:: CDS: BUCK EDEN - POESIA E ANARCHIA - RIVOLUZIONE - LEGGE BOINE -


BUCK EDEN - 2000


 

(…) Ma cosa può spingere un uomo e una donna, agitati dalla poesia, che scrivono poesia, a bramare una prefazione, una antologizzazione, un commento benevolo!, da un Poetallo o da un Poetore o da un Poetino? Quale disperato bisogno di consolazione e riconoscimento può spingere una persona sana di mente e con i neuroni poetici in visibil’io a vivere per essere riconosciuti poeti da vuoti simulacri che dei poeti di un tempo, eroico? fatuo?, terribile?, hanno soltanto il prurito, la scabbia, la vanagloria, la supponenza? (…) (BUCK EDEN – 2009)

 

Claudio Di Scalzo

Clikka



(2005)
BUCK EDEN CONTRO OGNI GERARCHIA VASSALLATICA 

(2017)
 POESIA E ANARCHIA. CONTRO LA GERARCHIA FEUDAL LETTERARIA


 

Buck Eden è personaggio, umorista, del Romanzo Popolare Transmoderno che fin dal 2000 ho pubblicato in Rete. Figlio dell’anarchico Stirner, nipote dell’Ecclesiaste contro ogni vanità del pensiero terrestre; adottato dal Reggimento antifascista di Bonaventura Durruti. Ma evocazione anche di Fantomas, dei Trapper nei romanzi di Jack London, nonché di eroi crudeli ed esagerati del fumetto: come ad esempio il Rasputin di Hugo Pratt. Buck Eden usa un linguaggio corrosivo, irriverente, sarcastico, anti-umanistico che da VillonTeofilo Folengo arriva al novecento dei Campanile e dei Gadda.

Buck Eden propone l'assoluta sovranità su se stessi. Estrema e senza compromessi. Se confrontata con chi si concede alla modellazione sopra se stesso di un critico, di una teoria, per accedere al mestiere di poeta e alla carriera letteraria, RIVELA come questi soggetti rinuncino al possesso della loro libertà creativa e politica. QUESTA ERA LA BASE DELL'OLANDESE VOLANTE! La sua rotta e bandiera! Io la penso come Buck Eden. 

Buck Eden che è stato pubblicato sul giornale telematico TELLUSfolio (2005) sul weblog TELLUSFOGLIO (2010) e ora Sull’OLANDESE VOLANTE (maggio 2017) (quando il veliero corsaro cessa la navigazione, ma sventola la sua bandiera libertaria unica!) è uno dei miei personaggi più letti e seguiti. Migliaia di visite si sono sommate in questo lungo periodo. Divulgare le avventure di Buck Eden mi ha isolato negli ultimi quindici anni da ogni poeta e addetto ai lavori culturali in poesia e nei paraggi. Perché con la satira, l’umorismo, il personaggio, pone il problema dell' “accesso” al mestiere di poeta, da Antico Regime, ereditato dal novecento, come si è andato, pateticamente, configurando nei tempi-marketing del web. Proponendone uno libertario e assolutamente comunista.

Il problema dell'accesso alla cultura, alla letteratura, alle arti è fondamentale! però stranamente tutte le varie consorterie cultural-poetiche on line, dai neo-orfisti ai neo-indiani evitano questo problema. Il fior fiore della "sapienza poetico-teorica" in rete evita questa questione. Il motivo è semplice! fanno parte dello stesso apparato-strumento di produzione capitalistico e intendono "gestire" GERARCHICAMENTE le vite e le anime culturali di poeti e poetesse e di varie declinazioni estetiche.   


 



Avere puntato, come OLANDESE VOLANTE, come BUCK EDEN, da 17 anni, su questo punto nodale
di demistificazione dell'accesso al mestiere di poeta
mi ha reso "mostruoso" e "infrequentabile"!


 

Una parte dei lettori navigatori sono gli stessi poeti e autori che descrivo, e silenziosamente incassano, e svicolano.


Però la maggior parte degli altri navigatori-lettori,
di BUCK EDEN, sono poeti o apprendisti tali e che in tal maniera si salvano, lo spero fortemente per loro:


dalla sudditanza verso teorie letterarie improbabili, ce ne sono per tutti i gusti, come le perversioni sessuali del resto;

dalla schiavitù del commento servile enfatico un giorno sì e uno no! baciando i piedi al poeta incorniciato;

dai ruoli con ghirlande ancillari per incorononare "poeti maggiori" (sic) e di maggiordomo col vassoio in bella mostra dove risplende poesia da imparare;

dalle comunità poetiche somiglianti a sette osannanti la reliquia del Corpo Santo della Poesia da far Risorgere;

dai corsi di scrittura poetica paragonabili a messe cantate;

dal prendersi troppo sul serio con linguaggi iperbolici serissimi al cubo!, perché poesia è anche riso anche scherzo; 

dagli editori acchiappacitrulli;

dai conferenzieri sgonfi con targhetta nobilitante rigida;

dalla "Commentite" in uso su Facebook e sui siti letterari-poetici. "Ah, anche lei vive di commentite?! Come?...che dite!?";

dalla poesia con necessità, per capirla!, di cento note per cento citazioni coltissime di cento paesi visitati e studiati e relativi cento poeti  e religiosi indigeni frequentati;

dalle giaculatorie tromboniste pseudo-filosofiche apripiste (per poveri ingenui e smarriti poeti) applicate alla letteratura dove dilattanti s'improvvisano filosofi nel citazionista bric-a-brac avendo teste bisognose di Tac; (A questo proposito in LOTTA POETICA la presa in giro del pelo di culo o di calvizie di HEIDEGGER usato dai poeti-filosofi-bric a brac (Clikka: "Pelo Heidegger I-II - sul citazionismo dal pelo di Heidegger" ; Pelo Heidegger III - IV - sul citazionismo dal pelo di Heidegger );

dai viaggi per raggiungere sbilenchi stand in padiglioni del libro affittati ai morti di fama un po' come i garage in periferia a Milano a due ore dal centro ma potendo dirsi lo stesso milanesi;
 
dalla partecipazione a premi inutili e cretini con promessa di pubblicazione se arrivano anche cinquantesimi;

dalla presenza in giuria a premi patetici per citarne la presenza in spropositate note biografiche;

dal finire in qualche scuola a presentare la propria poesia agli studenti ai professori usandoli come cassa di risonanza - con realtivo premio agli studenti compositori - per mesta divulgazione del proprio poetico eccelso mestiere (come insegnante in un istituto per geometri trovo questi poeti e poetesse nauseanti! tanto è interessato e manipolatorio il loro vero scopo!);

dal lamentarsi perché esclusi dai circuiti di visibilià della "Gerarchia imperiale letteraria" accusando gli altri di mafiosità letetraria. Mafiosi sono sempre gli altri. Chi si lamenta a suo modo è un mafioso soltanto pesce piccolo.
dalla partecipazione a Festival di Poesia in città dove mille anni prima è nato un poeta per far contenti pizzaioli e affittacamere ;

dalle giaculatorie sulle vittime di stermini violenze bombardamenti tanto per mettere la propria fotina accanto ai massacrati operando una sorta di necrofilia poetica , dove si sfrutta persino la SHOAH: Clikka: Giornata della memoria e pornografia poetica ;

dall'aderire a gruppi di poeti che ideologicamente combattono per lor successo epocale, di destra-reazionaria o di finta-rivoluzione, come i NEO-ORFISTI o i NEO-INDIANI: Clikka: I neo orfisti, i neo-indiani, critica umoristica e tragica ;
dal vivere di GLOSSENZE per PARADIGMA PAGURO, cioè ogni giorno on line si pubblica una glossa, un commento iperbolico, a qualche poeta della Gerarchia Vassallatica Imperiale (il glossatore in genere appartiene alla Gerarchia Vassallatica Sottoproletaria) salendoci sulel spalle come fanno i nani con i giganti vantandosi dell'ombra proiettata grande e poi col sistema Paguro si entra in quella poetica e poesia per farla cialtronamente ma con linguaggio forbita come propria. L'esito è COMICO. Un manicomio!) cercando entratura e sguardo benevolo ma rosicando invidia e frustrazione: Clikka, scritto nel 2013 a Bologna, dove c'è un cimitero dei glossatori, ringrazio la compagna di passaggio pera ver prestato il dito alla fotografia: Glossenze paradigma paguro 2013 ; Il camposanto dei Glossatori 2013
dalle conferenze sotto abili lenze;

dalle antologie che si trasformano in fosse comuni con lapide-fotina in similoro degli antologizzati col critico becchin-condottiero che sulle salme si costruisce statua a cavallo;

dalle esibizioni di poeti arrivati e timbrati come valenti quasi portenti o perché han cattedra in università dove la dispensa a tutti si dà! o perché trascinano rubriche di poesia (recensioni un tanto al chilo) su qualche rivista che sopravvive con fondi statali o regionali  e riciclaggio di poeti morti dove non si pagan più diritti d'autore;

dai laboratori poetici dove poeti e poetesse si scambiano poesie commentandole interpretandole dandone varianti usando una formidabile teoria letteraria e che finiscono a somigliare - CON MENO GODIMENTO - alla prassi sessuale del GANG BANG dove vengono scambiate sessualità e dove il poeta o la poetessa è protagonista rispetto ai presenti che godono del suo corpo. In questo caso poetico;

dagli esami poetici, sempre in laboratori poetici amici si spera senza cimici tra i peli dello stile, sarebbe troppo vile, dove il poeta o la poetessa gareggia con altri similmente a quanto accade in sale da ballo con eros praticato con la musica con spogliarelli in gare di pompini scopate inculate a chi viene al piacere prima e meglio! FREE PORN = FREE POEM.


Insomma di stare attenti alla SCIOCCHEZZAIO come predisse Flaubert mezo verminaio e poesia che con la demenza fa il paio! Clikka: Sciocchezzaio come vivaio
e di ricordarsi del nostro EUGENIO MONTALE che da SATURA in poi ha rivelato il destino della MERDA POETICA. Altro che accusarlo di aver rovinato la poesia italiana! ha rivelato che la poesia è anche una merda! nel tempo dello Schizo-capitalismo spettacolarizzato: e merdosi (accosto alla Annalisa-Cima che ricevette in dono le poesie-stronze!, oh maestro che altissimo umorismo nero su te stesso e l'ambiente poetico, insuperabile!) oggi ci sono i poeti che oggi lo criticano che spandono merda poetica con acclusa teoria stronza! MONTALE SANTO! clikka: Montale e la merda poetica


insomma BUCK EDEN opera, col RISO coll' UMORISMO NERO; una sana prevenzione contro la malattia dell'infinocchiamento in poesia. Chiamando fatti e atti (ideologia insomma alienata) e antropologia poetica col loro nome... una "immane stronzata".

E Flaubert che la Bêtise la teorizzò, accanto allo Sciocchezzaio (se qualche volenteroso, con semplice collage, raccogliesse gli scambi commentanti-belanti tra i poeti in rete, o nei blog-siti-social-comunità di editori, ne ricaverebbe un'opera comica, da SALON CARICATURAL come scriveva Baudelaire, immane e portentosa), applaude a BUCK EDEN, a questo selvaggio personaggio. Lui che amava le serve col pappagallo impagliato e non i pompati pseudo-accademici che non mettevano insieme una frase sensata neppure se campavano, appunto, più di un pappagallo.

Buck Eden certifica - da diciassette anni - che la prassi di "vendita di se stessi" in rete-in poesia è costantemente in espansione:
nei libri stampati o annunciati, sui social sui siti sui blog;
da soli o in compagnia col ricamo di reciproche foto gioiose;
alla ricerca disperata di essere inseriti in qualche gruppo poetico,
per essere antologizzati;
intruppati in correnti estetiche;
venir commentati con l'esclamativo;
interpretati (ognidì stormi di pseudo-critici producono interpretazioni, una al giorno tiene l'oblio di torno!, mentre i Contini, i Baldacci, i De Benedetti, i Mengaldo, i Cases, i Calasso di recensioni-interpretazioni ne scrivevano-scrivono dieci all'anno. Altri tempi altra stoffa! allora sì una recensione-interpretazione valeva qualcosa, e non era simile a chi sul tram ti palpa il culo o il cazzo, insomma recensioni che smutandano il poeta o la poetessa con la protesi della citazione);
consigliati su come innestare la marcia indietro o la quinta poetica in accellerazioni per tenere giusta autostradale-poetica-che-vale direzione...,
e poi, oh che bello!,  incoronazione con corona di latta! al poeta si bagna la patta! 
si riceve accesso al "mestiere di poeta letterato intellettuale" - la poesia non va in mòria se c'è tanta teoria (canta la ballata umoristica!)

(ACCESSO che è come acquistare la biga romana ai tempi delle auto ibrido,
e cioè un simulacro patetico. Spesso ridicolo. Inutilizzabile.
Ma vaglielo a far capire ai devoti in carriera sottoproletaria
!)

 

da qualche infinitesimale editore che ha annusato i polli poetici o da qualche critico trombato dall'editoria che conta e dalla Gerarchia Vassallatica Imperiale neppure considerato (la Gerarchia Vassallatica Sottoproletaria odia a morte i componenti della Gerarchia Vassallatica Imperiale! e la sputtana ognigiorno ricevendo dagli imperiali costante non considerazione!) perché la Gerarchia Vassallatica Imperiale è perfettamente in sintonia con lo Schizo-Capitalismo Spettacolarizzato delle merci culturali ed ha il fior fiore di artisti e poeti e scrittori che la carriera la fanno dai grandi editori, cinema, Tv nuovi media, viaggiando da Milano a New York a Parigi e Berlino a Londra e ritorno...
 

mica han bisogno del blogghettino,
della manualistica scopiazzata e montata come il lego facendola passare per saggistica geniale,
o della presenzuccia su Facebook per diffondere il Verbo.
Né della sarabanda dei commenti lecca-lecca on line!
Dove vige la Ruffianeria Umanista Eterna R.U.E.
Fenomeno tutto italiano!
basta varcare il confine svizzero
o fare un giretto europeo per scoprire che altrove, on line,
questo malcostume indecente proprio non c'è.
I poeti lecca-lecca della R.U.E., che criticano i politici
ad essi assomigliano in tutto e per tutto nei vizi e nell'ambizione.

Si conferma la LEGGE PAPINI rimarcata da GIOVANNI BOINE
a venti anni rivoluzionari a trenta moderati a quaranta inginocchiati! 

da "PLAUSI E BOTTE" (aggiornamento)


Si recensisce osannando il poeta-pesce-grosso ritenuto inserito editorialmente-universitariamente per ricevere possibili entrature, raccomadazioni, e si recensisce con distinguo il poeta-pesce piccolino, per tenerlo nelle proprie architetture di vassallaggio. Magari bisognoso di corsi di scrittura poetica dove imparare come si scrivono versi! 

Il tutto on line, dove poeti pesci-grossi e poeti-pesciolini se la vedono con promozioni di motociclette auto dentiere appuntamenti hard proclami sportivi e così via. Le promozioni ricordate ricevono migliaia di visite... i poeti qualche manciata di "mi piace". Chi si accontenta gode!, si dice a Lucca! Poi poeti-grossi e poetini-magri saranno i "vinti di domani", direbbe Verga, mangiati da qualche pesce più grosso. E totalmente obliati  -avendo alcuni sperperato per nulla il proprio talento - staranno per un po' nel ventre della Balena-Capitale che li ha inghiottiti, sminuzzati, e poi verranno cagati nell'oceano-web.

Di recente dopo che ho scritto, come Ortonimo, a mia firma, non come personaggio Buck Eden, POESIA E ANARCHIA, molti lettori hanno eletto BUCK EDEN come loro beniamino e le asserzioni in Poesia e Anarchia sono state accolte  con entusiasmo. Inoltre questi compagni mi hanno informato che oggi, le idee di Buck Eden e altre da me espresse, sono perseguite da movimenti di pittori di strada e scrittori e poeti, che rinunciando alla firma singola, si presentano come sigla, personaggio, anonima rivolta, e quindi le mie posizioni solitarie rivoluzionarie trovano, immagino intanto episodicamente, la classe nuova antagonista e le energie per essere riconosciute.

Di ciò sono immensamente contento nello scoprirlo. La Lotta Continua. Anche se L’Olandese Volante disalbera o non navigasse più. In ogni caso, sia come sia, in futuro, mi scambierò-dialogherò con questi giovani operai disoccupati laureati lavoratori saltuari e spesso artisti che sfidano i manganelli della polizia e sono disposti a rinunciare alla firma per creare comunità trasversali di lotta poetica.

 


UN ACCESSO LIBERTARIO ALLA PRASSI POETICO-ARTISTICA È POSSIBILE
Bisogna però rinunciare al vassallaggio alla servitù
bisogna tentare di rovesciare lo strumento di produzione alienante 
dello schizo-capitalismo.
Questo è stato L'OLANDESE VOLANTE!
 

Le energie migliori delle avanguardie storiche come il Dadaismo il Surrealismo il Situazionismo potrebbero tornare a proporre, aggiornate nell'epoca telematica, una possibile lunga rivoluzione nei segni tanto da rendere superate le esangui scie letterarie in similoro che circolano in rete. E il ruolo solitario, demistificatorio, alla Buck Eden, a questo punto - incontrando gruppi organizzati in lotta - sarebbe servito a qualcosa, e non solo a testimoniare, nell'epoca aurea dell'alienazione-web-feticistica per la cultura, che era possibile un'altra via per l'estetica e la politica.

 



Intanto BUCK EDEN se ne sta libero nella prateria; e sull'oceano ha un fratello detto OLANDESE, che piuttosto che accettare l'Antico Regime di Maracaibo, sta nascosto e sperso in qualche Tortuga di fortuna. Meglio soli che male accompagnati, dicono al cavallo l'uno e al timone l'altro. E stranamente parlano pisano tutti  e due!