:: Sara per Accio: Quando la latinista consola l'etrusco dopo il ricordo corrusco. Luglio 2009


Sara estate 2009 - A Pisa sui Lungarni






SARA PER ACCIO

QUANDO LA LATINISTA CONSOLA L’ETRUSCO DOPO IL RICORDO CORRUSCO. LUGLIO 2009

CON NOTICINA SPINACINA

 

In questi giorni di anno nòvo 2022 raccogliamo l’ARCHIVIO FABBRICA OGGETTI UTILI F.O.U. e FRAMMENTI di e-mail. Sara Cardellino si diverte moltissimo e io collaboro tanto i lavori agrioli sono fermi. A parte còglie bietola cicoria spinaci carciofi quando ne abbisogniamo per cucinà. E i “finocchi” tra poino, da rincalzalli ogni tanto con la tèra, perché piantai elli a 4 mesi di crescita. Questa lettera ci garba parecchio. E penso ma non glielo dio sennò poi prende troppo gallo: ma io mi ci innamòrai perso perché aveva esta sensibilità verso di me anco per ando ero piccino. Mi venne a scrive degli antichi romani per consolammi di un paragone crudo di mi’ pa’ e d’una ‘onsiderazione artrettanto crudele della mi’ nonna. Sembra un dialogo venuto pari pari da Verga o Maupassant. Realismo. Chissà ‘ome si sentì mi-ma, Nada, a sentisselo dir. E ripete negli anni. Ello che rivelai a Sara. E per vedemmi malincònio col gelato a tre gusti, crema cioccolato pistacchio da 5 euro in mano sgocciolante, apì che ciò m’abbacchiava ancora anche se poi ero cresciuto parecchio nelle norme classiche der bel bambino. ‘Ome si fa a non amalla una ‘osì e a non disperassi d’avella persa due anni dopo. Per fortuna mia gliè tornata e ora anco lei po’ intende a rileggisi anto bene vòleva ar su Accio. Poi penso che le lettere ce l’à anco a Venezia e a rileggile le sia servito a dassi la mossà di tornà il 9 aprile 2017 ando la chiamai perché ero ner périolo massimo.

 

 

(Inviato da iPhone - 20 luglio 2009) 

 

Oh Accio mi è venuta in mente una cosa importante!

Nella Roma antica - tradizione veneranda allora - quando nasceva un bambino si diceva che gli Dei si ingelosivano. Allora, per fare in modo che gli Dei non si adirassero, al nuovo nato venivano trovati tutti i difetti possibili, anziché decantarne la bellezza... Allora io mi chiedo, Claudio detto Accio... e se tuo padre, Libertario detto Lalo, magari in una sua antica, inconsapevole saggezza, avesse voluto proteggerti? Quando tu nato di sette mesi l’8 dicembre 1952 disse alla Nada: Sembra un conigliolo spellato”. E tua nonna Messinella vedova Pardini aggiunse: “Entra in una scatola di scarpe da tanto ch’è piccino”. Me lo chiedo davvero. Serva questo mio frammento, che ti spedisco da Venezia, a sanare il larvato dolore che c’era nelle tue parole quando m’hai narrato l’episodio giorni fa stando assieme a Pisa sui Lungarni. Neppure il gelato a tre gusti m’è sembrato ti rendesse allegro dopo questa tua confessione.