:: Corsara della Metamorfosi: Nella mia biblioteca si prega si impreca.


Corsara della Metamorfosi in velato velluto nero - Foto CDS
Cartoomics Milano 9 marzo 2019 - Fiera Rho Milano 






Corsara della Metamorfosi

NELLA MIA BIBLIOTECA SI PREGA SI IMPRECA. REDON E ALBENIZ 

Nella Biblioteca sull’Olandese Volante, nelle stanze di case in porti nascosti in vari posti ove giungo costi quel che costi… prego e bestemmio, secondo dialettica a me adatta di misticismo. Nella biblioteca domestica addomesticata con unghioli allestisco emozioni estetiche sul caos di variazioni infinite. Deleuze mi ci mette pez-ze con la sua “Qu’est-ce que la philosophie?

I tanti libri li orecchio, procedo a orecchio, spesso non li leggo, magari dopo, ma vi entro subito con i colori, oggi, al nero, in materia di simbolismo, con Seurat Redon Michaux. Metti la vasta produzione in poesia del simbolismo.

La china Black Indian Winsor & Newton e la matita n. 2 Conté extra fine drawing pencil sono eccellente viatico.

Intanto danzo e ascolto Albeniz. Sono musicista. Si sappia! Suono magistralmente il flauto traverso. Anche violino e pianoforte. Non da interprete gli ultimi due, però me la cavo. Con il flauto sono eccellente come con spada parole colori sulle vele nere.

 


Corsara della Metamorfosi danza con Albeniz
Foto Olandese - gennaio 2020



 

Odilon Redon propone un Nero ove i personaggi anneriti che siamo io e L’olandese debordano dalla prua d’immanenza per mischiarsi con figure del sogno pure in estasi. Sennò che ce ne facciamo del wagnerismo? Che sta nel nome della nave corsara!

Spargendo nero dalla bandiera Jolly Roger alle vele alle labbra con cui succhio cosa mi capita a tiro: evoco il negativo mio e di coppia. Qui bascullati eroticizzati montati trepestiamo il Caos stando nel materialismo adatto per calcare exempla.

Poi saranno gli altri, se incocciano su lacerti di questa folle rotta, ad andare nei luoghi che facciamo intravedere in abisso pensiero fisso. Se poi confido che tutta questa liturgia venne a me da un passo del Diario di Redon, “A se stesso” nessuno si stupirà!

(1888) - Mi si attribuisce un eccessivo spirito d’analisi: è almeno quanto risulta dalla curiosità che avverto nei giovani scrittori che mi vengono a trovare. Li vedo sorpresi, di fronte a me. Cosa ho messo nelle mie opere per suggerire loro tante sottigliezze? Ci ho messo una piccola porta aperta sul mistero. Ho creato delle finzioni. A loro andare più in là

Torna adatta questa sottolineatura. In tanti scoprendo L’Olandese Volante, soprattutto dopo che Robert Ford sparò a tradimento il 9 gennaio 2017 nella testa a Jesse Accio James senza peraltro ammazzarlo (anche per uccidere ci vuol talento: non rientra nell'ontologia ammazzare chi ami!) mi scrivono incuriositi. Più a me che all’Olandese. La bella donna, quarantenne, attrae eccome! Anche in questa materia corsara-web! Di fatto sono come chi andava in visita da Redon. E io come il pittore rispondo: abbiamo aperto un tassello nell’acqua nera elettronica, se è una porta, un gorgo, un risucchio, fate voi, se ne avete voglia e fantasia, andate più in là.

E l’Albeniz di Iberia, con il brano dal Primo libro, El Puerto che ci fa accanto a Redon per me e L’Olandese?


 


Albeniz - El Puerto (Libro I)



 

A occhio e croce media tra passione corsara al nero e passione comunista al nero per giungere alle ossa neganti ogni modello mimetico. Musica suono per allontanare ancor più di quanto, nei fatti è, sintassi di lingua poetica e corrispettivo musicale. Resti il porto di Albeniz il corpo-uno di noi due corsari che ci possediamo in allegro comodo e non a Cadice bensì a Marina di Vecchiano.

El Puerto è la mossa rappresentazione della baia in ritmo di polo.

E le cantine del Cascinale di Vecchiano, come se lì fosse vissuto il sordo Goya, recano tracce nere di macchie che sono corpi gaudenti scelleratamente in preghiera.