:: Sara Cardellino: Confessione sospesa con Brahms. Epistolario, 2011 - Epistolari conservati ed epistolari cancellati.


CDS; SARA CARDELLINA SULLA MIA MARINA - Agosto 2017 





Sara Cardellino

CONFESSIONE SOSPESA CON BRAHMS.

Dall'Epistolario SC/CDS - 2011

Quando ascolto il sinfonismo di Brahms ho sempre l’impressione che ci proponga il massimo della pericolosità avventurosa in sua biografia rinchiudendola nel salotto borghese con al centro il pianoforte. Crede di starsene al riparo, e ogni pericolosità non vissuta – il suo legame di apparente sposo sostituto con Clara che pensa a Schumann matto ad Endenich? – lo fa soffrire come se fosse accaduto, sentendosi ferito da ogni allegro e andante.

Questo eroismo misconosciuto mi turba. Perché a volte tu, Claudio, stai rinchiuso per giorni, nel tuo studio, e temo tu viva con me senza viverci affatto e cavandotela con qualche poemetto o disegno. Eccelso ma finto se lo tengo accosto, da sola, qui a Padova. Dopo che me lo hai spedito. Intanto suono per ore sul flauto traverso, scandisco il tempo delle nostre passate intimità. Nel flusso musicale anche se semplice variazione su di un tema mi sento parte di te, cellula nel flusso del tuo metabolismo assurdo. Da segregato. Certe volte a sera intuisco che la tua stanza non è affatto piccola, essendo una ferita che non riuscirò mai a medicare, ha più stanze di una villa sul Brenta. Quale connotazione intimista, che sia non fugace, posso trovare in una delle tante opere da camera, di Brahms?

La dedizione può vincere quanto la Natura spirituale, tua diversa dalla mia, detta pericolo nel nostro legame? Il sentimento voglio vinca la natura, Claudio credimi, con tutte le mie forze è come se l’agogica di un concerto di Brahms mi suggerisse come parlarti. Ma poi i fantasmi della notte non mi fanno chiudere occhio. Come se il flauto suonasse da sé senza il mio fiato le mie labbra, come se i versi che hai scritto per me diventassero un balbettio con difficoltà ad articolare i nostri nomi. Anche Brahms il superbo gran barba molosso tra classicismo e romanticismo, inventore di alte architetture sonore, se ne stava senza un solo vocalizzo per acciufffare una possibile felicità.

Ecco per stare in uguaglianza con te, diciamo che io mi prendo il suo classicismo tu il romanticismo e non avendo un trait-d’union che non sia un incontro in qualche città italiana ogni due o tre mesi, finiamo in qualche ripiegamento tonale che declina infecondo.


 





CDS: SARA CARDELLINO CON L'EPISTOLARIO FEDELE - Agosto 2017



 

Claudio Di Scalzo

L’EPISTOLARIO CON MUSICALI PUNTI E VIRGOLE….

(Perché ho conservato l'epistolario di Sara Cardellino e non altri...)

 

In questa estate 2017 rileggo epistolari nati in anni diversi. Operando scelte radicali. Di quanti si scambiarono con me, nella témperie elettronica dei siti da me ideati, da Tellusfolio a L’Olandese Volante, dalle poche lettere alle tante lettere, alle tantissime lettere, con allegati testi letterari nei vari generi e dipinti, dove poi ho scoperto, scopro, che quanto i temi, i personaggi, le complicità, produssero in duetto, poi, me espunto son diventati, diventano, plaquette, raccolte, pubblicazione di poesie, dove, il contesto, cioè Tellusfolio prima e poi L’Olandese Volante, il mio stesso nome e ruolo, è cancellato, per ricavarne librettino atto a sperata carriera letteraria… ebbene butto via tutto!, anche centinaia di miei testi e disegni. Dinanzi a queste vocazioni per me deplorevoli... scelgo che quanto scrissi accosto ad altre voci che per equivoco intesi adatte a stare vicino alla mia avventura nei segni, scompaia!

Di un epistolario però sono felice di averne conservato l’andamento e la presenza. Quello con Sara Esserino oggi Sara Cardellino.

Andai vicino a buttarne via ogni pagina, dopo che lei il 20 novembre 2011, a Villa Malcontenta, sul Brenta, scelse un Linton al posto di Accio-Heathcliff.

Poi non lo feci. Anche perché l’amore di Accio per la sua Sara Esserino rimaneva alto. E grande. A pari dell’odio-crudeltà che in me si scatenò. Che oggi è tornato Amore altissimo ma dentro la vicenda, cristiana, della “catena che non si spezza”. Che sta nel Reno di Schumann. Come nel Brenta. Come nell’Arno. Come alle Lofoten.

Però questa Sara Esserino smise di scrivere dopo avermi inferto ferita. Si uccise poetessa. E l’Addio che mi diede, prima di quello dove m'informava del destino dei miei scritti: sepolti, è di una donna che non poteva che meritare stima e custodia. Clikka: " I due addii di Sara Cardellino” -  Sara Cardellino: la Riviera del Brenta. Villa Malcontenta. ieri e oggi 9 marzo 2018