:: Claudio Di Scalzo: Arpa Maggiolino Karoline. Canzoniere di Karoline Knabberchen

 

 

 

Claudio Di Scalzo

ARPA MAGGIOLINO KAROLINE
(Canzoniere di Karoline Knabberchen)

 

 Breve inizio

Trono imperlato affanno, dietro l’orto notturno affondo di luna – falce, la tua presenza brama l’ora cupa del cameo crepuscolare
 - amante favella del sol lievitante in buio margine – ove l’argine attinge e il Serchio striglia tempie di vento
– stinge un concerto d’arpe insofferenti al canto e carpe fiumeggianti, tanto  dell’eburneo pianto
– del cielo plumbeo, del funereo che sgatta – oltre il muricciolo. A che serve disnuvolar respiri nel tanto che sgoccia dai fronti opposti, arcuati delle tempie retiche?
– pasticciato trono affanno penitente, dove risuono un margine di vento, indefinito e spento.
– oltre l’amaro tetto riposa il firmamento - alloggio, sonno sfranto della fronte senza leggio, più scava nel petto dell’amato più sverna il rintano - allontanato.
– oltretudine, breve inizio della luce. Un’appena-separazione converge nella beatitudine campestre che risuona pianto
– perché dove resuscita il vento, tra mani e scapole incrinati battenti, e il candore opaco del giorno controluce, risuona l’arpa del maggiolino
 
 
Claudio Di Scalzo
da "Le età dell'angelo svizzero Karoline Knabberchen"