:: Claudio Di Scalzo fotografo: Quando traducevo la traduttrice Margherita Stein e il suo doppio Sarfatti-Wildt in fotografia.


Adolfo Wildt: Margherita Sarfatti. 1930





Claudio Di Scalzo fotografo

QUANDO TRADUCEVO LA TRADUTTRICE MARGHERITA STEIN
E IL SUO DOPPIO SARFATTI-WILDT IN FOTOGRAFIA.
1995





Margherita tradotta da Margherita Sarfatti scolpita Wildt
Fine anni Ottanta circa, cds



 

Margherita Stein è apparsa nell'aprile 2023 sull’Olandese Volante (clikka: 6 pomodori: 5 tipi egregi uno di scalza qualità) poi sul social Facebook in questo aprile 2023 nel ricordo del proprietario di un Consorzio Agricolo della Coldiretti a Lucca dove mi sono recato, con Sara Cardellino, ad acquistare piante per il Campo alla Barra, il quale tra slanci di complicità vernacola verso di me, non accorgendosi di Sara, ha pure esclamato: “La bionda mezzo tedesca mezza lucchese, ch'era da chiedine l’autografo duve gliè finita?…”. Sapevo che, questa frase, Sara l’avrebbe usata come bomba di profondità verso il mio nascosto sottomarino forgiato prima che nel maggio 2009 la incontrassi. Anche perché nel “Dieci Petrarchista in rivelata vista” Margherita Stein è quella che detesta. “La nichilista con turbe che si crede furba tra le furbe”; “La traduttrice che versi tratta come sarta maldestra la forbice”; “Dea in bikini e abiti firmati  destini come se potessero delle rughe fermare fatti e fati”. Questo l’esercizio crudelissimo sfottente in rima per darmi dispetto.

Sapevo che passato qualche giorno sarebbe tornata alla carica.

-Cosa avrà mai di tanto fondamentale portato nella tua vita scombiccherata, ha detto proprio così scombiccherata!, Margherita Stein tanto da impressionare l’incauto proprietario di un Consorzio lucchese dove la portasti per farla rimirare... come migliore verdura? Cos’era una zucca bionda? Una Bietola costa bianca?

-Cardellino frena! Frena davvero!!! Quando inventai a fine anni Ottanta la rivista TELLUS quando iniziai nel 2000 a dedicarmi al Web nascente con siti frequentavo episodicamente Margherita Stein come traduttrice atipica. Come Donna che rifletteva pensosità selvatiche declinate dall'anarchismo individualista iniziando con Stirner. 

-Ah sì! Aggiungi per “scarrozzarla” in agrarie o era lei che ti portava in esse per acquisti con contadini al seguito curanti le sue proprietà. Non ha mai messo a dimora un solo pesco! né un asparagio! Tutto demandato ad altri. In Accio trovava conferma per qualche teorica complicità nichilista e pratica tra lenzuola mosse che non eran quelle dell' Oceano Pacifico solcate da Achab e Moby Dick, vi arpioneggiavate? Ovviamente dimenticavi il Fabio Nardi in te… non ricordando come aveva trattato Karoline Knabberchen: (MS: Ricorda Achab e Stirner...).

-Fabio Nardi nel 1979 la lasciò per Karoline Knabberchen. La sua cattiveria può essere giustificata. Non credi? Io che sono stato abbandonato da te Sara a fine 2011 ti posso garantire che non è facile sopportarne l’urto amando alla follia chi se ne va ti abbandona! Anch'io ho sperimentato crudeltà verso Sara Capei Corti Earnshaw! Perché non lo capisci?? Accio e Nardi l’hanno scusata, compresa, Margherita Stein! Come traduttrice per me è insuperabile, mi ha insegnato il mestiere, con lei ho visitato la Gran Bretagna verso gallerie luoghi autori. Certe sue "pensosità" selvatiche le ho sviluppate. Le sono grato. Puoi capirlo? Le ho dedicato anche immagini e declinazioni in fotografia, e spesso, le ha bellamente rifiutate. Come l’accostamento che feci a Margherita Sarfatti.

-Ah, posso vedere il capolavoro? E che disse la caustica devota a Stirner e Ernst Jünger?

-Toglimi davanti agli occhi questo accostamento nel nome nel volto: alla critica d’arte che se ne andava da Mussolini di nascosto a fargli i pompini.

Non le difetta l’ironia in rima, a star con te, sia lei che io abbiamo appreso il mestiere di manifestarci cattivissime! Stante pure Wildt celebrante il Dio Benito in scultura la sua sprezzante risposta era giustificata… come antifascista. La battuta sulle fellatio nella sala dei mappamondi mussoliniani è da batter le mani! Cosa ne farai di questo dittico?

-Lo pubblico… dispetto a lei a te!