:: Claudio Di Scalzo: Fotografie stornate stolte zie

 

La prassi, allora rivoluzionaria, degli anni sessanta/settanta, di “stornare” “estrarre” immagini dal loro contesto per, aggiungervi con segni e parole, un altro significato, fu prassi del marxismo situazionista e lettrista (a cui appartenni da giovanissimo) e la sua fondazione si trova in atti del maestro dei maestri d’ogni avanguardia: Marcel Duchamp. Insieme a lui altri dadaisti. Operare oggi questa prassi, sulla Rete, non vale più niente in senso antagonista, ma si è ridotto ad atto quasi neo-neo-crepuscolare su di un tempo che non c’è più. Forse qualcosa vale il dispetto verso patinate riviste dia architettura o magazine. Il testo accluso gioca con la cosa, stanotte - scrivendo il poema 17 luglio/T.VIR - ho letto Husserl. Fenomenologia da scherzosa fotografia stolta zia”

 

 

 

 

Claudio Di Scalzo

FOTOGRAFIE STORNATE STOLTE ZIE

(estratte dalla rivista ABITARE, giugno 2013)

 

1
Pende smarma mente
Soggettività rapprende
La cosa in posa sua sposa

 

 

 

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