:: Sara: Dimensione Capei Corti in sperimentazione. Dal Garda ad Accio Heathcliff che mi guarda. Maggio 2012


Sara Capei Corti Earnshaw ad Accio Heathcliff, I - Maggio 2012
Mirrorless Nikon V 1 - Foto rifotografata su schermo pc 






Sara

DIMENSIONE CAPEI CORTI IN SPERIMENTAZIONE

DAL GARDA AD ACCIO HEATHCLIFF CHE MI GUARDA

MAGGIO 2012






Sara Capei Corti Earnshaw ad Accio Heathcliff, II - Maggio 2012
Mirrorless Nikon V 1 - Foto rifotografata su schermo pc 



 

Lo so non dovrei scriverti, non dovrei mandarti foto mie con i capelli corti penitente, tu aggiungerai demente, tienti il tuo Linton ch’altro io son!… e così via in rima e senza… credo maledicendo perché Sara ancor a te pensa. Ma se ti pensa fotograficamente? Sarai ancor sprezzante in odio e tempesta malvagia verso me?

Giorni fa, con i capelli ricresciuti, perché è maggio 2012, stando in villa di amici musicisti sul Garda, scoprendomi da sola loro usciti per compere, m’è presa fantasia di recitare in posa per te: concedendomi agli scatti della Minuscola Mirrorless Nikon V 1; fenomeno di macchina che tu disprezzeresti inorridito per questo francobollo tecnologico, posata su cavalletto; poi trasferiti gli scatti sul pc portatile poi fotografato ancora lo schermo (copiavo la tua tecnica confesso!) usando qualche trucco facile di sdoppiamento, movimento balzano, posa simbolista seducente, se ancora lo sono per te; e sorridere perché stavo facendo la surrealista banale e stonavo in posa: e avrei dato chissà cosa, tutto, per averti lì a ridere con me, a commentare acido gli scatti, o, ad esaltarti, per qualche immagine; dopo commentata in rima buffa, e sentire la prima carezza: chiederti ancora di ripetere nel tuo vernacolo pisano:

-Vien qui Sara che ci mettiamo a fòo.

E io recitando: -Fotografo dimentichi che non c’è più sviluppo in camera oscura! Tutto si compie in un click.

-Errore, Sara, serra le imposte che la camera oscura c’è eccome; e lo sviluppo lungo pure perché l’immagine digitale funziona col miele invece che con l’acido. E miele son tue labbra tue cosce…”

Oh Accio… come faccio a scordare cosa siamo stati…