:: Jonathan Swift: Pensieri. Traduzione Margherita Stein


CDS: Swift parruscante - 1.10.2014

 

 

 

 

 Jonathan Swift

PENSIERI SOPRA AI VARI ARGOMENTI

(Traduzione Margherita Stein)

 

1.

Abbiamo tanta religione quanta basta per odiarci a vicenda, ma non quanta basta per farci amare l’un l’altro.

 

2.

Riflettendo sulle cose passate, come le guerre, i negozi, i par­titi, ecc., noi penetriamo così poco in quegli interessi, che ci meravigliamo di come gli uomini abbiano potuto darsi da fare e preoccuparsi per cose tanto transitorie. Ma se guardiamo i tempi presenti, troviamo i medesimi umori, e non ci meravi­gliamo per nulla.

 

3.

Come è possibile attendersi che l’umanità accolga un consi­glio, quando non vuole neppure accogliere un avvertimento?

 

4.

Non so più se il giudizio fosse tra le cose perdute che l’Ariosto dice doversi cercare sulla luna: quello e il tempo do­vrebbero trovarsi colà.

 

5.

Nessun predicatore è ascoltato se non il tempo, che ci offre la stessa sequela e lo stesso giro di pensieri che prima i vecchi hanno tentato invano di metterci in testa.

 

6.

In una fabbrica di vetri, gli operai sovente gettano piccole quantità di carbone, che sembra smorzare il fuoco, e invece lo ravviva moltissimo. Ciò pare alludere alla gentile eccita­zione delle passioni che la mente non può illanguidire.

 

7.

La religione sembra esser divenuta bambina con l’età, e ri­chiede miracoli per essere allevata, come se si trovasse nell’in­fanzia.

 

8.

Tutte le imprese del piacere sono controbilanciate da un ugual grado di dolore o di stanchezza: sono come spendere quest’anno una parte della rendita dell’anno prossimo.

 

9.

Quando un vero genio compare nel mondo, potete ricono­scerlo da questo segno, che tutti gli sciocchi si riuniscono in confederazione contro di lui.

 

10.

È venuto di moda tra gli scrittori il dire: “Quest’età di cri­tici”, come i preti dicono: “Quest’età di peccatori”.

 

11.

E’ divertente osservare come l’età presente sia generosa nel­l’ipotecare il futuro. I tempi che verranno parleranno di questo; Questo sarà famoso per tutta la posterità, ecc. Laddove il loro tempo ed i loro pensieri saranno occupati dalle loro cose pre­senti, come lo siamo noi dalle nostre.

 

12.

Vi sono soltanto tre modi per un uomo di vendicarsi della censura del mondo: disprezzarla, ricambiarla, o tentar di vivere in modo da evitarla. Il primo è solitamente una pretesa, il terzo è quasi impossibile, e la prassi universale sta per il secondo.

 

13.

Erodoto ci racconta che nei paesi freddi gli animali molto ra­ramente hanno le corna, mentre nei paesi caldi le hanno gran­dissime. Ciò potrebbe indurre ad una divertente applicazione.

 

14.

Se uno volesse registrare tutte le sue opinioni sull’amore, la politica, la religione, la cultura, e via discorrendo, incomin­ciando dalla giovinezza ed arrivando fino alla vecchiaia, quale fastello d’incongruenze e di contraddizioni ne risulterebbe alla fine!

 

15.

Che cosa si faccia in cielo non lo sappiamo; sappiamo invece chiaramente quello che non si fa: né ci si sposa, né ci si marita.

 

16.

I medici non dovrebbero esprimere il loro giudizio intorno alla religione per lo stesso motivo per cui ai macellai non è permesso di esser giurati in questioni di vita o di morte.

 

17.

Il motivo per cui così pochi matrimoni riescono felici sta nel fatto che le giovani donne passano il loro tempo a fabbricar reti e non a fabbricar gabbie.

 

18.

Spesso l’ambizione sottopone gli uomini agli uffici più vili: infatti l’arrampicare richiede la stessa posizione che lo stri­sciare.

 

19.

La cattiva compagnia è come il cane, che sporca quelli che ama di più.

 

20.

La critica è l’imposta che un uomo paga al pubblico per es­sere in posizione eminente.

 

21.

Sebbene gli uomini siano accusati di non conoscere la loro debolezza, tuttavia forse pochissimi conoscono la loro propria forza. Accade degli uomini come dei terreni, dove talvolta c’è una vena d’oro, e il proprietario non lo sa.

 

22.

La satira è considerata la via più facile di tutte le forme dello spirito: ma io penso che la cosa sia diversa in pessimi tempi. Poiché è tanto difficile satireggiare bene un uomo di vizi di­chiarati, come lo è il lodar bene un uomo di virtù dichiarate. É abbastanza facile fare l’una e l’altra cosa con gente di ca­ratteri mediocri.

 

23.

L’inventiva è il talento della gioventù e il giudizio è quello dell’età matura; cosicché il nostro giudizio diventa più diffi­cile da accontentare quando abbiamo meno cose da offrirgli. E questo procede per tutti i rapporti della vita. Quando siamo vecchi, i nostri amici trovano difficile il piacerci, e sono meno preoccupati se ci piacciano o no.

 

24.

Nessun uomo saggio ha mai desiderato di esser più giovane.

 

25. 

I motivi delle migliori azioni non debbono esser ricercati troppo a fondo. Si sa che la causa di moltissime azioni, buone o cattive, può esser trovata nell’amor di se stessi. Ma l’amor proprio di certi uomini li dispone a far piacere agli altri; e l’amor proprio di altri è interamente impegnato nel far pia­cere a se stessi. E questo crea la grande distinzione fra virtù e vizio. La religione è il miglior movente di tutte le azioni, e tuttavia si sa che la religione è il più alto esempio di amor proprio.

 

26.

Una volta che il mondo ha incominciato a trattarci male, continua a usare in seguito il medesimo trattamento con minor scrupolo o cerimonia di quanto gli uomini non facciano con una puttana.

 

27.

La lagnanza è il più largo tributo che il cielo riceve, ed è anche la parte più sincera della nostra devozione.

 

 

28.

La comune abbondanza di parole in molti uomini, e in mol­tissime donne, è dovuta alla scarsezza di sostanza e alla scar­sezza di parole. Poiché chiunque sia maestro di lingua ed abbia una mente piena d’idee, sarà soggetto ad esitazione nel parlare per la scelta di entrambe. Laddove i volgari parlatori hanno soltanto un gruppetto d’idee ed un gruppetto di parole per rivestirle: e queste sono sempre pronte alla bocca. Come la gente esce più facilmente da una chiesa quasi vuota che da una che abbia una folla alla porta.

 

29.

Ognuno desidera vivere a lungo, ma nessuno vorrebbe esser vecchio.

 

30.

L’amore dell’adulazione in moltissimi uomini è dovuto alla poca opinione che essi hanno di se stessi; nelle donne, è dovuto al contrario.

 

31.

Venere, una bella signora di buon carattere, era la dea del­l’amore; Giunone, una terribile bisbetica, la dea del matrimonio; e furono sempre mortali nemiche.

 

32.

Un pizzico di spirito è stimato in una donna, come ci piac­ciono poche parole dette chiaramente da un pappagallo.

 

33.

I vecchi e le comete sono onorati per la medesima ragione: la lunga barba, e la pretesa di predire gli avvenimenti.

 

34.

Si racconta in Pausania di un complotto per tradire la città svelato dal raglio di un asino; lo schiamazzo delle oche salvò il Campidoglio; e la congiura di Catilina fu scoperta da una prostituta. Per quanto io mi ricordi, questi sono i soli tre ani­mali rimasti famosi nella storia come delatori e spie.

 

35.

Molte specie di divertimenti fra gli uomini, i bambini, ed al­tri animali sono un’imitazione del combattere.

 

36.

Augusto, avendo incontrato un asino che aveva un nome for­tunato, presagi a se stesso buona fortuna. Io ho incontrato molti asini, ma nessuno di essi aveva un nome fortunato.

 

37.

Eccellente osservazione, dico io quando leggo un passo d’un autore, dove la sua opinione va d’accordo con la mia. E quan­do io non sono d’accordo, sentenzio che lui si è sbagliato.

 

38.

Per quanto il mentire sia una pratica universalmente diffusa, e la più facile che possa apparire, io non ricordo d’aver udito in tutte le mie conversazioni tre buone bugie, perfino da quelli che erano più famosi in quell’esercizio.

 

39. 

Gli uomini sono contenti che si rida del loro spirito, ma non della loro follia.

 

40.

Mi chiedo se le chiese non siano dormitori per i vivi come lo sono per i morti.

 

41.

Talvolta io leggo con piacere un libro, eppure detesto l’au­tore.

  

42.

Non mi meraviglio mai di vedere un uomo malvagio, ma spesso mi meraviglio vedendo che non si vergogna.

 

43.

L’eloquenza carezzevole e tagliente è simile ad un rasoio affi­lato e oliato.

  

44.

La gelosia come il fuoco può far raggrinzire le corna, ma le fa puzzare.

  

45.

Quando un uomo protesta amore ma fa la corte al denaro, è simile ad un giocoliere che vi fa sparire la monetina e na­sconde qualcosa di molto indecente sotto il cappello.

 

46.

La visione è l’arte di vedere le cose invisibili.

 

47.

Chiunque viva all’altra estremità della città rispetto a me, io lo considero come una persona fuori del mondo: in esso ci siamo soltanto io e la scena che è attorno a me.

 

48.

Poiché l’unione fra la divinità e l’umanità è il grande argo­mento della nostra religione, è strano vedere alcuni religiosi che nei loro scritti sulla divinità sono completamente privi d’umanità.

 

49.

La morte d’un uomo qualunque è solitamente di così scarsa importanza per il mondo, che non può essere una cosa di gran­de importanza in se stessa; e tuttavia, dalla pratica dell’uma­nità, io non vedo che la filosofia o la natura ci abbiano ar­mati a sufficienza contro le paure che accompagnano la morte. E non trovo alcuna cosa che ci possa riconciliare con essa, se non l’estremo dolore, la vergogna o la disperazione; infatti la povertà, la prigione, la cattiva sorte, l’affanno, la malattia e la vecchiaia generalmente non bastano.