:: Claudio Di Scalzo: Cornice con Brahms dello sceneggiatore sulla vicenda di Accio e Cardellino


CDS: "Sara Cardellino nel veneziano sol Limoncino" - 16 II 2017






Claudio Di Scalzo

CORNICE CON BRAHMS DELLO SCENEGGIATORE DISEGNATORE SULLA VICENDA DI ACCIO E CARDELLINO.


(Graphic Poem Poliritmico)



 

Johannes Brahms - Clarinet Quintet in B minor, Op. 115 - Bingham String Quartet


 

La “maniera” per capire lo sviluppo e viluppo del legame tra Accio e Sara, con “La Donna che visse due volte nel cuore dello stesso uomo” prima come Sara Esserino e dopo 5 anni e 5 mesi ancora come Sara Cardellino, mi viene da Brahms. Da i quattro Quintetti, appunto con il 5, che tennero impegnato l’amburghese per circa un trentennio. Se Accio contrae il tempo dal 2009 al 2019, compresa la separazione, durante il quale è diventato, agli occhi di Sara Cardellino, tornata la Domenica delle Palme 2017, un “Eroe da Libro senza libro”, io posso, ho potuto, scrivere e disegnare un Graphic Poem Poliritmico. Nella sinfonia di 10 anni.
 

clikka Sono in pericolo Sara. Ho bisogno di te
 

I quattro Quintetti conoscono il tormento del compositore e una fatica quasi da dissanguamento. Perché Brahms dialoga con la parola in musica suggeritagli da Clara Schumann. Che ama come donna come musicista inarrivabile al pianoforte. Se Robert ha composto capolavori è anche perché Clara lo sosteneva con i suoi consigli. Se lo stesso fa con me è ovvio che pure me ama. Si dice Brahms. Quand’è un po’ alticcio. Il Quartetto op 34, che si direbbe composto di getto, risente dell’amorosa ombra della pianista. Esso nasce per soli archi, insoddisfatto Brahms lo trasforma in Sonata per due pianoforti, e nel 1864, altra mutazione, fortemente auspicata da Clara Schumann, nella definitiva formazione dei due violini, viola, cello e pianoforte.

Quanto Accio ha scritto disegnato fotografato per Sara Esserino, anche negli anni da separati, quanto ancora ha ideato in questi ultimi due anni, posso sperare, lui trovi, una forma, composizione, definitiva, se il Cardellino, gli suggerisce la strumentazione adatta.

A volte per amore, che tiene in sé il tempo lungo, del discorde accordo tra mente e cuore, sono precipitato, e l’amata con me, in un gorgo di sofferenza. Il dolore, posso confessarlo, adesso che i Quintetti che tanto devono a Clara Schumann Wiek sono terminati, posso ammetterlo ora che quanto scrissi e disegnai per Sara vanno verso la conclusione, rendono i corpi, nel tempo!, permeabili alla gioia possibile terrena. La musica, aggiunge Brahms, la letteratura trasfusa in altri segni, pensa Accio (l’autore disegnatore e sceneggiatore è d’accordo con ciò?) non è che il trucco, il più nobile possibile, di rendere linguaggio per noi stessi, un minimo comprensibile, il nostro destino, che poi chi ascolta, chi legge e vede, ciò, mai saprà quanto è costato.

Una ventina di anni dopo, oh il tempo ove s’incrostano suoni come riflessi del firmamento sulle rocce del fiume, scrive il Quintetto op. 88. Preferirà in questo caso i soli archi, due violini, due viole, cello. Il risultato mi sembra perfetto, pensa Brahms, un modello da proseguire? Sì, si! Lo rinnoverà nel successivo Quintetto op. 11. Con questo concludo, è il 1890 quando scrive questo appunto, la mia carriera compositiva.

Non andrà così. L’anno successivo appare la miracolosa Op. 115 dove il clarinetto prende il posto della seconda viola per intonare una sublime melanconica elegia.


 

CDS: "Sara Cardellino nel Bianco e Nero veneziano
di prima mano" - 16 II 2019


 

Quanto doveva essere compiuto nella musica cameristica lo è. La felicità creativa Brahms, la nascondeva, come un peccato in cerca di redenzione. A volte ascoltando e canticchiando canzoni popolari sapeva che l’amore per essere vissuto abbisogna del teatro della passione nella quale lui era negato. Accio invece consegnandosi al mondo popolare, riesce a vivere la passione d’amore, esattamente come un personaggio da fumetto o da melodramma. Con gli abbagli le sconfitte proprie del genere e ad agguantare qualche salvezza come un eroe che non può morire nel sublime cerebrale delle arti alte che altri osannano al posto della vita.

Brahms rifuggiva da ogni teoria predatoria e dai salotti e dagli scambi colti, per questo detestava Liszt; Accio ama questo aspetto del carattere di Brahms, e il Cardellino, che si è ritirata esclusivamente nello studio dell’interpretazione e della musica, rinunciando ad ogni presenza nei social, nel web, nella poesia italiana, sa che se Clara Wiek Schumann riuscì a far capire a Brahms la sostanza dell’amore assoluto nel segreto delle note musicali; così lei propone ad Accio, con il quale ha scelto di intrecciare biografia e segreto amore, di scoprire il cosmo, nel prisma cristallino, di una goccia d’acqua sulla gondola che passa; e che la musica è l’unica arte in grado di salvare dal caos, gli amanti, perché come la goccia d’acqua si versa nel canale senza rasciugarsi così il suono mischiandosi alla Venezia notturna e ad altri cento suoni, salva dalla morte dall’errore dalla colpa.

I Quintetti di Brahms, si reggono, dice ad Accio nella notte a passeggio varcando un ponticello in Cannaregio, sulla coscienza che il caso, che lo portò giovane in casa Schumann, e poi maturo accanto al corpo amato della vedova Clara, avesse rivelato che il caos di altre possibili vite in amore per lui non esistevano, aveva potuto, soltanto, con la musica rendere quell’incontro forma perfetta suono.

Il caso contro il caos di altre scelte fallaci ha riguardato, Accio, anche noi due, anche me prima Sara Esserino e poi Cardellino. Come ho risposto a ciò con la musica, con le poesie nascoste, come tu hai risposto con segni e immagini, è la forma a noi adatta. Né io né te siamo paragonabili a Brahms, ma abbiamo fatto del nostro meglio. E ciò ci lega e legherà per sempre.

Lo sceneggiatore e disegnatore ascolta questa ultima conversazione dei personaggi nella Venezia a Febbraio e che cos’altro può aggiungere? Annuisce. Chiude la sceneggiatura, per ora?, e mentre guarda Cardellino e Accio abbracciarsi, sorride verso un punto imprecisato della notte. Dove le luci smerigliano le bricole.