:: Claudio Di Scalzo: Piccola rivoluzione specchiata e da camera. Zio Lenino e Man Ray con erbari e fiori.

                                   

Claudio Di Scalzo

PICCOLA RIVOLUZIONE SPECCHIATA DA CAMERA
(Zio Lenino e Man Ray con erbari e fiori)

 

Oggi cercando nelle varie casse di libri e carte, fotografie di miei dipinti "fauve", è riemersa questa sgranata fotografia. Anni Settanta. Scattata al pianoterra del cascinale vecchianese. Dietro le mie spalle un dipinto, incorniciato, "Fiori di Bataille"", del 1975. Ma accanto c'è qualcosa di molto prezioso, una fotografia, "La Priere", "Preghiera" di Man Ray.

 
 


 

Quanto incorniciato è multiplo, originale, che mi donò mio zio Lenino, che allora aveva un albergo a Montparnasse, Boulevard Edgar Quinet, "La Belle Elisabeth", cioè mia cugina Elisabettadove vivevo a "mesate" con tanti saluti agli studi universitari e a Lotta Continua!, ed un cliente glielo avevo lasciato in cambio di molti arretrati e stanze non pagate. Quando me lo mostro e chiese: Accio cosa ne pensi? Vale mesi di permanenza pasti compresi di questo squattrinato? Se è autenticato dal gallerista Arturo Schwarz, che allora stava riproponendo le opere dei surrealisti, e in particolare di Duchamp e Man Ray in multipli dagli originali, sì! Lo era. Zio Lenino me lo regalò. Poi a mia volta l'ho rivenduto. Perché allora conducevo una vita molto dispendiosa e viaggiavo parecchio. Sul mobilio dello studio c'è anche un cofanetto, e sono le opere complete di Dino Campana, con il ritrovato "Il più lungo giorno", da poco riemerso. Cofanetto curato da Enrico Falqui per Vallecchi. In mano tengo la mia Nikon FM2, possedevo anche una F2, e quando fotografavo e organizzavo mostre proletarie episodiche, luoghi di lavoro piazze osterie, fuori dai circuiti ufficiali demandati come gallerie musei, ero Fabio Nardi. In rivoluzione, piccola rivoluzione. Come pittore Claudio Di Scalzo, leggendo Bataille dipingevo erbari e fiori che a volte risultavano carnivori.  Lo specchio conferma.