:: L'Eroina Sturmer a Berlino - 15


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Eroina della II Guerra Mondiale

L'EROINA STURMER A BERLINO

15

Sai cosa penso a distanza di qualche anno?, non lo immagineresti mai! E l’ho inteso in questi anni a Berlino liberata e accidentata a spicchio da noi vincitori con i russi a falce martellare ogni via un tempo dei nazi, che nelle Ardenne era un’Eroina come me, e tu a ruota del mio ardimento folle, a interpretare il meglio dello spirito tedesco e non quei maledetti con la svastica sui carri armati. Oh, ti sembrerò matta mio Ufficiale Ferito e a seguir mucche nella tua fattoria Guarito, però, e basta che tu sfogli qualche manualetto di filosofia che i nostri college approntano, per intendermi dopo questa sconclusionata lettera: in quel caos guerriero a ispirarci era la Natura lacerata, noi in quei momenti eravamo agitati da quella natura che nutriva il nostro genio, intendevamo il tutto compenetrandoci con essa: alberi corpi vivi e morti, animali, urli, improvvise tenerezze. Se il vero poeta è tutt’uno con la natura, io lo ero, e in questa unità ero un Kerl, un vero uomo-eroina Vir che tendeva a espandersi secondando le proprie pulsioni e istinti. Il genio dietro al mitra, il genio dietro il corpo piegato per ripararci dalle bombe, ricordi come mi proteggevi? C’era il Kerl a tenerti le braccia: stavamo in tensione, agitazione, turbamento Wirwarr: un rimescolamento che solo l’azione poteva risolvere, calmare. Se afferro, nel verso giusto, questa filosofia ricordando le Jeep sull’Elba e verso Berlino, scriverò il nostro dramma, un’arte del dramma molto sturmer, drama in greco si traduce azione. Ne abbiamo un’infinità da raccontarci se lasci le stalle e i cavalli e il proposito di vivere da cow-boy e mi raggiungi qui in questa città distrutta e stretta da una tensione politica e ideologica che chissà dove ci porterà. Le nostre bandiere intendo. L’unico mutamento rispetto allo sturm un drang settecentesco  che abbiamo vissuto era che io non ero affatto una fanciulla indifesa, anzi!, a volte l’indifeso eri tu con i tuoi sentimentalismii un po’ infantili! Non ti adirare, scherzo!

 


 

Ti ho annoiato con questa filosofia da cinemascope berlinese e da matta americana che incontra l’idealismo? Guarda che poi su queste intuizioni ci invento se non del teatro qualche ballata poetica o racconto alla moda dei nostri poeti epici. Intendimi Ufficiale cow-boy… gli sturmer portano sul palco il tema dell’eroe e dell’eroina: il protagonista o la protagonista non propone una morale solita, un po’ borghese tranquillizzante, ma esce dalla cornice dell’azione teatrale, si propongono come simbolo assoluto del Bene e del Male. Noi lo siamo stati, lo siamo ancora, dai! cow-boy soldato, raccontiamola assieme questa simbologia che incarnammo, o quella, a breve, che io qui sarò ancora chiamata a interpretare mentre sale la Cortina di ferro, e se proprio non vieni a Berlino, dammi almeno la possibilità di coinvolgerti scrivendoti. Tua Eroina sempre.  Marzo 1947