:: Claudio Di Scalzo: Gli occhi di Sara Cardellino

 
Sara Cardellino all'università si fotografa a metà - Autoscatto


 

Claudio Di Scalzo

UN OCCHIO PER BAUDELAIRE, DUE PER CORRESPONDANCES

(sopra due fotografie alla maniera del Transmoderno)

(con protagonisti Sara Cardellino e Accio)

 

I

L’occhio per Baudelaire di Sara Cardellino rifiuta ogni delimitazione E’ uno spazio quest’occhio che tende al sacro e al mio lavacro. Guarda Baudelaire vicino al mar ma son io in posa alla Nadar. L’occhio orna fotografato il sentimento rivelato.

Mi sottrae l’occhio che mi guarda - in posa alla Baudelaire - a ogni ordine spaziale: esso luccica Bene non palpebra il male. E lo focalizza in me nello spazio reale che risale al 2010 e al 2017. Fra ordini reali temporali diversi. Ove reale e simbolico coesistono: iconostasi e fusione in inseparabile propensione convivono.

Occhio di mediazione e slancio e ponte dialettico. Scolpisce  fora accoglie il nostro tempo. L’occhio solo di Sara Cardellino mi conduce nella realtà che s’eleva su se stessa e che salva da ogni lutto  da ogni morte. Insomma quest’occhio mi porta la vita.


 


Sara Cardellino all'università si fotografa a metà - Autoscatto





II

I due occhi riconducono in correspondances me e il Baudelaire da mar posa Nadar per amar  questo aprile. Alla vitalità oltre il nulla del male e del dolore. Che ho provato in questi mesi. I due occhi mi portano oltre il confine ov’ero prigioniero. Li seguo in ogni corrispondenza che mi pensa  e scopro ogni positiva scienza poetica nei suoi dinamici simboli nelle loro radici con la mia biografia che s’intreccia con quella della donna che mi guarda. Che guardo

Questi due occhi m’hanno ritrovato dopo tanto tempo. Hanno sciolto le tensioni tra noi, anche le asperrime sfide, e il tragico che ci riguardò. Questi due occhi, lo sa anche Baudelaire, sono di Sara Cardellino  per Accio. E questi occhi oggi, propongono una variante al tragico: Sara-Senta salva il suo eroe, infelice, dal naufragio possibile dell'Olandese Volante sugli scogli.

Traluce nelle pupille il sublime e l’azzardo. Porta questo sguardo la rivelante  cosmogonia nei segni lustri del fato che Sara Cardellino che guarda e Accio guardato sono eroi, e se Baudelaire lo è del moderno, loro che guarderanno il creato e l’increato dalla prua di una nuova navigazione, dall'assenza del veliero, lo sono del transmoderno.

Questi occhi, i due occhi, e quelli di Accio fissi in quelli di Sara Cardellino, creano nei due amanti una nuova postura nel presente. Una nuova poesia che però loro non scriveranno. Perché la vivono. Il loro flusso temporale vincerà stavolta il vuoto. Con il pieno radicale ed estremista, dove la materia è seria è allegra. I due occhi con gli altri due di Accio che li guardano chiamano l’opposto in ogni posto e l’amore starà loro accosto. Nella seduzione offerta salvezza. E Baudelaire afferma che in ciò non c’è alcuna stranezza. Ma la brezza dell’amore in sua completa fierezza.

 

 

CLIK DEL FOTOGRAFO

Sara Cardellino,... ecco una prova d'interpretazione fotografica alla mia “maniera”. Dove la critica diventa racconto gioco linguistico e surrealistica pozione. Mi garba operare da fotografo criticante lumeggiando ogni immagine in avante: anche usando un po’ la vocazione franciosa filosofante dove seguo il cavallo teoretico da semplice fante!