:: Accio: L'ultima Buonanotte... a Sara Cardellino


La foto di Lalo e Accio sul comodino del letto

alla quale la voce narrante rivolge la speciale "buonanotte".



 

Sara Cardellino

LA BUONANOTTE E ANCORA L'INCONTRO 5 ANNI E 5 MESI DOPO

Questo è il racconto più commovente che abbia mai letto. E l'hai scritto tu per me. Nel terribile novembre 2011 quando ci separammo. Se tu me l'avessi fatto leggere non avrei lasciato né te né il bambino tenuto per mano dal partigiano. Posso immaginare, allora, il tuo scatto di fierezza negandomene la lettura per non apparire troppo fragile troppo "bimbo" in matura età. Invece è proprio questo tuo essere che mi tiene mi ha tenuto legato a te, Accio.  E ora in questo 14 febbraio 2019 mi doni il quadernetto dove lo scrivesti con l'aggiunta recente del finale (che modifica il passato), avvenuto a distanza di anni, "Intanto a Venezia Sara Cardellino medita di raggiungere Accio a Vecchiano la Domenica delle Palme". Infatti, da due anni, tutto adesso è cambiato, per me per te, perché ti ho raggiunto, sentita la tua richiesta d'aiuto al telefono,  dopo 5 anni e 5 mesi, nel tuo paese.
 

Sono in pericolo Sara. Ho bisogno di te!


Custodirò la tua grafia così come l'apparizione in essa della poetessa svizzera morta giovanissima. Che oggi il 14 febbraio racchiude tutti noi. Anche perché so che ancora, quando tu sei a Vecchiano e io a Venezia, prima di addormentarti dici: Buonanotte babbo, buonanotte Karoline, buonanotte Cardellino. E la poesia, come noi tutti la inventiamo, e l'amore come noi tutti lo viviamo,  ora sappiamo noi tutti, che può durare per sempre, sulla terra, e più in là ancora. 

Ti amo Accio. Tua Sara 

 

 




 

Claudio Di Scalzo

L'ULTIMA BUONANOTTE...

(Con Accio grande e piccino con Lalo con Sara con Karoline Knabberchen) 

 “Buonanotte Babbo, Buonanotte Sara” ... e dopo questo saluto i tre, l'uomo che dà l'ultima volta la buonanotte guardando la foto di lui bambino con suo padre Lalo; il bambino che  sillaba l'ultima volta la buonanotte dalla fotografia a suo padre e alla donna col nome Sara e a me per come sono in questo 3 marzo 2017; e mio padre che mi tiene per mano bambino e mi guarda adesso più vecchio di lui nella foto e che per 5 anni e tre mesi ha sentito la buonanotte a lui rivolta da me e alla donna che amava, ama, suo figlio, solo nella camera, mentre lui perlomeno solo non è con me bambino,... ecco proprio questa notte di marzo, tutti  e tre vanno da un'altra parte, anche se non sanno dove, ma siccome provano una grande stanchezza e malinconia, tutti i posti saranno meglio di dove sono ora a darsi una buonanotte con la donna assente che prima invece c'era a proteggerli tutti e tre venendone protetta.

Tutti e tre sono convinti che questo saluto durato anni, dal maggio 2009, sia stata una poesia molto bella e che nessuno mai conoscerà. E ciò non è molto giusto, pensano, però poi guardandosi mentre partono si convincono che questa era l'unica poesia a loro tre adatta, e che se finisce non è colpa di nessuno, perché niente sulla terra dura per sempre, ed è stato bello, anche questa è stata poesia ammettono, poesia crederci che non finisse mai. 

Addio e Buonanotte e che per tutti, dicono all'unisono, Accio grande Accio piccino e il su' babbo Lalo, rivolti alla Sara assente, ti sia leggero il tempo che viene di giorno e col buio. Chi li guarda andar via tenendosi tutti e tre per mano, è un angelo?, sì lo è! si chiama Karoline Knabberchen, e immagina per loro, per la tenerezza che fanno, che possano entrare in un altro sogno, finito questo, dove la poesia che tanto cercarono ancora li tenga uniti.

Intanto a Venezia, la donna Sara medita di raggiungere Accio a Vecchiano la Domenica delle Palme.