:: Claudio Di Scalzo: I due punti di Karoline e Wittgenstein. Pagine di Diario Bagnate.

 


Karoline Knabberchen verso il castello fatato e dalla moda incantato
Foto Fabio Nardi

 

 

Claudio Di Scalzo

PAGINE DI DIARIO BAGNATE

I due punti di Karoline Knabberchen e Wittgenstein

 Giorno 5

Sono ancora qui con la mia pelle; sono il cuoio dei giorni - che significa poi, delle lontananze. A scuola ci hanno insegnato che tra due punti v'è un tot di spazio, invece ti dico per esperienza, che vi corre un'interruzione. Allora l'esser lontani lo misuri nel tempo, col metro delle brevi rughe intorno alla palpebra semi aperta, allo schiudersi del sole.   

Poi c'è questa faccenda del silenzio; il sordo problema della terra che frana sotto i tuoi piedi. Ore trascorrono come nero fumo dai comignoli, nella caccia solitaria alla parola, a stanarla per propria salvezza. Questo per dirti che Wittgenstein aveva ragione. E che forse (forse dico) il verbo in principio non fu: vi fu una solida immagine, presentimento duro come il più duro osso; era la struttura a suggerire i suoni, i suoni a organizzarsi in grammatica, la sintassi a vestirne il nudo corpo. E quando tutto fu pronto, l'immagine era svanita, e a noi non rimase altro che un vuoto altare senza memoria. O il ponte che porta a qualche castello fatato dove mi fotografi incauta giovine col cappello - che scherzo giochi al mio diario alla mia filosofia manualistica? -  capitata sopra una rivista di moda.