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:: Sara Cardellino: Buonanotte Babbo buonanotte Sara
19 Settembre 2016



Sara Cardellino il 18 settembre 2018" - Accio 

 

 

 

Sara Cardellino

BUONANOTTE BABBO, BUONANOTTE SARA 
 

Ho ricevuto da te, Claudio, una galassia di segni, scrittura fotografia pittura. E in questa galassia mi hai fatto sentire stella rilucente. Anche se a volte stavo penando e preda di ansie create dai miei familiari dalla mia psiche dai concerti che mi spremono e premono le braccia. Vuoi che riluca che non mi spenga. E così sarà. Mi aiuterai a vincere dolori e ansie. Da vicino da lontano, per ogni data che saidella mia biografia importante, m’è arrivato il tuo amore il tuo bene.
 

“Nessuno può giungere per amore dove io giungo”, mi dicesti.
 

E’ vero, mio astronauta di un’arte solo per me. E questo accade perché sei un eroe da libro senza libro per due donne, per Karoline Knabberchen per me. In un amore alla pari. Per essere “famiglia”. Karoline lo scrive nel suo “Quaderno del Mite Inverno”. (capitolo VIII e X, sull'OV. NdC).

 In questi anni, soprattutto, in questi ultimi tempi quando è diventato più complicato incontrarci per il mio male, non ho mancato di risponderti, ogni volta, "alla pari", almeno con una parola, perché le forze mi mancano per composizioni più ampie!, con voce presto vinta dalla stanchezza al cellulare. Anche in questi  terribili mesi estivi. E tu intanto, inventando personaggi, mi calavi in altre identità, cariche di vigoria e pure d'umorismo. Per farmi sorridere, cacciare la tristezza.

 


Claudio detto Accio Fabio col Padre Libertario detto Lalo


 

Quanti astri colorati e stelle a strizzarmi l’occhio lucente. Ma devo confessarti che più di quanto mi spedivi e ho visto e vedo nel cascinale di Vecchiano nelle soffitte dove sono salita per la prima volta nella primavera 2017, a tenermi stretta a te in una gravitazione d’amore assoluto, di fedeltà, era qualcosa d’ancora più stringente!

Ti starai chiedendo cosa, vero? È semplice: perché l’ho udito con le mie orecchie, e prima di me Karoline Knabberchen: tu nel letto assieme a me e quando sei da solo - e la foto di te bambino col tuo babbo l’ho pure vista sul comodino - pronunci: “Buonanotte Babbo, buonanotte Karoline Buonanotte Sara”.

Da quando sono tornata la Domenica delle Palme 2017 accade questo. Come accadde per cinque anni con Karoline Knabberchen. Che tenerezza mi prende, che cuore! mi danza sul seno che vorrei ospitasse la tua testa d’astronauta rimasto bimbo offrente un gioco stupendo alla ragazza complice, un Dioniso domestico che non ha altra gioia che stupire chi ama. E averne una carezza. Anche da lontano. Una parola. Un segno. Sappi che anch’io ogni volta che m'addormento gioiosa o quando cerco di prendere requie da qualche dolente vissuto vissuto, dico “Buonanotte Accio, buonanotte amore mio”. Lo pronunciavo a volte anche come Sara capei Corti nei cinque anni e cinque mesi separati. In questo modo ho nella mia casa veneziana, in questa laguna in complicità col mare, la chiave del nostro universo. E per questo nessuna paura o ansia potrà mai vincermi. 

 

Tua SARA

 

 


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