:: Claudio Di Scalzo: Lapide Rosa per Idina Faro

 
CDS: "Lapide Rosa per Idina Faro" - 1986

(Foto + pastello a olio + tempera)

 

 

 Claudio Di Scalzo

LAPIDE ROSA PER IDINA FARO

 

E poi come il fanciullo caparbio e sazio del piacere offerto dal gioco chiedevo lasciassi su di me piume di picciona esperta. Idina sinuosa beccava rapida la materia della mia dedizione. Fluttua, guizza, la tua coda e tubiamo in straodinaria fusione. “Ti aspetto con il caschetto da diva anni trenta”, mi dicesti al telefono, “e sappi che la finzione scoprirà in me la sua grazia fallimentare: il male del disamore”. Io non capivo un bao, ma tu mi piacevi troppo, e nel pulito orizzonte dell’Autostrada del Sole mi lanciavo verso Milano e poi sulla superstrada del lago, da poco inaugurata, e sotto nuvole accavallate che ogni certezza di bel tempo futuro sfiguravano per chi stava ignudo sopra le tue ali di picciona bruna; mi saziavo di granaglie e della brama di giovinezza. Oggi  compongo lapide in rosa con la tua testolina trentenne per ricordarti in una notte qualsiasi: per sentirmi inghiottito dalle luci della pineta di Marina di Vecchiano nell’ora senza storia. Osanna al granoturco che tengo sotto le ginocchia mentre prego per la tua santità.