed errore secondo quanto ho saputo non vi fosse. So, intuisco, che parte del tuo dramma, da sempre, sia la domanda che se tu avessi avuto altra comprensione del tuo vissuto ceh accostavi al suo: con i tuoi errori e colpe: non l’avrebbe potuta salvare. Non angustiarti più, Claudio Accio Fabio Nardi: scelse per Libero Arbitrio la nostra Karoline. Tu e Nardi avete fatto il possibile l’umanamente possibile per salvarla. Non ci siete, non ci sei riuscito: perché lei scelse diversamente. Il 20 agosto 1984. Se non è wagneriano questo epilogo cosa lo è? Se per Wagner melodramma e canto e musica che scorre parallelo alla vita reale è necessario entrarci per staccarsi dalla realtà del quotidiano e vivere sentimenti sublimi. Tu dall’irreale in opera totale, rima, devi tornare al reale però con il sipario, te lo concedo, sempre aperto: che non cala su noi due e su chi legge le nostre avventure o ci incontra nel vivo della quotidianità. Wagner… bianco e nero. Scambiandoci anello.
45 S’ì fosse musica, com’i’ son e fui , torrei le note belle e leggiadre per Accio, stonate e brutte lasserei ai mì tempi bui.
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