:: Roland Barthes. L'alluce di Bataille. A cura di Margherita Stein

 
CDS - "Bataille Gros Orteil" - gennaio 2013
 
 
 

 

Roland Barthes
L’ALLUCE DI BATAILLE
 
 
Voilà, un testo di Bataille un testo: Le Gros Orteil, L’Alluce. Non spiegherò questo testo. Enuncerò alcuni frammenti, in modo semplice, che propongo come USCITE del/dal testo. Questi frammenti compariranno nello stato di rottura in diversi gradi accentuata gli uni in rapporto agli altri: non mi proverò a legare-organizzare queste “uscite”; e per assicurarmi che sto sventando ogni legame (ogni pianificazione del commento), evitando ogni retorica dello sviluppo dell’argomento in sviluppo: ho dato un nome a ciascun frammento e ho messo questi nomi (questi frammenti) nell’ordine alfabetico – che è ognun lo sa – al contempo ordine disordine, un ordine privato di senso, il grado zero dell’ordine. Sarà il tutto qualcosa che somiglia al dizionario (Bataille ne dà uno alla fine di Documents) che sfilerà in modo obliquo e di sbieco il testo tutore.
 
 

 

APPIATTIMENTO DEI VALORI
 
In Nietsche in Bataille compare lo stesso tema del Rimpianto forma del presente sua qual certa forma vien deprezzata una qual certa forma del passato è esaltata né questo passato né questo presente sono a vero dire storici si leggono-sleggono tutti e due secondo il movimento ambiguo formale d’una decadenza  nasce in questo modo la possibilità di un rimpianto non-reazionario e cioè di un rimpianto (vogliamo chiamarlo?) progressista la decadenza non è letta in contrasto alla normale connotazione della parola come uno stato sofisticato ipercolto bensì al contrario come un appiattimento dei valori ritorno della tragedia in forza (Marx) clandestinità della dépense festaiola nella borghese società (Bataille) critica della Germania malattia esaurimento dell’Europa tema dell’ultimo uomo dell’insetto “che rimpiccolisce tutto” (Nietzsche) vi incolliamo-in-aggiunta le dispute di Michelet contro il diciannovesimo secolo suo secolo peraltro secolo della noia in tutti (i citati) il simile disgusto imposto dall’appiattimento borghese il borghese non distrugge il valore (manco se lo sogna) lo appiattisce lo rimpicciolisce fonda un sistema del meschino-mediocre tema questo lo è a un tempo storico ed etico caduta (a precipizio) fuori del tragico ascesa della piccola borghesia scritta sotto la specie di un avvento la Rivoluzione (in Marx) e il Superuomo (in Nietzsche) sono delle scosse vitali applicate all’appiattimento in Bataille tutta la sua enterologia attiene allo stesso ordine all’elettrico in questa storia apocalittica del valore “LE GROS ORTEIL” L’ALLUCE rimanda a due tempi un tempo etnologico (segnato nel testo dai verbi al presente) il tempo “degli uomini” “delle genti” che antropologicamente deprezzano il basso ed esaltano l’alto e un tempo storico (segnato-marcato dagli episodi del passato) che è il tempo della cristianità e della sua quintessenza la Spagna (L’Olandese Volante è nave contro la Maracaibo spagnola sul web e le sue colonie!, NdR) per il quale il basso è puramente e scrupolosamente censurato (il pudore) tale e quale è la dialettica del valore quando è antropologica la condanna al disgusto (sputo, allo sputo!) del piede designa il luogo stesso d’una seduzione: la seduzione è lì dove si sputa selvaggiamente il valore sta nella trasgressione selvaggia dell’interdetto ma quando è storica sublimata sotto la figura del pudore la condanna del piede diventa-si manifesta rimosso valore appiattito che chiama-invita la smentita del RISO.
(Accio scalzo ridi, che ridendo nessuno appiattirà il tuo alluce calzandolo!, tua Margherita Stein - Parigi 1979)
 
Fine prima parte
 
 
 
Margherita Stein
(dall'annuario Tellus 2003-2009)
 
 

 

 NOTA 1
 
Quando ho chiesto alla mia amica Margerita Stein, lucchese ora residente a Monaco, se voleva tradurre per L’Olandese Volante qualche autore, mi ha risposto, con la sua solita prassi snob, con lettera in busta e inchiostro azzurrino: “Intanto, se ne hai voglia, vecchianese piccato a sentirti corsaro alla tua età, usa quanto hai già in casa, poi se anch’io ne avrò voglia altro ti mando. Già che ci sei, a sfogliare quanto traducevo per divertirmi - e quel divertimento più non mi garba - e slogare i santi e la corona della poesia in più lingue, vedi di ritrovare quanto binarizzai nel flusso joyciano di Roland Barthes che s’era esercitato sull’Alluce, Gros Orteil di Bataille. Ricordi? Finivano gli anni Settanta, tu mi portavi a Parigi dal tuo zio Lenino che aveva un albergo delizioso in Montparnasse e omaggiavo il tuo cognome, il tuo essere scalzo, col grosso alluce che sbucava da sotto le lenzuola... traducendo l'autore de L'Arcangelique".
 
Margherita Stein (che appare sia negli annuari Tellus che on line sull’OV-Immaginario) tradusse questi “Commenti”, uscite (uscite del testo) aperte da Barthes nel testo di Bataille, ridendo con me, anche per la forzatura joyciana imposta alla scrittura barthesiana. Cancellava virgole e piegava la sintassi con la stessa facilità con cui s’acconciava con una molletta i capelli. Restava coinvolgente tradotta in italiano la parola di Barthes posata sul testo di Bataille, restava fascinosa la sua capigliatura insidiata dal vento sul Lungosenna. E il mio alluce chiamato a ridere pestava chilometri a seguirne la gonna  a fiori di quartiere in quartiere di museo in museo. 

 

 NOTA 2

In copertina una fotografia un po' discinta che nel 1979 scattò a Margherita Margherita Stein un fotografo professionale per una rivista. Per lei fu una provocazione verso i suoi docenti che all'università la volevano in carriera. Fotografia poi pubblicata sull'annuario TELLUS (2003-2009) - CDS