:: Claudio Di Scalzo: Elvira e Bertacchi

 

 

Claudio Di Scalzo

ELVIRA CHE GIOVANNI BERTACCHI AMÒ

Argilla modellata dalle mani imprimo negli occhi il calco del tuo viso. Come Euridice risali dagli inferi tenendomi per mano e non posso – forse non so fare altro – che scrivere della tua dolcezza, dei tuoi occhi, del tuo incarnato... e per quanto m’impegni, ne ricavo solo un misero ricordo da poeta, come la luce compie sul tuo volto in fotografia. Ti ho persa in un luogo senza storia sincrono alla sembianza dell’amor tradito. L’eternita del mio rimpianto avrà il nome che porti: Elvira. 

da "L'ALBUM DI GIOVANNI BERTACCHI"

 

(1995) ...Continua

 

 

 

 

VITA E OPERE DI GIOVANNI BERTACCHI

Giovanni Bertacchi nacque a Chiavenna (Sondrio) il 9 febbr. 1869, da Giuseppe e da Teresa Morelli, ambedue di famiglia artigiana, e qui trascorse l'intera giovinezza. A Chiavenna nel 1888 pubblicò con lo pseudonimo di Ovidius la sua prima raccolta di Versi,in cui è evidente l'influsso del Carducci.

Nel 1892 si laureò all'Accademia scientifico-letteraria di Milano, con una tesi su La Raccolta giuntina di rime antiche. Un suo studio sulle Rime di Dante da Maiano venne premiato nel 1895 dalla Accademia, stessa. Nello stesso anno apparve a Milano il Canzoniere delle Alpi, raccolta di versi, in cui si manifestano le più genuine doti del poeta. Aveva intanto cominciato la sua attività di docente di lettere nei ginnasi al collegio Longone. Nel 1898, in seguito ai moti sociali, a cui aveva preso attivamente parte, fu costretto a rifugiarsi per alcuni mesi in Svizzera, nella Vai Bregaglia (Grigioni).

I mesi di esilio furono, come il Bertacchi stesso dichiara in una sua Memoria, solo in parte edita, determinanti ai fini della sua maturazione politica ed artistica. Qui infatti riprese ed approfondì lo studio di Mazzini, già iniziato nella giovinezza, e che diverrà componente fondamentale del suo pensiero politico e sociale, e diede stesura definitiva ai Poemetti lirici (Milano 1898), in cui per la prima volta appaiono nella sua poesia i temi del progresso e del riscatto dell'uomo nell'affrancamento dalla miseria e nella libertà.

Tornato a Milano, riprese l'insegnamento nei ginnasi fino al 1916, anno in cui venne chiamato alla cattedra di letteratura italiana dell'università di Padova.

Nel 1900  Bertacchi aveva pubblicato a Milano un saggio su Il pensiero sociale di Giuseppe Mazzini nella luce del materialismo storico, in cui non è difficile individuare temi politici molto vicini al socialismo umanitario e sentimentale del Pascoli. Del resto, dopo la giovanile adesione al Carducci, già dalle Liriche umane (Milano 1903) è possibile riconoscere nell'opera poetica del Bertacchi una sempre più netta presenza di temi e ritmi pascoliani, soprattutto nel senso dell'intima innocenza dell'uomo, dell'umiltà del poeta di fronte al mistero della natura, nel gusto vivo e commosso della vita semplice. Queste analogie, che nascono da notevoli affinità di temperamento e di formazione umana e culturale, si accentuano nelle raccolte di versi del Bertacchi degli anni immediatamente successivi, Le malie del passato (Milano 1905) e Alle sorgenti (Milano 196), in cui, seppure in toni minori, egli si fa interprete di un disagio tipico della cultura del suo tempo, del dissidio cioè tra il legame affettuoso e nostalgico con una mitica sanità rurale e artigiana e l'esaltazione sincera, anche se confusa, del progresso inteso come riscatto sociale dell'uomo. Dall'intimo dissidio nascono una serie di ambiguità nel comportamento politico ed umano del B., altrimenti difficilmente comprensibili. è il caso del suo atteggiamento a proposito della guerra di Libia, a favore della quale prese posizione in una conferenza al Teatro alla Scala di Milano il 4 apr. 1912, e che tuttavia gli ispirava nello stesso anno la raccolta di poesie A fior di silenzio (Milano 1912), in cui si accentuano i toni crepuscolari ed umanitari, l'esaltazione della pietà contro la violenza, e da cui traspare un senso di rispetto per quelli che al Bertacchi appaiono, più che nemici, avversari creati da una ineluttabile necessità storica.

Negli anni successivi il Bertacchi si dedicò quasi esclusivamente al suo compito di critico e di docente universitario. Sono di questo periodo i suoi studi su Dante (Ore dantesche, Milano 1914) e su Leopardi (Un maestro di vita, Bologna 1917). Solo nel 1921 egli riprese la sua attività di poeta con una raccolta, Riflessi di orizzonti, pubblicata a Milano, in cui i temi consueti della sua poesia tendono ad esprimersi in ritmi meno abbandonati e più complessi.

L'avvento del fascismo non faceva che accentuare il progressivo isolarsi umano e culturale del Bertacchi, che nel 1929 pubblicò la sua ultima opera, Il perenne domani,che raccoglie una serie di poesie ispirategli dai suoi viaggi a Napoli, in Grecia e in Palestina. Nel 1938 abbandonò volontariamente l'insegnamento universitario, prendendo per la prima volta posizione ufficiale contro il regime. Morì a Milano il 24 nov. 1942. (Dizionario Treccani)

 

 

 

IO E BERT

La foto d Elvira è custodita presso il Centro Studi Storici Valchiavennaschi. Assieme all'archivio Giovanni Bertacchi (1869 - 1942). Ho iniziato ad interessarmi al poeta partecipando al Convegno tenuto a Chiavenna nel 1992 per il cinquantenario della morte. (Atti del Convegno di studi "Giovanni Bertacchi", 27/28 novembre 1992, Chiavenna). Attualmente sto preparando un'antologia e una biografia sul poeta.

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GIOVANNI BERTACCHI LIBROWEB

Ho cominciato a interessarmi all’opera di Giovanni Bertacchi ad inizio anni Ottanta. Ho scritto saggi ed opere creative - pubblicate in riviste e volumi e partecipato al convegno che si tenne nel 1992, per il cinquantenario della morte, a Chiavenna, sulla sua produzione letteraria e culturale. Attualmente sto preparando un’antologia del poeta e raccogliendo i miei scritti per una biografia dal titolo: “Gioanin Bertàch”. L’Album di Giovanni Bertacchi ne fa parte. Annualmente partecipo a manifestazioni che si tengono in Valtellina ed a Chiavenna, curo progetti scolastici per la diffusione della poesia bertacchiana nelle scuole valligiane in collaborazione con l’assessorato alla cultura del comune di Chiavenna, divulgo l’opera del poeta con il weblog: Giovanni Bertacchi Libro Web che frequentemente è utilizzato ed inserito in sitografie per tesi discusse a Padova dove il poeta insegnò.