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PASSEGGIATA KIERKEGAARD

:: ABC con tre lettere al Giovane Poeta che mi definisce mostruoso
29 Maggio 2017


...sono quello, Accio, che saluta a pugno chiuso accanto alla mia compagna Daniela Cantelli.

 

 

Claudio Di Scalzo
 ABC CON TRE LETTERE AL GIOVANE POETA CHE MI DEFINISCE MOSTRUOSO

Un giovane poeta, ***, (nell'aprile 2017) dopo aver letto alcune mie pubblicazioni sull’Olandese Volante e altre che avrei rimosso da Facebook… mi scrive che queste sono “schifezze”, “mostruosità”, testi “orrendi”, “fiele”, “giudizi indegni” di cui dovrei vergognarmi!; e che giudico poeti e persone senza averli conosciuti e che questo comportamento non è da poeti. Che ogni rapporto e scambio arricchisce e che c’è da imparare con queste frequentazioni.

Caro giovane poeta ti rispondo con un ABC

A) Tutti i testi da me pubblicati sul SOCIAL FACEBOOK e poi rimossi stanno pubblicati qui IN CALCE. Da "Avviso ai naviganti nel gennaio 2017" a "Poesia e Anarchia" dell'aprile 2017 a quelli più lontani nel tempo, del 2005, Buck Eden contro la gerarchia Feudal-Vassallatica, sulla prassi ideologica e artistica dell’Olandese Volante e di Tellusfolio e di Tellusfoglio e di Tellus annuario: 1989-2009. Quanto pubblicato lo rivendico! E lo firmo. Rappresenta, da quando avevo 18 anni! come intendo la poesia la letteratura e le arti. Per proporre un accesso anarco-comunista al mestiere di poeta-scrittore-artista. Quello vigente non è da me accettato! E stando al compito che feci alle elementari che trova in calce contro il risparmio, proposto dal Monte dei Paschi di Siena, sembra abbia iniziato ad usare, già alle elementare, la mia scrittura in maniera ribelle. 

B) I testi definiti mostruosi orrendi inqualificabili indegni mi confermano che lei vive l’ideologia alienata borghese per la quale la critica rivoluzionaria - da sempre - viene definita come mostruosa. Per questa mia scelta, caro Giovane Poeta - e quando scelgo non cambio più!, in politica e in amore! per me l'Eraclito del “tutto scorre, tutto cambia" non vale! Scelgo Parmenide Cristo Jeanne Hébuterne Majakovskij Boine - ho pagato e pago altissimo prezzo. Comprese querele da discutere in tribunale. E, la mia scelta, mi ha portato a lasciare la Feltrinelli e la Sellerio.  Non ho niente di cui vergognarmi! Quando troverà un solo atto nella mia vita dove ho usato la cultura per ricavarne vantaggi, pubblicazioni, riconoscimenti, mostre, premi, antologizzazioni, creare gerarchia, trovare fica e soddisfare vanità personali... lei potrà rivolgersi a me come ha fatto! Inoltre la informo che non sono né poeta né scrittore né artista bensì un camionista dei segni  che scrive o meglio scrisse (siamo tutti camionisti in famiglia! seguo il mestiere di Libertario Di Scalzo detto Lalo, mio padre). Fra l’altro per cercare l’amore assoluto e Senta e Karoline Knabberchen. E proporre dei Cyber-Soviet Bolscevichi.
Non m’interessano, né mi sono mai interessate, le questioni ipertrofiche letterarie, chi vive con letterarietà i rapporti umani, o chi scrive e pubblica libri di poesia e recensioni e commenti a getto continuo! chi vive sperando in una antologizzazione dei propri scritti modellati dal teorico-critico di turno. Ogni carriera culturale non mi riguarda. Né riconosco alcuna Autorità ai gruppi culturali che in letteratura-poesia-pittura danno o spesso pensano di dare l’accesso al mestiere. Stesso dicasi per giornali riviste accademie università gallerie musei. Non ne ho mai fatto parte, non ne voglio far parte. Non gradisco averci rapporti. Chi è attivo in questa ideologia-prassi non può capire la mia avventura. Che fra l’altro è sempre stata, a parte brevissimi periodi, totalmente solitaria! E disprezzata come lei manifesta! Si aggiunge, mi creda, a una lunga lista!





 

  1. La mia critica "inattuale e venata d'umorismo crudo e nero" sulla società, per dirla (con semplicità da sussidiario, sono una persona semplice e non colta!) con Nietzsche con Marx sull'essere sociale dei poeti spinti a vendersi e vendere parolette (Gozzano) che crea l'attuale moltitudine poetante... come potrà notare risale agli albori del Web, e prima ancora agli anni Settanta, non è rivolta verso le persone ma verso la loro prassi culturale e politica. Se lei o altri, tutti quasi!, scegliete di vivere la carriera letteraria - com'è consentita oggi dall'epoca duemila nello schizo-capitalismo cioè in forma residuale e inutile - e ogni tipo di letterarietà ognidì fra voi addetti ai lavori (che il web consente dai social ai siti ai blog ai libri stampati in proprio), in modo autoreferenziale!, in qualche gerarchia, gruppo intellettuale, rivista, seminario di scrittura creativa, presentazione di libro o librino per sparuti devoti, per vivere eros e sentimenti poetici, in ogni caso incartati nella protesi letteraria... è affar suo (a Pisa usiamo il proverbio: "chi si somiglia si piglia!") e di chi frequenta. L’Olandese Volante ha lottato con immagini e scritture da quando è nato dal 2010-2011 contro questa antropologia umana intenta a "produrre cultura" - ho pacchi di mail come la sua molto sdegnate molto feroci che mi attaccavano dai loro siti definendomi "assassino" perché celebravo l'etica di Che Guevara! e volevano affondare il veliero; mi piacerebbe fargliene leggere qualcuna e vedrebbe come somigliano alla sua e-mail - che per lei è virtuosa e degnissima. Da queste persone non ho niente da imparare! e non amo frequentarle!  Preferisco scambiarmi con operai, studenti, impiegati, disoccupati, clandestini, malati in ospedale, meccanici, pastori alpini e pescatori pisani. Chi sta in queste gerarchie, o cerca di entrarvi, come lei, non può che offendere cosa è stato l’Olandese Volante nella sua parte ideologico-politica. Quanto ai testi e alle immagini, sul veliero corsaro, nella Barra Rossa, è mia convinzione, che nessuno dei suoi stimatissimi amici poeti e poetesse e scrittori e scrittrici e autori e autrici… riuscirà mai a uguagliarne l’originalità e la forza. Non basta leggere tanti libri!, saperli citare!, e sulle citazioni scrivere altri libri,... per diventare artisti! proprio non basta! lo sappia! io che ho letto così pochi libri!, di più fumetti!, se fa un giro sull'Olandese Volante, scopre cosa ho combinato in tanti generi letterari, e pittorici, e in fotografia. Troppo facile scrivere di poesia soltanto! Come lo spiega tutto ciò? Io non ho una risposta. Se me la farà sapere le sarò grato! - Però nessun testo o pittura o fotografia dell'Olandese Volante, a mia firma, cerca pubblicazione e mostra in galleria. E potrei, glielo garantisco! pubblicare da grandi editori ed esporre in ottime gallerie. Le confido che nella Gerarchia Imperiale Vassallatica ho direttori di collane e galleristi che mi stimano e interessati a questa mia postura estetica e biografica! (discretamente unica a loro sembra!). Mentre nella Gerarchia Feudal-Letteraria Sottoproletaria (dove prima o poi si inserirà o già vive) non ho che nemici. Tutto ciò caro giovane *** è RIVOLUZIONE è RELIGIONE. Se lo ricordi la prossima volta prima di definirmi mostruoso e indegno e che scrivo schifezze. Se lo ricordi! E la prossima volta a un uomo come me! con una storia segnata da lutti e tragedie! ho perso compagni coraggiosi artisti ammazzati dai fascisti dalla polizia e subito sfregi!, ho vissuto il tragico nel privato e non per strizzarci libri da pubblicare o commentare!, trovi il coraggio e la dignità di dirmi quanto pensa guardandomi negli occhi (è facile trovarmi a Vecchiano, dietro la Chiesa, c'è un cancello verde, un pino, e se chiede di Accio ce la portano!) e non cavandosela con un biglietto striminzito elettronico per poi barricarsi nei blocchi Facebook e in quelli alle e-mail per evitare la mia risposta!... che ora sta qui! - ... Claudio Di Scalzo l’Olandese

 



 

 

 QUI I DOCUMENTI A PARTIRE DA LOTTA CONTINUA (1970) A BUCK EDEN FONDANTI PER L’OLANDESE VOLANTE (2011-2017)

 

(clikka)

Buck Eden contro la gerarchia vassallatica in poesia e letteratura - Quartetto (2005)   

(La filosofa spagnola definisce nel suo volume L'Olandese Volante  

l'esempio unico  e maggiore in lingua italiana del transmoderno. 

L'Olandese Volante fedele al principio dell'anarchia

non ha mai cercato di creare una scuola estetica transmoderna  

con adepti e autori da indirizzare 

o per avere peso nelle attività culturali italiane)

Catapano - Di Scalzo: Qué es lo Transmoderno ne l'Olandese Volante 1 - Rosa María Rodríguez Magda  

Catapano - Di Scalzo: Qué es lo Transmoderno ne l'Olandese Volante 2 - Rosa María Rodríguez Magda

Margherita Stein: Ricorda Achab e Stirner. Biglietto con video per Claudio  

L'Olandese saluta  a nuovo anno i navigatori-lettori (gennaio 2017)

Claudio Di Scalzo:  Corsaro programma - Olandese Volante impresa a sé stante (gennaio 2017) 

Claudio Di Scalzo: Lalo era mio padre


Claudio Di Scalzo: Avviso ai naviganti nel gennaio 2017)

L'Olandese Volante Viva - Ombra Rossa

Claudio Di Scalzo: Transmoderno performativo - Frammento estetico-teorico

Claudio Di Scalzo: Ricordi di un gauchiste 

L'olandese Volante, i Neo-Orfisti, i Neo-Indiani. Critica umoristica e tragica 

Giornata della memoria e pornografia poetica

Lettera a Rossana Mattei sulla poesia alla pari 

(per non provar vergogna verso i "sapienti poeti")

CDS: 12 Santi per L'Olandese Volante

CDS: Situazionismo e Marxismo eterodosso. Ribellione e Rivoluzione (2007)

CDS - Glossa Carbone a: W Céline abbasso l'Umanismo (2011)

CDS: W Céline abbasso C.A.G.A. (Cultura Assorbente Gerarchia Assisa) (2011)

Il benzinaio, lo scrittore, la sorella di Giovanni Ciucci

San Paolo Camionista 

Poesia e Anarchia - Contro la Gerarchia Feudal-Letteraria (aprile 2017)






Adriano Sofri - Con affetto mi chiamava
"Piccola guardia rossa"
nel 1968 avevo sedici anni!


 

Claudio Di Scalzo

PRIMA LETTERA AL GIOVANE POETA

CHE MI DEFINISCE MOSTRUOSO PER QUANTO SCRIVO

Caro Giovane Poeta dopo L’ABC esteso a lei diretto, mi sono convinto che sia necessario scriverle ancora. Con degli esempi. Conto di farle capire che le schifezze mostruosità fiele volgarità, come lei le chiama, scritte contro poeti e critici della Gerarchia Vassallatica Sottoproletaria - che lei ritiene importanti per la sua conoscenza e carriera letteraria e che intende frequentare difendendoli con ardimento - trovano origine nei miei diciotto anni e nella critica che già allora operavo. Le faccio conoscere piccola parte di un verbale di una riunione di Lotta Continua nel 1970 (avevo diciotto anni!) a Pisa. Spero capisca che la mia "mostruosità" io la intendo come coerenza e lotta di classe in ambito politico culturale. Anarchia e Religione. Per inventare una cultura, vasta, dei dominati e rivoluzionaria. Comunitaria. Senza che ci sia bisogno di teorici e guide e gente che opera per il mestiere d'autore e la carriera proponendo la sua merce-scritta-disegnata. Per questo bastano i social! 

ADRIANO SOFRI – CLAUDIO DI SCALZO DETTO ACCIO

DAL CONVEGNO PISANO “PRENDIAMOCI LA CITTÀ” – 1970

UN'ARTE PER LOTTA CONTINUA

ADRIANO SOFRI: Compagni, quando afferma Claudio, la nostra “Piccola Guardia Rossa”, nei suoi diciotto anni, va preso molto sul serio caro Guelfo Guelfi (adesso nel Consiglio d’Amministrazione Rai per conto del PD di Renzi. A quei tempi responsabile del settore arte di LC con vocazione realistica verso Siqueiros. Poi potente organizzatore di mostre a Firenze negli anni novanta NdC). Lotta Continua movimento politico comunista avrà bisogno in futuro di un’arte rivoluzionaria che sia del tutto diversa nella sua prassi organizzativa e nei risultati da quanto proposto e dal PCI col suo Neorealismo e anche dalle riviste eretiche, un tempo, come quella di Vittorini con il Politecnico. Non so se la linea guida debba essere quella del Situazionismo francese di Guy Debord con la sua critica alla Società dello Spettacolo o le proposte del Gruppo Cobra o l’arte postale e la poesia visuale che combattono i gruppi intellettuali universitari ed editoriali e museali… come suggerisce la Piccola guardia rossa Accio,… però riflettiamoci… anche con i cartelloni con la grafica dei nostri volantini e del giornale Lotta Continua qualcosa potremmo tentare. Non mi fate i maoisti stalinisti che se non ci sono operai con il fazzoletto rosso al collo non c’è Arte… ti ringrazio Claudio per il tuo intervento. Intanto in Piazza Garibaldi possiamo esporre un po’ di astrazioni comuniste come le chiama Accio.(…)

 



 

CLAUDIO DI SCALZO DETTO ACCIO: La tua difesa delle mie posizioni mi garba compagno Adriano Sofri. Accanto ai disegni dei compagni possiamo accostare testimonianze scritte dei compagni operai della Piaggio e della Saint-Gobain. Non sulla vita di fabbrica ma sul loro privato fuori dall’officina per veicolare la nostra rivoluzione nel quotidiano. A partire dal punto di vista della classe. E ci vorrà un servizio d’ordine per difendere quanto esposto perché fascisti e borghesi ci distruggono tutto. Io al mattino devo stare a ragioneria per i comitati studenteschi d’occupazione, la notte questa settimana devo dormire, non posso fare vigilanza! (…)

 


Bambino Accio e sarta Nada Pardini
nel legame stellato



 

SECONDA LETTERA AL GIOVANE POETA

CHE MI DEFINISCE MOSTRUOSO PER QUANTO SCRIVO


Come secondo mio documento "mostruoso" le racconto la vicenda del tema che svolsi alle elementari a Vecchiano avente come titolo, essendo veicolato dal potente istituto bancario Monte dei Paschi di Siena, "Storia di Formica e Cicala. Giudizioso risparmio o sciocco scialo del proprio tempo?" - In sostanza l'invito era quello di celebrare la giudiziosa formica che passa l'estate a raccogliere chicchi per l'inverno e di aborrire il comportamento cantilenante della perdigiorno cicala. Svolsi un tema dove manifestavo la mia simpatia, e vicinanza, per la Cicala che si godeva l'estate e il canto gioioso anche se il tempo lo impiegava in maniera diversa, e condannando l'egoista formica che nega alla cicala persino un chicco per non morire al freddo al gelo. Ovviamente arrivai ultimo. Fui ridicolizzato dai maestri dal dirigente della banca da tutti i miei compagni e, peggio, le ragazzine ebbero per me sguardi di disapprovazione. Soffrii tanto. Ma tanto davvero! Però io mi sentivo di difendere la Cicala e l'avevo fatto, caro Giovane Poeta. Ero già marchiato da un destino mostruoso? 

 

Mio padre anarchico mi difese e consolò, lo stesso fece mia madre. La sarta Nada Pardini. Che di recente ha ritrovato il tema e rileggendolo, ora che è malata di cuore, abbiamo pianto unsieme. I due cuori nostri un po' malati, mi creda Giovane Poeta, ne hanno avuto giovamento! Bel tema. "Lo sapevo che eri bravo a scrivere già da piccino". Dice la mi' mamma.

Claudio Di Scalzo detto Accio o Olandese!




Il Figlio di Lalo detto Accio
 al Campo della Barra - Vecchiano



 

TERZA E ULTIMA  LETTERA AL GIOVANE POETA

CHE MI DEFINISCE MOSTRUOSO PER QUANTO SCRIVO

Il Terzo e ultimo esempio sulla mia mostruosità che mi ha condotto a scrivere "schifezze" sulla cultura poetica che lei stima, lo ricavo dalla mia biografia. Penso che sia necessario conosca questo apologo. Sa, Giovane Poeta, io ho vissuto di Stirner e di Kierkegaaard. Conciliandoli nella mia prassi e scelte.

Mio padre, l'ex partigiano Libertario detto Lalo, aveva un camion e un'agraria e quindi lavorava nella campagna scambiandosi con i contadini della Val di Serchio e della Val d'Arno e della Lucchesia. E quando caricava il camion con balle di granoturco o grano con altri sementi, fieno, scatole di prodotti e così via, c'era sempre un fattore un direttore delle aziende agricole che gli suggeriva come caricare meglio il pianale e il camion Om 42. Con più ordine, logica, migliore anche estetica, senza sporgenze, con più balle caricate, anche meglio per evitare multe e perdita di materiale. E mio padre rispondeva così: il camion è di mia proprietà, quanto carico ve l'ho pagato il giusto prezzo, e se permette lo carico come pare a me. E magari ogni volta diversamente. Perché ho voglia di fare così. Il fattore si zittiva scuoteva la testa e se ne andava. Oppure diceva caro Lalo se vuoi fare diverso a tutti gli altri fai pure. Sapendo molto di carichi spostamenti e gestione materiale volevo insegnarti qualcosa perché riuscisse meglio il tuo lavoro. Al che mio padre diceva: al mio lavoro come possa esser meglio o peggio lo decido io e non te. E poi a me garba fare come mi pare e come ne ho voglia. E non mi garba essere comandato da nessuno nel mio lavoro di camionista. Il fattore arrossiva e andava via. Irritato. A volte usando male parole. Spesso Lalo perdeva le commisssioni dei fattori vendicativi e tra gli stessi camionisti dicevano che con le sue idee rovinava la piazza e i rapporti. Coraggioso padre mio! Grande Lalo! Indomito compagno!

Un giorno saputo che scrivevo e disegnavo mio padre, caro Giovane Poeta, mi disse più o meno così. Immagino il suo parlarmi sulla poesia e l'arte abbia preso avvio da una mia constatazione, tipo: babbo ma se continui a caricare il camion infischiandotene dei fattori perderai altri lavori. E poi come campiamo? Quel giorno Lalo mi disse: senti figliolo tu disegni e scrivi e fotografi pure. Ti garberebbe che qualcuno ti spiegasse come si scrive disegna fotografa dandoti dei consigli da seguire e praticare sennò non avrai mai la patente di poeta pittore e fotografo? No!, risposi deciso, avevo sedici anni, quanto è scritto disegnato fotografato è mio e voglio deciderne il destino e lo sviluppo da me. Dunque non vuoi essere governato, instradato, regimentato!? No! babbo, farò come te con i fattori. Mio padre fermo il camion, eravamo sui monti di San Giuliano quelli per cui esistendo i pisani veder Lucca non ponno come scrive Dante nel Canto di Ugolino della Gherardesca, scendemmo, e guardando la Val di Serchio e la Val d'Arno mi abbracciò. Vieni qui, fatti abbracciare sei un compagno. Sono fiero di te.


 


Il camion di Lalo
il pugno chiuso del figlio
al campo della Barra-Vecchiano
che appare in "Vecchiano, un paese.
Lettere a Antonio tabucchi", Feltrinelli 1997.
E nel dipinto di Davide Benati con testo di Antonio Tabucchi
"Campane del mio villaggio" - 1998
Studio Marconi Milano


Intende Giovane Poeta a cosa fui battezzato?! Intende questa povera epica comunista? Per me vale più di ogni teoria letteraria di ogni libro! Questo è il Mito a cui sono fedele. Trovi lei i rimandi nel mondo greco o cristiano. Io sono ignorante in materia. So soltanto che nel Quarto Reggimento di Bonaventura Durruti era la regola!  Il mio intervento a Lotta Continua e poi le "mostruosità" 50 anni dopo che ha letto sono la fedeltà a quell'abbraccio. Al Mito della Rivoluzione nel singolo! Mi trova ancora mostruoso e schifoso? Magari me lo faccia sapere.

Sul camion Lalo poi mi spiegò che tutto nella società è regimentazione gerarchie e chi detiene ogni potere anche il più piccolo vuole ingessarti, potarti, storcerti i rami e le membra per come lui, giardiniere, ha pensato. Sul lavoro nello sfruttamento è così. E i poeti gli scrittori gli artisti che potrebbero ciò evitare cercano questa gabbia sui loro corpi e sentimenti. Per essere riconosciuti poeti scrittori pittori fotografi da qualche gerarchia da qualche critico editore gallerista. Io lo trovo stupido e insensato perdere così la propria libertà. Già lo Stato e le sue strutture ti comandano dalla nascita alla morte e allora perché mai accettare dominio sulla propria creatività? La scelta di noi Di Scalzo è quella di "essere governati il meno possibile" stando "proprietari" del nostro essere e corpo! Concordai con lui. Dopo le scuole superiori giungendo in università seppi che mi aveva divulgato il pensiero più radicale ed estremista dell'ottocento e del novecento. "Né comandare, né essere comandati!", "Ne ho voglia, non ne ho voglia". Ecco le massime che hanno ispirato tutta la mia vita. Ed ho usato il "comando", raramente, soltanto per difendere dallo "stravolgimento" d'un cambio di bandiera! quanto avevo in "proprietà" come Olandese (Stirner, proprietà dell'essere s'intenda) e come Olandese Volante in anarchia libertaria curato e cresciuto, e dove lei, caro Giovane Poeta! ha letto le "mostruosità" a cui fa riferimento. Poi quanto ho e possiedo è di chi vuole dividere con me - lo faccio da quaranta anni! - l'avventura nei segni. O, ancora meglio, la vita quotidiana. Però son sempre stato solo o quasi! Come mai secondo lei?

Dunque, caro Giovane Poeta, eravamo, io e mio padre, due mostri, sembrerebbe. Secondo me invece eravamo due comunisti! di quelli che un tempo facevano le rivoluzioni, non so se mi spiego! che vanno fino all'estremo nella loro libertà di scelta e di governo di se stessi! Ci rifletta! Se lei vuole essere guidato interpretato ricevere giudizio e patente letteraria e poi antologizzato non può capire la libertà assoluta che vissi con mio padre e quella che vivo e che ha definito in maniera brutale come producente schifezze!

Giovane Poeta si ricordi questi esempi: glieli ho scritti a fin di bene. Non chiami più gli artisti come me "mostri" per come vissero e scrissero. Anche se avessero compiuto azioni esageratamente combattive, sappia che non è facile vivere l'utopia un'intera vita senza mai cedere agli accomodamenti. Al Campo alla Barra, in Val di Serchio, dove ha sede la chiesa inscalfibile mia, dove mio padre morì, l'ho raccontato nel libro "Vecchiano, un paese. Lettere a Antonio Tabucchi" (e per questo ho accettato di pubblicare da un editore come Feltrinelli!)... eleverò una preghiera per lei affinché capisca in futuro che esiste anche un'altra maniera di vivere la letteratura e l'arte e a chi accade non è adatto il lessico che mi ha dedicato per farmi male! Nel contempo, siccome tutto si può perdonare, (Cristo, Vangelo di Luca), le perdono le frasi a me rivolte in maniera sbrigativa e forsennata, per celebrare l'appartenenza ad uno (ce ne sono centinaia on line!) dei superlativi mondi poetici dove probabilmente sta con dialoganti amici e fidanzata. Le auguro viva quanto a cui è adatto! ognuno deve andare dove ha voglia di stare. Dove vado io,  e come!, spero l'abbia inteso. Appartengo a un'altra storia.  

Claudio Di Scalzo detto Accio o Olandese



 


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