:: Eroina della II Guerra Mondiale: Qui a Berlino... - 20

                                             

 

 

 

Claudio Di Scalzo

LETTERA SCONSOLATA

(Eroina della II GM e Ufficiale Ferito)

 

 

 

 

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Qui a Berlino va di male in peggio… a stare da sola (con te lontano! e il distacco che si era verificato in seguito al tuo ultimo allontanamento mi hanno segnata. Quel momento e le tue motivazioni mi hanno ferita a fondo) ho un grattacapo ogni minuto. Devo ritrovare la serenità perché sono offuscata in tutto. Mi dispiace di scriverti poco. Mio Ufficiale. Mio soldato.  Nell’impiego misto ufficio e poca azione sei sereno? Sai che ti dico? io ho perso la speranza. Non mi era capitato mai. Neppure dopo che Hitler aveva sbaragliato la Francia giungendo con i suoi carri armati a Dunkerque. Questo primo dopoguerra è pesante per un' Eroina come me. 

Non abbiamo più la cornice comune della guerra contro i nazi. E si è persa anche la scrittura tra noi. Io sono diventata cosi come le mie lettere - col contagocce - ti fanno immaginare sia. Fredda e ingarbugliata e soprattutto senza speranza. Ciò si riflette in ogni cosa che faccio. Soprattutto in ogni cosa che non faccio. Con te e con il mondo. Potrei raggiungerti magari in settimana in quel caos del Tombolo presso Livorno dove allestiamo la nostra base per controllare comunisti e gli imprevedibili italiani e dove si smercia di contrabbando tutto quanto è americano e dove si baratta il sesso delle puttane con la nostra gloriosa vittoria. Potrei chiamarti al telefono, sentire la tua voce, stare in silenzio, chiudere questa corrispondenza. Non voglio che ti aspetti qualcosa da me che non arriverà mai. E io non voglio niente. Tanto l'affetto che ho verso di te non cambia. Cambiano le coordinate e basta. Anche politiche, sembra. Non ho piu nulla da dire a nessuno e nemmeno da dare. Senza amore e senza gloria preferirei andarmene cosi. E scusami se, in questo finale lettera, sembro un'Eroina più che da guerra... da feuilleton ottocentesco. Tua