:: Sara Cardellino: Scene infantili di Schumann per la nostra segreta poesia





 

Sara Cardellino

SCENE INFANTILI DI SCHUMANN PER LA NOSTRA SEGRETA POESIA





Sara Cardellino scrive sulle Kinderszenen di Schumann - Settembre 2017 
CDS acquarello e tecnica mista su carta 30 x 40



 

Comporre. Scegliere. Raggruppare. Ancora scegliere. Robert Schumann al lavoro accurato sopra una trentina di pezzi. Brevi. Composti per pianoforte. Di getto. Nel 1838. Altri, dopo la scelta, per le "Kinderszen" “Scene infantili” sarebbero confluiti nella Kreisleriana op 16 e nelle Novelletten op 21.

Il mondo evocato da Schumann è quello dei fanciulli. Per me ci stai anche tu fanciullo e monello. Mondo con le sue fantasie, ne eri agitato continuamente, ancora non sapevi che questa febbre era un’inesausta poesia nell’eccesso gaia nell’eccesso dolorosa da vivere e raramente da pubblicare; con le sue paure: quanti spaventi devi aver vissuto rannicchiato sotto le coperte a notte, se ti voltavi mi avresti visto in un’identica camera, Claudio. Quante ingenuità e tenerezze spesso tornate a noi come spine da sopportare increduli in solitudine.

Non dobbiamo però pensare che Robert Schumann stia scrivendo “a programma” in senso stretto. Lo stesso compositore indica la maniera corretta per comprendere queste sue “coserelline”. Gli artisti grandi non definiscono con titoli roboanti quanto creano: sono umili, candidi, buoni.

Di Robert Schumann, e penso stia alla base della sua geniale produzione pianistica e sinfonica, apprezzo la “sincerità assoluta”. Nerbo del suo romanticismo. Come vivo la tua sincerità assoluta nel dolore e nella gioia, Claudio, che esprimi con ogni scritto e dipinto. Sincerità che ognuno può stravolgere, è accaduto, lo sai, nel suo opposto, dandoti ferita terribile.

Leggendo la biografia di Schumann, anni fa, mi convinsi che parte della sua follia e malattia, dipese dalla sincerità restituita al maestro con incomprensione, sufficienza, senza coglierne la richiesta di dialogo sulle nervature più intime della sua musica. Nata da scene dell’infanzia: scene riunenti meraviglia e paura.



 



 

La nostra essenza più vera, che ci lega, sta nelle nostre “scene infantili”. Assieme ne scioglieremo incanti e dolori che ancora ci possiedono. Conserveremo i primi, daremo requie ai secondi. Robert Schumann ci aiuterà, Claudio.

Quando un musicista sa confessare con assoluto candore: “Le Kinderszenen mi piacciono molto. Quando le suono faccio molta impressione, soprattutto a me stesso”, è, per certo, nostro amico. Complice. Insegna pure a “impressionarci” in questo legame, noi due, che non può spezzarsi: e mantenere il segreto.