Home Page Olandese Volante
Home page Site map
::

Idina Faro

:: Claudio Di Scalzo: Idina Faro al Campo della Barra a Vecchiano - La rondine. Prima viene Amore non libri da stampare.
23 Febbraio 2017

 

Idina Faro - Foto cds - 1987

 

 

 NOTA

Questa come altre pubblicazioni sull'Olandese Volante nella sua ultima avventura sono l'equivalente di un poema grafico o di un fumetto o di un racconto popolare o forse di frammenti feuilleton e biografie immaginarie stavaganti. Non hanno niente a che spartire con la letteratura colta e alta e illustre. Sono avventure di un autore con i suoi personaggi che scelgono di apparire quantomeno presentabili, nei linguaggi, dinanzi alla (possibile) parola FINE del Romanzo transmoderno che gli fu dato di vivere e interpretare.  

 

Claudio Di Scalzo

IDINA FARO AL CAMPO DELLA BARRA. LA RONDINE
(ovvero prima viene l'Amore, non i libri da stampare, la carriera letteraria da fare)
 

Vicino al Campo della Barra con l’Ulivo di Lalo e Boine, terreno dove in questo febbraio 2017 ci sta Giasone con Argo ancorata a trecento metri sulla sponda del Serchio prima della foce a mare, mi ricordo stamani di una cabina telefonica, all’incrocio tra l’asfalto che porta all'autostrada e la via sterrata che prosegue verso il Lago di Massaciuccoli-Puccini, e lì nel 1997, dunque venti anni fa, avvenne una conversazione tra me e Idina Faro. Che più o meno fu questa.

-Sì, sono Idina. Cosa devi dirmi?

-Ti voglio informare che il Bestiario anticipato con cinque animali sette anni fa sulla rivista Tellus verrà pubblicato da Sellerio, devo soltanto firmare il contratto. Molti animali  e i più delicati, lo sai, son dedicati  a te.

-Dunque scegli di avere successo e carriera di scrittore presso un prestigioso editore col mio sangue, col sangue del mio e nostro amore!

-Ma come fai a dire una cosa simile!, Idina!, ho scritto tutto ciò perché quanto vissuto assieme non andasse perduto! Anche se non possiamo vivere assieme da ora in avanti. Non ti sembra adatto?

-Lo sarà se tu rinunci a pubblicare il libro. Io potrò leggerti e leggermi "La Rondine" e gli altri animali nei manoscritti che mi hai affidato. Quanto abbiamo vissuto resterà intatto!  Lo farai?

- (silenzio di un minuto almeno). Sì! Esaudirò quanto mi chiedi.  

 

 

 "Idina Faro Rondinella" - Foto cds, 1987

Sono cristiana, praticante, se tu scegli di non separarti da tua moglie

per non addolorare tua figlia piccolina, accetto la tua scelta che pure mi dà dolore infinito

perchè ti amo!  Però anche tu, che pure ti so scisso e dentro altissima sofferenza

perché mi ami, ti chiedo che quanto hai scritto per me, amandomi, non diventi

domani soltanto letteratura stampandolo. Con noi che ci saremo perduti

in altri eventi e sentieri di vita. Non deve rimanere ombra di letteratura

a ricordare il reale. Bensì soltanto il reale che vivemmo senza parole

diventate a quel punto finzione letteraria. Io volevo l’amore vissuto e scritto assieme

non soltanto il residuo di parole ancorché seducenti e di gran pregio stilistico.

(…) Claudio hai esaudito la mia richiesta. Sapevo che l’avresti fatto!

Non ti scorderò mai, grazie per il libro che leggerò manoscritto.

Che vale solo per me e per te che ne serberai ricordo. Ti amo.

 

Riattaccata la cornetta del telefono andai al Campo della Barra. E lì aspettai la sera e poi la notte. Stando appoggiato con le spalle all’ulivo sotto al quale era morto mio padre due anni prima.

Il giorno dopo avrei telefonato all’editore. Lasciandolo irritato e sconcertato per la mia scelta basata su di una promessa d’amore. Non gli era mai successa una cosa così. Non gli sarebbe più accaduta. Anche lo scrittore, Antonio Tabucchi, che aveva pensato per il suo amico più caro una carriera in Feltrinelli, con un libro, romanzo epistolare, già pubblicato (CDS: "Vecchiano un paese. Lettera a Antonio Tabucchi") e poi in Sellerio – esattamente come lui pubblicava e ciò lo ricordo come atto, d'alto d'affetto e di stima, verso me come uomo come scrittore – ebbe scatti furenti parole aggressive e non diede alcun peso alla mia scelta d’amore, liquidandola come una scemenza romantica. Da fumetto. E ciò minò la nostra bella amicizia. Intanto scoprivo e cominciavo a pensare che Feltrinelli fosse una gerarchia vassallatica imperiale senza un briciolo di socialismo nonostante campasse sull’ideologia marxista e sui Diari di Che Guevara. Confermato dall’oggi 2017 come casa editrice filogovernativa  e pro-globalizzazione liberal! con i dipendenti inseriti in meccanismi, di sfruttamento, simili a quelli in Amazon! Anche per questo motivo ho rifiutato di ri-pubblicare dopo la morte di Antonio Tabucchi il libro ampliato presso lo stesso editore e da Mondadori-Einaudi. E poi non ballo sulle casse da morto di autori celebri! 

Sono sempre stato contento, in me, per quanto accadde - scelta di esclusiva che mi chiese e che io accettai - quel giorno lontano tra me e Idina Faro. Che sull’Olandese Volante e in altri miei siti del passato non è mai comparsa. Ho rispettato anche qui un suo desiderio. Salvo in un catalogo d’arte ormai introvabile per una mostra alla Biennale del Marmo a Carrara. “Un Bizzarro calendario”. Ma in questo febbraio, nell’Ultima avventura dell’Olandese Volante, scelgo di scrivere su quei lontani fatti editoriali e di vita reale. Anche drammatici.

So pure che così sembro un personaggio da fumetto o da romanzo popolare, che il mio amico scrittore evidentemente non capiva, e che invece io apprezzo. Un eroe da libro! anche se il Libro non ci sarà che mi riguarda. Però sono le pagine di libro non stampate che a volte si salvano dall’oblio. E una sola lettrice che le custodisce non stampate vale per me un Nobel. Come accade a Idina Faro!

Ora posso ripubblicare  quanto pubblicai per Idina Faro, sulla lontana rivista ricordata  e ormai introvabile e già allora poco letta: LA RONDINE  

 
 


Idina Faro Rondinella


 

LA RONDINE

(dalla rivista Tellus, agosto 1991)

Della Rondine, il cui dorso nero è visto spesso in contrasto con il petto bianchiccio, tutti cantano le lodi ma non sanno che origine abbia simile aerea acconciatura.

Era nato come uccello notturno il delizioso volatile, questo nei disegni di Dio; la sua resistenza a stare in compagnia con gufi  e civette, la spinse a farsi sbocciare sulla gola un ciuffo poi un’intera quantità di piume bianche.

Chi tutto può la trasferì seduta stante nel giorno, giorno pieno, perché l’animaletto non andasse nel piumaggio del tutto al di là del suo disegno.

Gli  stridi che fa nel cielo a sera non sono di gioia, al contrario, è paura atavica di ritornare sotto il dominio della notte. 
 

FINE


 


Commenti COMMENTI


Documenti Correlati DOCUMENTI CORRELATI