Ca' Pesaro, Venezia - Teodoro Matteini
(Pistoia 1754 - Venezia 1831)

 

 

 

Accio

PITTORI TRADOTTI IN CARDELLINA CORNICE

(Ritratto di giovinetta con lettera, 1797, di Teodoro Matteini)

a Sara Cardellino

Il padre Ippolito, pistoiese, lo avviò all’arte spedendolo nell’atelier romano del lucchese e celebre ritrattista Pompeo Batoni. Matteini Teodoro imparò il mestiere e nel 1797, quarantenne, dipinse una giovinetta con lettera. Il suo quadro più conosciuto. La giovinetta regge la lettera con braccio morbido e composto neoclassico controllo della passione, però il suo seno ansima, perché  quanto ha scritto, all’uomo amato, la rivela come perdutamente innamorata, e teme per questo azzardo. Inutile preoccupazione, a questa lettera Teodoro, risponderà più volte negli anni seguenti, mentalmente, e la giovinetta sarà lieta di questo amore del pittore verso di lei, di essere destinataria di una fedeltà inesausta, invincibile, anche quando invecchiando, le confiderà di sentirsi l’autunno  e poi l’inverno che s’accosta all’eterna primavera di bellezza. Ogni anno, poi, per l’anniversario della firma vicina a tanta morbida veste, la giovinetta, le rileggeva il contenuto della lettera. E sempre il pittore piangeva commosso.

Oggi t’appaio in completa simultaneità: la mia figura dipinta sempre sarà parola che deve dialogare con te. È questo, dunque, l'amore che non si consuma? Ti amo. E ancor più dopo questa lettera che riceverai! Tienimi vicina come ti tengo io. Amami. Te lo chiedo... te lo impongo anche con la risposta tua che non avrà fine come la mia attesa d’incontrarti via da questo quadro. 

Teodoro pianse anche in un giorno del 1797, sdraiato in un letto veneziano, con occhi annebbiati, ma bastanti per vedere che la giovinetta l'aveva raggiunto lei stavolta. Per l'ultimo incontro.

CDS detto Accio

Con "Pittori in cardellina cornice" traduco per Sara Cardellino, nel febbraio 2017, dipinti di pittori minori in una cornice adatta a renderli testimoni di una dedica amorosamente febbraietta corta e benedetta.