:: Accio - Margherita Stein - Sara Cardellino: Due volte orsacchiotto gelosia col botto. 2016 e 2018


Margherita Stein
 "Bacio all'Orso Accio perché non estingua, I"
 1 Aprile 2016






Margherita Stein
"Stringo l'Orso Accio perché non estingua, II" 
1 Aprile 2016



 

Accio -  Margherita Stein - Sara Cardellino

DUE VOLTE ORSACCHIOTTO GELOSIA COL BOTTO. 2016 E 2018





"Orso Accio stretto a Sara al suo petto
riceve migliore benedizione contro l'estinzione"
Autoscatto Sara Cardellino 5 giugno 2018 

 

 

A volte ho accennato ai rischi da me corsi con Sara Cardellino in licenza di viaggiare indagare cercare nelle soffitte del cascinale compreso aprire pc portatili e da tavolo abbandonati.

La volta che scopre foto o scritti che la muovono a “incavolatura cosmica” nella postura “fumantina” per settimane... diventa impossibile ragionarci, spiegarmi, calmare l’onda tempestosa che ricevo, a volte, con oggetti del naufragio file foto lanciatomi addosso.

Garantisco che foto posata segnalibro in volume o quaderno ricevuto in fronte non è propriamente una carezza. Ne ho una collezione. Ricordi di lanci. Alcuni scansati altri no. Come milite davanti all’ufficiale fucilante.

Successivamente, a distanza di anni, il “ma ti ricordi quando...” ci consegna divertimento e la passata maculazione riceve carezza per piacevole dimensione.

L’uno-due temporale, tra i più “drammatici” poi allegri è il “caso” di me ORSACCHIOTTO BACIATO ABBRACCIATO da Margherita Stein prima e poi da Sara Cardellino.

Ecco il racconto fotografico.

Sara nel 2018, maggio, il 20 per la precisione, nelle soffitte trovò due fotografie, da me stampate, speditemi da un’ironica Margherita Stein, il 1 aprile 2016, dunque io e Sara eravamo separati, con la didascalia: “ALL’ORSO DI VECCHIANO SPECIE IN ESTINZIONE CAREZZA E BACIO PROTETTIVO”.

Scendendo dalle scale, io andandole ignaro incontro, ricevetti il libro Giunti sugli animali carnivori, appropriato dunque, con dentro le due fotografie della Stein. Sara Esserino urlò: “L’estinzione te la procuro io! Traditore”. A seguire improperi vari in veneziano conditi con “...è così che soffrivi eh... la mia assenza?!”

Il taxi giunse rapidamente. Destinazione Galilei di Pisa. Volo per Venezia.

Inutile ogni telefonata. Spiegazione. Uso della logica. Del tipo... un’amica può o non può scherzare il 1 Aprile affettuosamente con un ex con un compagno d’avventure nei segni?

Mi rassegnai nella dolente attesa sperando il tornado si quetasse. Confidavo nella sua ironia sbollita gelosia e rabbia.

Così fu.

Ricevetti, il 5 giugno 2018, fotografia in autoscatto di lei con Orsacchiotto (tuttora sta nella casa veneziana a perenne ricordo dopo acquisto e messa in scena). Seminuda. Con didascalia: “PRIMA DI ESTINGUERTI ACCIO HAI DESIDERIO ANCORA DI ABBRACCIARMI? SE SÌ... TORNO DOMANI! SONO PIÙ FRESCA DELLA LUCCHESE-MONACENSE NECESSITANTE DI CAMICETTA E CERONE SUL VISO PER SUA RECITA VERSO L’ORSACCHIOTTO CHE SA GHIOTTO!”

Ogni anno, vicino al camino, questo episodio di me “DUE VOLTE ORSACCHIOTTO” viene ricordato. E si aggiungono particolari, a volte insidiose domande, sul mio 2016, senza di lei che sarebbe tornata nell’aprile 2017. Compresa l'ambigua, effettivamente, didascalia della Stein, perché "non estingua", Sara l'intese come "Non estingua attrazione verso me".