:: Accio: Lampione a Lucca sapiente dice tutto dice niente. Contributo di Fabrizio Arrighi per Accio e Cardellino.


Accio: "Lampione lucchese del passato presente futuro"



 

Accio
LAMPIONE A LUCCA SAPIENTE DICE TUTTO DICE NIENTE 
Dall'Album di maggio 2020 per Sara Cardellino

 

Seguo l’invito di Sara Cardellino ad usare, qualche volta, il colore in fotografia. Quindi Lucca Lampione Sera Luci Azzurro Tre.

Lucca è centrale nel nostro legame. Nei tre tempi. Come i bracci del lampione. Qui venimmo nel 2009. Bastione di San Colombano. Labbra nel vento sulle Mura. San Martino. Chiesa di Gemma Galgani. Osterie. Luigi Boccherini, in San Francesco sepolto, ove Sara mi scattò foto dove scherzavo coi suoi boccolini in parrucca busto. In questi luoghi venivo negli anni nella nostra separazione: 5 anni e 5 mesi. Qui siamo tornati assieme nella primavera 2017. E il proprietario del ristorante “Da Vasco” ha esclamato sincero: “oh menomale Sara sei tornata perché vedello mangià solo mi stringeva ir còre...”

Luogo adatto per arbitrio (fotografico) siffatto.

Ogni fotografia di luoghi parti di esso oggetti manufatti fino ai lampioni nell’epoca digitale, anche volesse il fotografo, non può rappresentare una realtà bidimensionale iconica con informazioni reali o surreali come faceva in passato. La tradizione fotografica è divelta. Non può più proporre alcuna conoscenza stabile. Però unire necessità a sentimento sì.

A me ciò sta adatto come il guanto alla mano il cappello alla testa il click sull’otturatore senza aver idee senza aver precise ore.

Perché così le mie fotografie, come questa del “Lampione lucchese con crepuscolo e sue rese” mi consente di adombrare, incorniciare, spazio generato dalla necessità di un altrove tangibile nel mio arbitrio, che può essere anche scemo o astuto, infinito.

Pertanto i tre bracci del lampione dicono Passato Presente Futuro. Se si congiungessero nel celeste, niente vieta di pensarlo, otterrebbero il cerchio che racchiude sentimento - necessario e non può che essere questo - con luogo in Tre tempi di Due amanti. Il nostro Altrove.

 

Fabrizio Arrighi

A MANGIAR SOLO A VOLTE TORNA IL VOLO

Sotto al lampione
l'amore era naufragato...
che magone da anfitrione
mangiare tutto solo,
il tempo perduto
s'è in attimo allontanato.
Brindo con te, Accio,
e al Cardellino ritrovato.

(Giugno 8 2020)





Accio: Cardellino in anni '50 Pittura con ciuffo da altura - Giugno 2020
In Dittico con "Lampione lucchese del passato presente futuro"



 

ABC STESO IN FILA GRAZIE A FABRIZIO ARRIGHI CHE MI PORTA SUO RIGO
 

Il contributo di Fabrizio Arrighi alle “Avventure di Accio e Cardellino” rivela, consolida, quanto ho desunto in questo ultimo anno.

A-Il social può diventare crocevia e intreccio di vicende amicali se viene proposto non l’AUTORE bensì il PERSONAGGIO. I personaggi. Che con le dovute transmodernità riecheggiano generi come romanzo d’appendice, romanzo rosa, melodramma, operetta, stornello, ballata, fumetto, pittura per ritrattistica, foto glamour, serie TV a puntate intrise a temi di quanto un tempo era,è, alto: aforisma filosofico, riflessione fotografica, poesia metafisica ecc. Amici-amiche con i quali ciò può accadere sono pochi, dunque bastano una ventina di amici e anche meno. Pubblicare su Facebook per 5000 amici ricevere da 1 a 10 "Mi Piace" o passare le giornate a metterne centinaia per averne una trentina non fa per me.


B- Difficile non è essere AUTORE, di poesia narrativa, tutti lo sono nei social sul web nei blog, bensì ideare PERSONAGGI. Che riscuotano seguito che vivano autonomamente sul Web. Come quelli della letteratura del teatro d’opera. Che siano d’Artagnan o Cyrano o Achab o Catherine Earnshaw. E personaggi possono diventare, a ciò tendo, pure autori autrici, come BOINE o CAMPANA o EMILY BRONTË o JEANNE HÉBUTERNE o JESSE JAMES la santa GEMMA GALGANI.

Se a qualcuno viene in mente di cercare on line “Accio” o “Sara Cardellino” appaiono sempre più al posto di Claudio Di Scalzo. E ovviamente al posto di Sara che ha fin dall’inizio rinunciato al suo cognome in quanto vuol separare il ruolo di musicista da ogni altro in estetica nei segni.

C-Fondamentale che nella nascita di PERSONAGGI - come dimostra la mia prassi in rete per venti anni - non ci sia necessità ne diano ACCESSO o RICONOSCIMENTO: Accademia Critica Editoria Sistema di Gallerie perché ivi pubblicati, esposti. Pertanto accade che le opere non diventano MERCE, valore di scambio monetario, feticista, bensì rimangono Valore d’uso, per i navigatori-lettori in rete.

L’OLANDESE VOLANTE dal 2017 ha migliaia di visite per i Personaggi ed a far da traino sono ACCIO E CARDELLINO. Ed i personaggi, metti Sara Cardellino, rispondono, anche sociologicamente, a quanto circola sui Media.
Mi spiego.
Se i testi dei personaggi son corredati da dipinti efficaci in marca fumetto-espressionista e in vari stili presentati han parecchie visite. Ma se appare Sara personaggio Cardellino o Corsara della Metamorfosi o Sara Earnshaw in FOTO poco vestita le visite spopolano. Lei trentenne (Esserino) lei quarantenne glamour, esattamente come sui giornali e on line “cattura”; ciò testimonia che il personaggio, pure versato in testi a volte complessi, sovversivi, può usare stilemi dell’immaginario esistente capovolgendoli.
Se appaiono testi musicali o poetici di Sara Cardellino, siccome accade raramente, molto raramente, han più visite dei miei. Perché la rarità d'apparizione genera interesse e attesa.

In sintesi quando sto enucleando è quanto auspicato da MARX nei “Manoscritti economico-filosofici” del 1844. Fondamentale nel Marxismo e nell’Anarchismo perché si formi una prassi estetica comunista e rivoluzionaria. Con questo scoglio si sono misurate tutte le avanguardie ottocentesche e novecentesche. Un autore, probabilmente il più grande, nelle arti, Marcel Duchamp, risolse la questione da Singolo, smettendo di fare arte e giocando a scacchi. Nel 1972 Rossana Rossanda, comunista del Manifesto, definì Arturo Schwarz che aveva convinto Duchamp a riproporre multipli delle sua arte anni dieci, come un provocatore trotskjista che diffondeva arte borghese inutile e pericolosa. Questi i comunisti di casa nostra ancora oggi a definire il loro comunismo come esemplare. Che fu, invece, inutile e cieco proprio perché scrissero trafiletti simili.

Come DUCHAMP furono CELIDIBACHE non incidendo, se non minimamente, dischi così ARTURO BENEDETTI MICHELANGELI. Diciamo la risposta aristocratica alla schiavitù del mercato. Questi tre sono pure miei SANTI.

Gli artisti nutriti a marxismo occidentale con MARCUSE KORSH BLOCK DEBORD son finiti ricchi e milionari, gli italiani più voltagabbana di tutti; esattamente come i nutriti a marxismo classico con LUKAKS o marxismi eterodossi dal Trotskijmo al Surrealismo Lettrismo. Storia Triste che alla rivoluzione estetica ha fatto smarrire le Piste.

I COMUNISTI più seri e veri si sono suicidati: GUY DEBORD JACQUES RANCIÈRE LOUIS ALTHUSSER (Impazzendo e uccidendo la moglie) e la sua biografia “L’avvenire dura a lunga” vale e supera i suoi libri PER MARX. La più intensa dai tempi di MONTAIGNE e PASCAL. Questi erano comunisti. Degni di stare accanto a chi la rivoluzione visse e ci lasciarono la vita: LUXEMBURG LENIN MAJAKOVSKIJ DURRUTI TROTSKIJ GUEVARA.

Quando vedo scopro autori in poesia narrativa estetica vendere il proprio libro, fare vetrina su Facebook, organizzare amicali rilanci, penso che questa VIA-PRASSI sia - purché legittima, tutti “vendono” qualcosa nel reale nel virtuale sui media, perché non dovrebbero farlo i poeti? - a me totalmente estranea. Perché non serve per diventare Autore perché non è Comunista. Questi poeti artisti cercano un Accesso al ruolo di Autore-Autrice che mai ci sarà. E se ci fosse, uno su un milione, sarebbe inutile per una prassi comunista e rivoluzionaria. Dunque non la pratico. Ma ho rispetto per alcuni che senza esagerare ci si dedicano perché è fatica lavoro passione così indirizzata. Onesta.

Quanto scrivo è semplicemente la mia prassi coerente. Che non ho mai nascosto a chi mi ha avvicinato. Che non vuole insegnare niente a nessuno né proporsi come linea guida. Semplicemente rivelare che si può esistere anche così in estetica e se si immagina, volendo farne prassi, un superamento rivoluzionario del capitalismo mercantile. Almeno tentare. Ecco: ho tentato per una vita. Questa “scemenza” mi ha donato bene di gente del popolo nel pisano dei miei familiari figli delle donne amate. Di Sara. Che mi definisce “Eroe da libro senza libro”.

Ciò vale nella fine della mia avventura. A 67 anni il tempo si scorcia. Poi finisce. Ma finirò come io ho deciso fosse. Ho rispettato e seguito la mia Stirpe.

E, per me, COMUNISMO, è, rinunciare al proprio nome e cognome di autore, agire in coppia, in comunità, in Soviet (sia detto) creare EPICA, esattamente come ho proposto con i personaggi in amore avventura, riguardo all’EPICA tragica fastosa avventurosa del COMUNISMO dei COMUNISTI. Chi in ciò si dedica è mio amico e amica. E posso scambiarmici di persona guardandoci negli occhi. Sennò ognuno a casa sua.

La Chiesa cattolica esiste perché ha i suoi Santi e nella chiesa tiene anche i cattivi. Il Comunismo potrebbe fare lo stesso da parte di chi ad esso si richiama o alla Sinistra in arte anticapitalistica.

Il LAMPIONE ACCESO, dove mi ha raggiunto Fabrizio Arrighi, mi ha permesso questo ABC che sa di riassunto. Dove appaiono Accio e Cardellino.

Che, ieri, su Whatsapp, aggiunge, sotto al lampione?, con paragone che non merito, che come STEFANO BOLLANI musicista compositore pianista, entro in tanti generi e li reinvento; al che le dedico CARDELLINO IN ANNI ’50 PITTURA CON CIUFFO DA ALTURA". Rivisitazione della ritrattistica anni Cinquanta con i suoi Treccani, Greco, Plattner.