:: Natale con 3 compositori a darci Ale. Io e te. Claudio e Signora C.


Senta e L'Olandese nel Natale 2019





NATALE CON TRE COMPOSITORI A DARCI ALE.
IO E TE.

CLAUDIO E SIGNORA C

Nel NATALE 2019 come Senta come Olandese sull'Olandese Volante ora benedetto e ancorato a Bocca di Serchio... appariamo in secenteschi abiti e sguardi e musicali amorosi intrecci su suggerimento di Wagner, ma cambiando il finale. E sul dondolio del veliero in porto - che tante vicende accoglie e custodisce sulle vele nella stiva - in questo giorno cristiano per eccellenza, la nascita di Gesù Bambino, accade che Accio monello e chierichetto di Don Gino e Bambino sull’Argine e sulla Sedia vada perfettamente d’accordo con l’imbevuto di bolscevismo e addirittura di anarchismo alla Stirner, forse Kierkegaard tien tutto insieme con qualche fiocco danese; e ulteriore miracolo la socialdemocratica s’intende senza alcun litigio o nervoso con il comunista fuori tempo e lei cattolica più ligia al catechismo con l’eretico che mischia cattolicesimo e protestantesimo; insomma la musica li tinge e li stringe nella bellezza nell’amore. E nello scegliere compositori, anche oggi, la mia maestra e signora m’insegna quanto è importante per me, un tempo Olandese maledetto, da sapere da ascoltare.

Poi per le grandi feste Sara mi chiama, eccezionalmente per nome, Claudio, e non per soprannome Accio, e io, eccezionalmente, con il suo reale cognome, di interprete in orchestra e musica da camera. Siamo Felici.

Nella seconda tavola L'Olandese col caschetto di Senta è alle prese! Passiamo dall'Opera tragica wagneriana all'Operetta e per noi due, allegri ieri oggi domani, è perfetta. Se andiamo a Vienna come previsto lo sarà ancor di più.


 


L'Olandese col caschetto di Senta alle prese - Natale 2019 



 

1

CON KABALEVSKY FRUTTI INVERNALI FRESCHI




 

Le prime ore del mattino, io e la signora C, le passiamo in casa di Dmitri Kabalevsky (1904 – 1987) a Mosca. E precisamente con la Sinfonia n. 4, perché robusta energica spande melos popolare con effusioni melodiche. Svolte con artigiana professionalità. Non era  San Giuseppe un artigiano falegname? E subito dopo ascoltiamo dalla Terza sinfonia l’intervento del coro per il compianto funebre dedicato a Lenin.  Kabalevsky affermò in polemica con i giovani musicisti che “il formalismo comincia là dove non si trova più l’uomo nell’opera”. Il ragionamento, un po’ scemo? sarò perdonato?, che faccio è il seguente: se il Vangelo contiene l’uomo Figlio di Dio è per certo umanissimo come opera; e allora il Bambin Gesù può guardare con comprensione all’ateo e rivoluzionario Lenin che inventò il bolscevismo come redenzione per gli umili e gli sfruttati sulla terra. In ogni caso quanto ci interessa a noi coppia nel Natale 2019, il terzo assieme dopo il ritorno del Cardellino la Domenica delle Palme del 2017, è vivere tra mura di casa musicalmente adatte.   


 

2

DI BEETHOVEN LA SESTA DIRETTA DA CARLOS KLEIBER PERCHÉ GIRI LA TESTA SULL’OGGI SULLO HIER


 


 

 

Dice la signora C: “compositore e sinfonia la scelgo appositamente per te”.

- “Perché? Si può sapere perché?” chiedo “Ma non dovevano farlo assieme?!”

- “Da solo non ci saresti arrivato. Ecco il perché! E i motivi vanno oltre la geniale sinfonia del maestro di Bonn, stanno nel direttore d’orchestra Carlos Kleiber. Ascoltami Claudio.

-Son tutt’orecchi signora maestra…

- Carlos Kleiber, come Arturo Benedetti Michelangeli e Celidibache, forse ancor più di loro, rifuggiva dall’incidere dischi dal dirigere pur essendo il più grande direttore della sua generazione. Inarrivabile la sua tecnica e lettura per tanti.

Carlos aveva un padre direttore altrettanto importante nella storia della direzione orchestrale: Erich. Che nella Sesta di Beethoven aveva il suo cavallo di battaglia. Il figlio la dirige soltanto una volta. Ma lo fa talmente in maniera sublime coinvolgente ipnotica che alla fine dell’esecuzione il pubblico rimane in silenzio interminabili secondi tanto da stravolgere la complessa psicologia del direttore. Poi gli applausi che non finivano più più più. Questa la mia poesia per te, Claudio, quei secondi di silenzio e in seguito l’erompere della gioia riconoscenza verso chi aveva donato con l’orchestra Bayerische Staatsoper il suono più prezioso il fraseggio squisitamente unico e classico.

Ascoltandola l’esecuzione riprodotta su disco stamani converrai quanto Carlos Kleiber decanti renda cantabili le parti sinfoniche unendovi stringatezza, perentoria, dei tempi con passo teso in avanti senza far cadere il discorso. 

Ascolta la morbidezza dei legni! Convieni che la Natura nel suono di Beethoven eseguita da Carlos Kleiber si rivela modello pure per Schubert e Schumann. Perché qui si tratta di far rilucere le leggi sonore dell’universo aventi rifrazione in ogni aspetto della vita sulla terra.

Lo vedi Claudio?, ci piango, caspita!, perché la Pastorale dovrebbe essere il manifesto per salvare la Natura dallo scempio oggi! E come eseguirla Carlos schiacciato dalla figura del padre e nemico d’ogni mercificazione del suo gran talento esserne il riconosciuto profeta. Intendi Claudio perché è importante a Natale che ti dica tutto ciò, figlio di Lalo e in fuga da ogni pubblicazione. Ma ora che fai pieghi il capo?

-Cosa vuoi che faccia signora C?, cribbio!, mi commuovo anch’io. E dopo ci rido perché invece di farlo al Campo Della Barra tra il grano e il volo dei passerotti lo faccio nella città sull’acqua dove l’unico uccelletto benedetto verso me sei tu!
 

 

3

IL LUCCHESE GEMINIANI CI STRINGE NEL SUONO LE MANI


 



 

Signora C, non soltanto Boccherini ci tiene vicini. Pure Geminiani ci fa intrecciare labbra e mani!

Quando inventi queste rime da stornello, Claudio, rendi il nostro intreccio proprio bello. Conferma per l’amore vero reale quotidiano non necessità di spropositate poesie citazioni universitarie celebrazioni. Felice con la musica di ispirare quanto il monello e l’uomo cercava da sempre. Sembriamo due semplici amanti di Watteau qui sull’argine del Serchio, tra pioppeta e i canneto, cavaliere e damina felici in cerca dell’imbarco per qualche Citera.

Cosa scegliamo per noi di Geminiani signora C? A te il compito…

Geminiani fece parte della schiera di emigranti di lusso che propose al pubblico londinese musica nata in Italia. Pertanto scegliere tra i 6 Concerti grossi op II editi a Londra nel 1732 s’impone.

Concerti grossi introdotti dalla solenne e smaliziata Ouverture dall’Agrippina di Haendel. Non sorprenderti Claudio!, a quell’epoca era normale mischiare i generi proponendo tra i generi proponendo tra gli atti di un dramma i concerti di Geminiani e viceversa. Geminiani ed Haendel. Erano transmoderni ai tempi del Barocco e Rococò? Sorridi sorridi ne hai di cose da imparare dalla tua signora C musicista.

Se poi aggiungiamo che l’Italia musicale nelle sale londinesi Geminiani la propone dilatando la lezione di Corelli, con schermaglie fra gli strumenti, come nel “concertino” che dialoga col “tutti”, il transmoderno incosciente di questi compositori in anticipo si palesa. Ascolta dal disco Accio. Fra le prime parti emergono due traversieri, sappi che pur’io ho suonato questi brani, negli ultimi tre concerti dell’op II, creando un notevole mosaico timbrico trascinata dal virtuosismo dei violini… mi merito un bacio dal mio Claudio natalizio mentre ascoltiamo Geminiani… o lasci i miei tentativi di sedurti vani?