:: Accio e Sara Esserino nel fiume a cielo aperto. Epistolario 2011 |
ACCIO E SARA ESSERINO NEL FIUME A CIELO APERTO
Cara Sara Esserino*,… ho riletto quanto scrivesti in “L’alba di Saint-Saëns”. Come guardare un diamante e trepidare che possa essere tagliato per ricavarne bigiotteria. Vero!, c’è autobiografia ma la voce narrante non è Sara Esserino, è l’Amore e la sua trepidazione temendo che il nostro vada perduto. I segni che impone. E se il nostro legame sembra non essere più quello del maggio 2009 nessuno se ne accorgerà. Nessuno lo saprà. A parte te. Tu sai che l’alba musicale a me giunta, e che per colpa mia, sembri dirmi, per troppa estetica, sta scomparendo verso sera irrimediabilmente notte senza poterci più sfiorar dita nell’intimismo, alla Saint-Saëns?,... ci tiene ancora. È rischioso, Sara Esserino, scrivere quanto leggo nell’alba quasi sera. Ne sarai provata. Perché poi la scrittura ci prende in parola. E succede che scopriamo di non essere all’altezza, io per primo, di quanto scrivemmo. Se amare è restare fedeli, pur nei nostri limiti, (i miei mi tolgono il respiro) fino all’estremo, non amare più spinge a occultare, in un colpo solo!, quanto scrivemmo. A lasciare il testo senza più legami con noi. Sono più funzionali, le canzonette, a questo punto, di Nada, Tiziano Ferro, più in alto Willy Deville. Accostare (e non l’ho fatto per scherzo ma non ho la sapienza che tu hai nella musica classica, però studierò ancora te lo prometto) “Non ti scordar di me” al Laforgue de “La sera di carnevale” ripresa dal Leopardi de “La sera del dì di festa”, per fartene dono, è stata una sorpresa, (le verità ci vengono dalle canzonette e non da tutta la nostra letteratura! Una bella lezione!) ma anche un incastro incredibile. Come anche per Nada con Foscolo. Che pubblico, ma temporaneamente (senza riferimenti a noi due) on line sull’Olandese Volante. Passa una notte nella pressione giusta, Sara Esserino, e ti prometto che non arriverò nella tua e-mail o al telefono con altre scemenze su Saint-Saëns o Nada nelle prossime giornate. Sono ore complicate. E c’è la notte in arrivo. Dopo la sera vecchianese. Senza le luci sul mare, sarà arduo scovare una qualche possibile gioia… Ti abbraccio con triplo salto mortale soltanto per sfiorare il tuo mento con il dito mignolo.
Clikka Accio, riascolto Saint-Saëns. E' musica ancora "tenue e perfetta". Lo sarà sempre. Son fedele a questa Alba intimissima per te: a quelle parole, a ogni nota sul pentagramma del mio amore. Il ricordo è nitido: la mattina presto in cui lo scrissi aveva contorni che saprei ridisegnare. Temo, oh se lo temo! che non mi darai retta!
Clikka La riviera del Brenta ieri e oggi a Villa Malcontenta. 2011 e 2018
Cosa significherebbe, allora? Che un amore finito brucia in una sola fiamma i suoi petali? Intanto dormiamo, un poco stanotte, Accio mio. Finisca per te… sentirti nella “colpa irredimibile”. Mi strazia saperti sofferente sul mare senza stelle nell’insonnia disperata. Riponi il coltello che usi… su di te per farti leggere a me lontana, a Venezia, a volte su di me per spingermi a sfiorarne le gocce. Già sanguino, credimi! Sarò Senta anche se la nave non parte. Mi hai già trovata, perché vivere wagnariamente una navigazione inutile piena di pericoli che può separarci? Mentre ti scrivo il vento è gentile, sulla città, il sole gioca di riflessi e scintille in laguna. E per me, ne sento desiderio, dopo anni intrecciati come sai, c'è l’entroterra che sento attendermi, che mi chiama a una vita senza avere attorno i demoni delle arti e tu posseduto da essi. Perché Accio non prendi licenza da questo tuo essere in questa maniera? Prova con me, almeno il tempo necessario perché tu possa riflettere sulla tua esistenza finora, con le sue tragedie, accosto alle mie! Io ti aspetto così, così sarò al nostro incontro, tra un mese poco più, a Villa Malcontenta in Novembre.
Tua Sara Esserino
NOTA * Sara Esserino è il primo nome e cognome nel 2009-2011… |