:: Claudio Di Scalzo: Frittura veneziana con Malipiero e Gozzi e Cardellino


 

 

Claudio Di Scalzo

FRITTURA VENEZIANA CON MALIPERO E GOZZI E CARDELLINO

Andando su e giù da Venezia a Padova, in cerca di ombre e personaggi, sulle tracce del viaggio di Schumann in Italia, a fine agosto, ho scoperto lo scrittore veneziano settecentesco Gasparo Gozzi. Estimatore forsennato di Vivaldi. Che tentò pure il suicidio nel Bacchiglione a Padova. Venendo salvato in extremis. Come Schumann. Ho così letto alcuni suoi ritratti, parodie, lettere facete e bestiali, enfatiche tragedie, versi burleschi,… dispersione... genio a metà, fallimenti e rinascite azzoppato. Ascoltando e seguendo per i calli ottobrini veneziani Gianfrancesco Malipiero, le due ombre le ho assommate.

Malipiero ha un particolare estro malinconico eppure vibrante crudeltà verso se stesso verso la cultura musicale “sciropposa”.

Gasparo è lo sparo sonoro di Malipiero?

A Venezia, ad inizio ottobre, ho discusso con Sara Cardellino, di questa mia idea fantasmatica. E lei che di musica ne sa tanto così come di interpretazione in orchestra e in gruppi cameristici, mi ha sospinto verso i “Poemetti autunnali” del 1918 del veneziano ed i “Poemetti Lunari” del 1909-1910.

I primi Malipiero li compose a Parigi. Subendo l’influsso di Ravel e Debussy.

I suoni davanti allo specchio ispirante francioso si dimenano intinti, però, nell’umor nero (ritorna Gasparo!), nel taglio esagerato espressionista. Autunnale morente sensazionale su tutte le scale, si può affermare? La Cardellina ride quando faccio il critico burlesco in rima. E m’assommo alle ombre evocate.

Ma sono i “Poemetti lunari” che scopro adatti al nostro soggiorno veneziano. Vi aleggiano notti lagunari spesse e all’improvviso diafane in qualche vicissitudine di barche alla fonda.

 


 CDS: Maschere Cardellino e Accio a Venezia in cerca di Malipiero
Tempera e china su tela 30 x 40 - 7 ottobre 2017, Venezia



Se l’autunno di Malipiero è espressionista, dove Gasparo fa boccacce, nei “lunari” appaiono vivaldiane memorie impressioniste. Però disseccate. Il notturno s’ombreggia stravagante nella partitura sempre smaliziata, direi quasi in maschera.

Recuperiamo un video e un’esecuzione da Youtube dei “Poemetti lunari”. La ascoltiamo. Intanto invento un dipinto di noi due su tela. Al tavolo di una locanda, in Campo San Bortolomio. Con un pesciolino fritto ricavo un’ombreggiatura insolita. Sarebbe piaciuta sia a Malipero che a Gozzi, dice ridendo Sara. Era da tanto tempo che non ero così spensierata, aggiunge. E tu ormai sei fritto più dei pesci! Lo sai vero?