:: Claudio Di Scalzo detto Accio: Nostra Signora Sara Callas delle Bocce Cantanti al bocciodromo estetico filosofico. Da Hoffmann a Thomas Mann.


Nostra Signora Sara Callas delle Bocce Cantanti al bocciodromo estetico filosofico 
Foto cds detto Accio, giugno 2022






 

Claudio Di Scalzo detto Accio

NOSTRA SIGNORA SARA CALLAS DELLE BOCCE CANTANTI

AL BOCCIODROMO ESTETICO FILOSOFICO.

DA HOFFMANN A THOMAS MANN.



 

INTRODUZIONE ALLA FOTO IN QUESTIONE
 

Intanto, di recente, in questa estate 2022, appare NOSTRA SIGNORA CALLAS DELLE TELLINE CANTANTI, in tavole fumetto, con 40 poesie. Sara Callas che poi in foto viene adombrata dai grandi occhiali è già apparsa sull’Olandese Volante.

Poi… basilare il personaggio Sara Cardellino è stato disegnato dal 2009, con capelli a caschetto che mi garbano più di quelli lunghi e coi capelli cortissimi durante la nostra separazione (5 anni e 5 mesi), e… con il seno piccolo. Addirittura a ciliegia. Perché Sara nel reale avrebbe voluto un seno meno prosperoso. Ma non ho rinunciato a dipingerla, e Sara Pane, personaggio, appare con seno grande. A melone a pera. Questo per la vicenda disegnata. E da fotografata?

Intanto in altre foto son stato invitato a non esagerare con l’obiettivo sul seno. Qui invece per la prima volta ho esagerato! Nel giugno 2022. E la foto, battezzata: “Nostra Signora Sara Callas delle Bocce Cantanti al bocciodromo estetico filosofico”, ha avuto l’approvazione dell’interessata funzionando a corredo-illustrazione del suo testo, da me registrato trascritto, dove m’insegna il rapporto tra Musica e Arte Plastica. Si escludono? Collaborano? Si scontrano? Si slanciano assieme verso chi guarda, cioè io fotografo-amante e verso chi guarda on line? Da qui la FO.FA, Foto Facile, con titolo ironico alle bocce-seno. Ma pure al bocciodromo estetico filosofico sulla musica-arte plastica, che m’argomenta Sara Callas.

Con Sara non si sa mai ‘ome butta ir tempo, poteva scatenassi un ber temporale estivo, di elli che fradicia scardandoti, e invece ci à riso… e la missione della rivelazione estetica-musicale s’è compiuta. Sennò rimaneva non rivelata-cantata.

La fotografia nel suo “candore” si regge, con occhiale nero, sulle due palline bianche che infiocchettano le bocce seno foderate nel bianco. E sul tessuto filo slip che rivelano morbidezza delle curve negli Anta. Trentenne il laccetto non avrebbe premuto il fianco.

 


Nostra Signora sara Callas delle Telline Cantanti
Accio 2022



 

SARA CALLAS

Quando ti scopro indaffarato a ideare immagine musicale a quanto ti faccio ascoltare, per difesa, ripiego come una Gatta Murr dietro agli unghioli di Hoffmann. Ah, non intendi? Dimentico che poco sai di riflessione filosofica sulla musica. Lo scrittore, devoto a Mozart tanto da amadeusizzare il proprio nome, dopo l’ascolto della Quinta di Beethoven, rivolto a chi s’industriava a spiegare la musica con le arti, pure da accostarvele, li rimproverava chiedendo loro: “Come vi è potuto venire in mente di trattare plasticamente quest’arte che è proprio l’opposto della plastica?

Ecco! la mia prima sensazione è stato di rintuzzarti, vedendo me stessa-musicista-interprete in foto, con la difesa completa ereditata da Hoffmann. Poi ho riso. Effettivamente il seno è molto plastico. Mi son detta. E accetto il tuo gioco. Convinta però a proporti il dilemma filosofico-estetico senza però dirti dov’io... pendo. C’è qualcosa di più divertente che starmene al sole fotografata seno in vista rivelandomi docente per lo studente mona in materia di rapporti musica-arti?

Dopo verranno i romantici Schlegel e Jean Paul ad innalzare antitesi totale di Plastica e Musica convinti addirittura che la musica si slanci perfetta in antitesi totale a ogni altra arte visuale. Per fortuna tua, a lato, nello stesso periodo, c’è Schelling: che nella Filosofia dell’Arte teorizza la musica intrecciata all’estetica pittorica e persino all’architettura.

Poteva mancare Nietzsche? Che fila d’amore e d’accordo con Hoffmann. Commentando caustico il dipinto di Raffaello sulla Santa Cecilia patrona della musica afferma: "Alcun suono da questa immagine mai s’eleverà perché sono due dimensioni incompatibili".

Cominci a preoccuparti Accio?

 




 

Il seguito sta nel Novecento. Ci sono sorprese. A favore dell’intreccio Musica con Arti/Plastica. Gli Sspressionisti s’inventano il “suono del colore”. Ciurlonis padre di ogni astrattismo prima di Kandinskij dipinge da musichiere simbolista. E Paul Klee che incontra Boulez? E Stockausen che s’impegna a visualizzare la musica in ardite sperimentazioni?

Concludo, per collegarmi ironicamente alla foto di me-popputa-bocce, come m’apostrofi, portandoti nel Doktor Faustus di Thomas Mann.

In un capitolo del romanzo viene raccontata la conferenza di Wendell Kretzschmar su “La musica e l’occhio”. Il conferenziere sostiene che la musica è l’arte senza sensualità addirittura vocata all’ascesi. Su questa tesi, stante la foto scattata, immagino tu non sia d’accordo.

Probabile neppure io lo sia accettando d'apparire “Sara Callas del bocciodromo”. Ma attenzione fotografo impertinente… perché ascesi digiuno penitenza per i tuoi peccati ti potrebbero sempre raggiungere: mentre il mio lancio colpisce il pallino esattamente per vincere la partita.