:: Accio e Sara Cardellino: Otto Marzo chi ha gamba buona vada scalzo... 8 marzo 2023


Cardellino Neoclassica con occhiali cubisti
Foto Accio






Accio e Sara Cardellino 

OTTO MARZO CHI HA GAMBA BUONA VADA SCALZO

ALL’AMATA ASSICURI IL BOTTO

(NEI SEGNI NELL’ALCOVA I PEGNI)

OTTO MARZO 2023

TRITTICO



 

1

SARA CARDELLINO NEOCLASSICA OCCHIALI CUBISTI

Il ritratto fotografico appaltato, nonostante le buone intenzioni del fotografo, io in questo caso (con un certo mestiere appreso fine anni Sessanta del ‘900, a Parigi da mio zio Lenino nell’albergo La Belle Élisabeth in Montmarnasse col mio “doppio” Fabio Nardi), essendo il prodotto di un processo meccanico più camera oscura poi digitale poi da iPhone (non cambia la questione) non lo sospinge, se non raramente, nella realtà necessaria a dargli consistenza di biografia. Per questo, aggiungo, da sentimentale, didascalie, come in questo caso, che suggeriscono un’altra via per accettare che ogni ritratto, metti dell’amata Cardellino (o dei personaggi che interpreta) per me deve essere, sempre, risultato di Gioco (può contemplare anche il Tragico o il dolore) e Scelta.

In questa fotografia rinunciando agli occhi da ritrarre diventano centrali gli occhiali con lenti “cubiste” la realta è spezzettata in dialogo col volto del Cardellino che nei lineamenti è perfettamente neoclassico. Ci siamo divertiti a immaginare Ingres e il Picasso sintetico cubista. Anche questa, però, è una FO.FA. Foto Facile. E vale per l’OTTO MARZO 2023.


 


Sara Cardellino Decò con occhiali Dadà
Foto Accio




 

2

SARA CARDELLINO DECÒ CON OCCHIALI DADÀ

Nel secondo ritratto, medesimo gioco sugli occhiali specchio del dadaismo irriverente. Sembra ci siano delle pagine di libro? Di quaderno? La biografia romanzata di Sara in coppia con Accio fotografo?

La vicinanza al soggetto fotografato è espressa attraverso il riflesso giocoso, poteva essere diversamente?, con rimando al movimento, o anti-movimento, estetico del primo novecento.

Gli occhiali aggiungono al soggetto non solo riflesso citazionista bensì riflesso di realtà che rivela tentativo di dare segreto ironico intrecciato all’identità che l’occhiale nasconde: che poi è quella della missione del ritratto: porgere un’emozione transitoria.

Il titolo del TRITTICO con l’uso del proverbio toscano rettificato in prolunga (grazie Marcel Duchamp!), rimanda al mio cognome e al rapporto modella fotografo sul piano dell’attrazione tolti gli occhiali.


 


Sara Cardellino realista con occhiali veristi
Foto Accio




 

3

SARA CARDELLINO REALISTA CON OCCHIALI VERISTI

Nel terzo ritratto c’è il realismo del bikini del natante a Bocca di Serchio e la rifrazione delle lenti è perfettamente verista perché appaiono le scaglie rilucenti di orate ebranzini pescati da Accio che tira a sé la rete.

C’è qualcosa di meglio per un reale pescatore di orate d’essere guardato amorevolmente da una Sirena che rimanda al fantastico della bellezza seni compresi?

Il ritratto in ironica valenza, anche realista, nella terra di Collodi e Giusti, necessita di accessori, non solo i determinanti occhiali riflettenti pesci guizzanti pescati, bisogna aggiungere l’intimità silenziosa che barca stoffa del costume piega delle labbra e paesaggio che pesca chi guarda dando la possibilità d’immaginare quanto abbia preceduto l’attimo del click e il suo seguito. Realista.

A quanto ricorda il pescatore, avevo in barca delle foglie di fico per tenere i pesci e scaparli sbuzzarli (realismo) e nettarmi le mani. Sara cardellino osservava muta poi aggiunse non vorrai toccarmi con le mani imbrattate di interiora e brandelli di foglia di fico?

Come no?! Certo che ti palpo! Non son forse i tuoi capezzoli come succosi fichi maturi.

Presi in faccia il vasetto della crema solare; ma l’umorismo realismo fu salvo.