:: Accio: Alfabeto per un giorno di febbraio 6 - a Sara Esserino


 CDS:  "Alfabeto per un giorno di febbraio" - 6.2.2011

"Amanti rossanti verdanti celestanti"

 

 

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ALFABETO PER GIORNO DI FEBBRAIO

a Sara Esserino

(6.2.2011)

I due transmoderni volatili danzano nel febbraietto corto disegnetto – Dionisismo misto orfismo pennuto realismo – I volatili amanti rammentano l’azzurro celestiale che li vede intrecciati, cioè il sublime e il rosso passionale (romanticamente infernale); però il tutto è raccolto dal verde. Colore che il mese di febbraio cova sotto il bianco della neve e della pagina. Verde mediatore tra il celeste orfico e il rosso scaldante spiumante. Verde colore umano: realista con la stagione primaverile che s’annuncia in vista. In inverno i volatili nel nido hanno cercato il cielo per fuggire la terra gelata e il rosso d’ogni scavo d’ogni penetrazione dei sensi per scaldarsi nella tormenta dei venti contrari, ma a breve il nuovo manto verde li accoglierà per nutrirli nel tempo tèpido e pastello anche con piogge fertili. Verde colore che rigenera, verde lustrale per l’uccell’accio battesimale. Verde il colore negli occhi dell’uccellina nell’ultima brina danzante Esserina.

I due volatili nella gioia ballerina si dicono l’un l’altro l’alfabeto segreto dei giorni addietro. E ci aggiungono un esclamativo rosso celeste verde. Perché a niente rinunciano del simbolo e del reale loro esistere in amore.

 


 

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PERCHÉ ALFABETI PER GIORNO DI FEBBRAIO


Lettere d’alfabeto, segniche o disegnate, totalmente inventate, con le quali a febbraio 2011, ogni giorno, compongo parole da far “leggere e vedere” alla donna amata. SARA ESSERINO. Soltanto a lei offro, in segreto, la chiave per decifrare l’alfabeto. Ogni giorno una composizione diversa. L’alfabeto segreto per Sara Esserino è però il titolo alla cornice in scrittura che contorna l’alfabeto. Anche qui, per comprendere il testo, bisogna conoscere l’alfabeto-titolo, e dunque tutto rimane segreto, e per due, per due artisti intrecciati. Ovviamente se non esistesse questo legame, lo stesso penserei l’opera segnica-visuale, ma non la realizzerei. L’ho fatto per anni. Sarei lo stesso un autore cattivaccio, agli occhi della donna che sa di latino versificazione musica col flauto traverso, ma non ci sarebbe bisogno che parole e colori si materializzassero. Non m'interessa pubblicare libri o esporre in galleria. E lo potrei fare con facilità. Questa è l’originalità della mia vita nell’estetica. Nessuno può giungere fin qui. Anarchismo e cristianesimo francescano puro. Ora invece questa necessità c’è, che la parola appaia e suoni (e la tecnica web la pratico per questo scopo riversandovi i miei diversi mestieri) perché esiste la donna che a breve raggiungerò, a Venezia, in Cannaregio, suonerò il campanello della casa, e lei apparendo sulla soglia, con il dono della sua ironia dagli occhi luminosi scuri, dirà: “ Alfabeto a febbraietto mistero perfetto”.

 

... CONTINUA