:: Anonimo/Claudio Di Scalzo: Piccolo Requiem Celeste per Paolo Fatticcioni.

 

 

 

Anonimo - Claudio Di Scalzo

PICCOLO REQUIEM CELESTE PER PAOLO FATTICCIONI

(Laura 1948 - Nodica 2005)

 

                                         L’uccellino blu non avrà più bisogno dell’esistenza leggera

                                         perfetto passerà il tempo senza linfa senza rugiada senza le ombre della sera.

                                         Non incanterà più l’aria né giocherà col vento

                                         posato sulla roccaforte di un bastone da passeggio.

                                         Si è fatto di legno per non morire.

 

 

 

 

Gentile Claudio Di Scalzo, ...la raggiungo con questa e-mail in un luogo che presumo nel nord Italia, non avendola vista al funerale di Paolo detto “Il Pazzo”. So della vostra amicizia - che mi hanno detto rinsaldata dagli anni passati nella formazione politica di Lotta Continua e in tante scorribande di gioventù nelle sale da ballo di Viareggio - e per questo ho vinto la mia ritrosia a disturbarla. Ho anche letto sulla sua rivista TELLUS (2003-2009, NdR), e qui ho trovato il suo indirizzo elettronico, in “Vite con ribellioni”, come Paolo Fatticcioni racconta la sua vita di barbiere a Nodica e di Don Giovanni un po’ ovunque, e questo mi ha convinto a chiederle una cortesia. Ho scritto per Paolo una specie di poesia, unendola a un’immagine catturata dal mio telefonino. Le chiedo, caro Di Scalzo, di pubblicarla sulla sua rivista come se fosse un requiem per quest’uomo che ritengo una persona veramente speciale e indimenticabile. Non cerco di essere diversa da altri amici e amiche che si sono affidate a una corona di fiori, oppure a una preghiera, perciò non le dirò niente di me. Il mio Requiem sarà anonimo, l’uccellino azzurro è un simbolo e tale voglio che resti: inafferrabile ma presente come un saluto che non si consumi. Addio professore, ignori il mio indirizzo e-mail che subito cancellerò, non mi risponda dunque, conto che mi esaudisca.

 

 

Ho ricevuto una e-mail con una immagine e una didascalia dedicata a Paolo Fatticcioni, il barbiere di Nodica morto il 14 novemmbre 2015. La composizione, nel suo insieme, unisce poesia e dolore trasfusi nel fiabesco. Scelgo di pubblicarla sull'annuario Tellus 27 "Dalla Torre Pendente alle Alpi. Viaggi e altri viaggi", che già nel numero 26 ospitò il mio amico con la sua ironica confessione. L’uccellino azzurro dell’anonimo o anonima è una lettura del dolore e dell’assenza che consola e turba: come davvero la poesia può fare, come l’amicizia sincera suggerisce, come l’amore, credo, imponga. Che cos’è la morte se non l’indurirsi di una mancanza dove l’assente diventa come un bastone per avere ancora, con lui, il contatto verso la terra? E la scelta del tono irreale ha ancor più valenza di simbolo. Lo trovo così elegiaco questo spartito con immagine, così delicato, che mi sono permesso, nel pubblicarlo, di metterci un titolo e di trascriverlo a stampa come: Piccolo  requiem celeste per Paolo Fatticcioni,  e non avendo potuto rispondere al mittente senza nome lo faccio qui, in calce a questa nota: “Gentile inventrice dell’uccellino azzurro,  mi preme confidarle che il suo dolore è anche il mio.   

Claudio Di Scalzo

 

 

 

 

 

PAOLO FATTICCIONI detto IL PAZZO

(1948 - 2005)

Paolo Fatticcioni è nato il 10 ottobre 1948 a Laura, sulle colline pisane, ed è morto a Nodica il 14 novembre 2005. Barbiere di grandissimo talento. Portiere dilettante. Fondatore di Lotta Continua a Vecchiano. Cacciatore di padule con richiami nel lago di Puccini. Tiratore al piattello. Giocatore di carte. Scopritore di talenti nel calcio e organizzatore di tornei. Ma soprattutto libertino e dongiovanni. Alla morte non l’ha data vinta fino all’ultimo giorno, fumando lo stesso con un tumore in gola e bazzicando le sale da ballo a Viareggio.
 

CLIKKA: L'ULTIMA VOLTA CON PAOLO FATTICCIONI SULLE MURA DI LUCCA
 

Mi piace immaginare che l’Anonimo, scrivendo per lui i versi con l’uccellino azzurro, abbia scritto un’elegia indimenticabile.

A questo personaggio inimitabile, che ha fatto della sua vita un romanzo orale da lui interpretato e da tante voci raccontato, e che sicuramente tante altre arricchiranno di nuovi capitoli, va la mia protezione nel viaggio che ora lo vede coinvolto.

Paolo Fatticcioni  ha raccontato qualcosa di sé in “Vite con ribellioni”: annuario Tellus26.

Il comune di Vecchiano ha dato il suo nome al campo sportivo La Coronella, vicino a Nodica, canto agli argini del Serchio, e la stele dell’architetto Fabio Daole, che esprime l’energia e la circolarità della vita, lo ricorda.

L’epigrafe che mi sono sentito di dedicare al mio amico dice: “Paolo Fatticcioni raccontò e ascoltò storie nella sua barberia, / tu che passi e qui sosti aggiungi una storia al vento, / al silenzio di questa stele. /”

Non ho voluto che il nome figurasse come autore dell'epigrafe. Interpreto tutti gli amici  e compagni che lo conobbero e lo frequentarono. E se chi ci conobbe assieme pensa che non poteva che essere ACCIO a scrivere così ne sono contento. Questa è Religione questo è Comunismo

 

 

(dall'Annuario TELLUS 27 "Dalla Torre pendente alle Alpi. Viaggi e altri Viaggi", 2006)