:: Claudio Di Scalzo: Silvae Lo Pepe e Panna con glossa sul Bello da Kant. “Curve di un matrimonio” 7. 1993.


Silvae Lo Pepe e Panna.
Foto Claudio Di Scalzo, 1993




Claudio Di Scalzo

SILVAE LO "PEPE E PANNA"
OVVERO COLAZIONE NEL MATTINO ALPINO.
CON GLOSSA SUL BELLO 
DA "LA CRITICA DELLA FACOLTA' DI GIUDIZIO" DI KANT.
CURVE DA UN MATRIMONIO 7
1993

 

Questa fotografia, mattino estivo, con mia moglie sotto lenzuola estive alle Terme di Bormio, la scattai coprendole la schiena e la testa e lasciando fuori la coscia sinistra. Lei si svegliò, e mentre la reflex compiva il suo mestiere, le annunciai il titolo che rimandava al pepe alla panna, coscia b/n e lenzuolo.

Appena hai finito con questa "superlativa", sic!, imposta foto su di me oggetto del tuo GUSTO ti spiego qualcosa in materia di gusto e bellezza con l'aiuto del cameriere KANT!

CASPITA SE M'ATTIZZAVA!!

Scrive Kant pressapoco, in maniera lungamente meditata, caro marito fotografo rapido nei titoli pose imposte e click reflex, che il BELLO è quanto viene riconosciuto senza concetto come oggetto di un compiacimento necessario.

Non avrai inteso, immagino. Seguimi. Questa foto come sai rimane per uso interno alla coppia. Non transigo. Ma nell'ipotesi che fosse mostrata pubblicata esposta alla visione d'altri, Kant non afferma, e io concordo e spero tu ne faccia tesoro, che se lui esprime un giudizio di gusto diventi necessario che altri concordino con lui. Lo stesso se tu esponessi in mostra la foto. Kant, ch'era sottile e filosofo unico, non se la cavava con i titoli umoristici, che venendo pronunciato un giudizio di gusto, mettiamo che tu dica che io dica questa foto è bella, allora deve esistere la possibilità che tutti coloro che guardano, la foto, concordino con te con me. Ecco, Claudio, ora possiamo fare colazione. Spero il pepe mio ti dia pizzicore.

(Ringrazio la mia astuzia maritale per aver trascritto allora, 1993, cosa mia moglie intendeva suggerirmi. Infatti oggi pubblicata sul social, a breve sull'Olandese Volante, ciò assume un alto valore per me. Perché capii, allora, che dovevo fotografarla e insieme collegarci la filosofia che lei studiava e praticava, da Descartes Hume Illuministi in avanti fino a Kant, perché così quanto cresceva in fotografia e scrittura avrebbe avuto il sigillo dell'originalità.

Tutti possono aggiungere a una fotografia qualche poesia frammento in prosa diario ecc (in rete da venti anni migliaia lo fanno) ma la filosofia è ardua. Bisogna studiarla oppure avere modella (e modelle) che creino con te l'immagine. Che poi, basilare, diventino personaggi.

Io ho avuto questa fortuna.

... CONTINUA