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Vecchiano

:: Claudio Di Scalzo: Stanotte ho sognato il Premio Viareggio. Ricordo di A.T.
15 Ottobre 2014

 

CDS: "Due specchi, uno che fa il portoghese" - Autoritratto con cavalletto e Nikon F2

(Narrative photo per mostra all'Istituto Italiano di Cultura a Lisbona)

 

 

 

Claudio Di Scalzo

RACCONTO… TUTTO MENO CHE PREMIATO

(Premio Viareggio Premio Varenna)

Stanotte ho sognato il Premio Viareggio perché me l’ha rammentato chi sedeva accanto a me lanciati sulla superstrada verso l’università dove insegna, m’ha chiamato in mattinata presto, presto? ma se sono le undici, per me è presto!, se tu tornassi da Viareggio un po’ prima sarebbe meglio, non devo fare lo scrittore e l’accademico io al mattino preferisco gli american bar fino a notte fonda, magari con qualche suffragetta del tuo mito surrealista da strapazzo, sì però poi mi strapazzano e son strapazzi migliori d’una penna in mano a me me la tengono, non si dice a me me o a me mi, ecco il professore universitario, per conoscere le regole grammaticali basta un maestro, non ho bisogno di maestri casomai d’un mistico, un sapiente per uno con il tuo soprannome?, perché cos’ha che non va nel mio soprannome?, lo userà in un romanzetto per giovanissimi uno col moccio al naso subito trasposto in film con attore di grido e tutti parleranno di questo Accio e te col tuo surrealismo d’avanguardista non avrai successo in pista ti piace la filastrocca!?, mi sbrocca la mattinata e poi non ho notizia dell’Accio che tu dici, per forza non l’ha ancora scritto il romanzetto idiota ma lo scriverà, e tu come lo sai?, oh bella son morto e i morti san tutto caspita! il prima il dopo il durante è come andar sulle montagne russe o sul carcinculo hai presente la giostra che ruota per acchiappare spinto nel seggiolino da chi ti sta dietro il palloncino e il giro gratis io stamani ti spingo, si ma se mi spingi poi il palloncino lo chiappo io e il giro non lo vinci te, ah che scemo Accio! io vinco sempre perché sei salito sulla mia trama a me piace disporre dei destini su carta e nella vita incrociarli scioglierli creare scherzi ed equivoci è uno spasso, ma se sei morto!, e chi te lo dice? potrei fingere, senti genius scriptum raptus ho sonno mi giro dall’altra parte e mi riaddormento, non puoi ormai t’ho chiamato e devi portarmi a Siena che ho lezione, e perché non ci vai da solo con la tua macchina o con il treno?, a questo punto è tardi e siccome tu sei un fulmine con la tua spyder con la quale giochi agli anni sessanta come fossi in un film di Godard mi porti in tempo per la lezione, guarda che poi dici rallenta ho fifa se muoio è una perdita per la letteratura, ma se son già morto, e poi quando son lì cosa faccio? m’annoio! e la città con il suo medioevo e il suo Simone Martini e tutte quelle madonne misericordiose e in trono non mi sfagiola, ah sì saran belli gli scarabocchi di Pollock allora caro-il-mio-accio americanizzato nel Soviet! comunque se mi porti ti faccio fare una lezione alle mie studentesse e studenti al volo sui tuoi papà né di qui né di là e Gauguin e Modigliani e Soutine e Vlaminck tutta gente cui somigli in un unghia ma li somigli, no io dormo vacci da te, ma allora sei di coccio! non puoi non portarmi questo è un racconto onirico qualcosa deve pur accadere? se ci lanciamo verso Siena a centottanta km all’ora ti faccio conoscere il vincitore del futuro Premio Viareggio per la Poesia!, e che me ne Fo! scusami tanto, come che te ne fai? ti svegli alla carriera cominci a far sul serio combini qualcosa di duraturo incontrando dei professionisti della letteratura giovani accademici latinisti eccelsi sul mondo romano in crisi ai tempi della fine imperiale e pre-cristiana, ah bella roba mi porteranno in una catacomba dopo aver folleggiato a Viareggio! non mi garba, e invece ti deve garbare il futuro vincitore del premio è un tipo faceto fine umorista inventa cartoline gustose piccoli divertissement giochi di parole oltre che mirabili versi tardo-crepuscolari, accipicchia è tutta una decadenza tarda, lasciami finire battutista assonnato! ha un’ironia gradevole come un aperitivo fruttato, io bevo soltanto il Morellino di Scanzano!, oddio ecco lo strapaesano già Siena ne è piena d’eredi di Maccari! poi andiamo a cena, ah devo star lì dall’una fino a sera!, ti porto in un ristorante chic il futuro vincitore del Premio Viareggio verrà con sua moglie, è bella perlomeno?, non so com’è la tua concezione estetica misurata su parrucchiere traduttrici sbullonate in villa lucchese eteree studentesse ripetenti al liceo poetesse engadinesi col pallino del suicidio! oh scusa questo non dovevo dirla! dai non è ancora successo nulla e non succederà te lo dico io che so tutto e son morto! non ti fidi sono un cinico snob? ah beh un po’ lo sono ma non star qui a ironizzare che ho fatto di tutto per nascondere le umili origini contadine mentre tu fai il ganzo a celebrar camionisti e sarte per il mito proletario! e fottere le cerebrali intellettuali che traducono Hoelderlin innamorate del bell’anarchico senza guerra civile spagnola, buonanotte scrittore io m’addormo, ei ei no scusa dai vieni a prendermi e poi scusami tanto abbiamo un impegno comune, e cioè?!, hai scritto un libro indizzandomelo, per te?, non per me! hai scritto un breve romanzo epistolare dove mi scrivi ovviamente lettere, questo non me lo ricordo, ah ma te lo ricordo io ed è un bel racconto fotografico ho insistito tanto perché lo inventassimo, ma se non me ne sono accorto? ah bella questa per qual motivo sono un valente scrittore vivo e morto perché son scaltro ti ho invitato a scrivermi poi io mettevo tutto da parte e tu ignaro ti sei ritrovato con un libro stampato da un grande editore a tua insaputa quasi! e così siamo legati e tu non puoi rifiutarti di fare l’autista Niki Lauda per me!, per-la-miseria un libro e su cosa?, ma sul paese dove siam nati tu figlio d’un camionista ed io d’un barista  e pure loro erano amici alla grande e anche le nostre mamme la mia faceva partorire le donne incinta in casa e la tua cuciva da sarta e al tù babbo il mì babbo, parli vernaholo ora?, parlo tutti i linguaggi voleva così bene al tuo che il corretto al cognac glielo faceva doppio! e glielo faceva  pagare normale, per l’amicizia immagino?, anche perché era stato un antifascista coi fiocchi indomito tra tanti rimpiattati e l’ho anche ricordato in un mio libro da morto, ma se è sempre vivo, oh bella questa stamani andiamo avanti  e indietro e io so cosa accade e accadrà fidati portami a Siena che sarà istruttivo per te, cosa dovrei imparare?, oddio come sei candido caduto dal fio mio bel tenebroso espressionista dadaista viareggista per danzatrici seminude in pista conoscerai come ti ho detto un vincitore di premi, ci sei già te e mi basta e avanza, no no non ci siamo farai esperienza della società letteraria dell’amicizia finta e così diventerai furbo, ho già te amico nella società letteraria e mi basta, no no non ci siamo di comprendonio io ti voglio bene Accio vorrei essere te qualche volta hai presente Flaubert con Maupassant ecco immagina Flaubert con un Maupassant che più che altro tromba invece di scrivere assillato dalla forma stilistica come faceva lui dal cuore complesso in quel di Rouen e siamo noi due poi ci sono i babbi le mamme ma se pensi che tutti siano come me scrittori e intellettuali ti sbagli di grosso, bravo ora me l’hai detto  e mi tengo alla larga da tutti meno che da te, oddio ma allora parlo a vòto ti devi fortifià alla pugna devi 'onosce lo monno i gusti et i trucchi le solerzie e le vane apparenze altrimenti che fai? continui anche dopo il libro su di me e il nostro paesello a fare il dadaista inconcludente a vita? tra la Montparnasse di tuo zio Lenino dove ha albergo con troie camuffate da esistenzialiste e la barberia in valdiserchio d’un Pazzo Figaro più perdigiorno di te? invece conosci il mondo intellettuale colto spiritoso che il futuro vincitore del premio viareggino rappresenta e ti fai le ossa e diventi abile e abilitato all’umanesimo e poi potrai scrivere romanzi di successo e tanti come me! perché il talento non ti manca non sai soltanto guidare a razzo accenderti un fuoco difenderti a mani nude da perlomeno due aggressori e da tre con un bastone come recita la tua mitologia strapaesana e insana o tener l’acqua Azzurrina in auto per poi pulirti l’uccello dopo aver sborrato in qualche fica o culetto o zampillato dopo un pompino mi spiego?, sì ti spieghi e dunque se ho inteso vengo a Siena conosco una simpatica persona con mogliettina al seguito come hai detto? è inquieta? e che vuol dire, come che vuol dire l’ho imparato da te il termine, ah un grande scrittore che impara da me le figurazioni!, certo sei tu lo specializzato in donne inquiete che son fedeli fino a un certo punto che basta annusino il selvatico e si buttano nelle frasche col cacciatore che sa di Junger quel fascistone boschivo e di Majakovskij il comunistone rosso vivo, ah vedo che mi copi in rimette, certo che ti "copio" e ti supero anche giovin Accio mio Passatore passaggio brigante paesaggio stato d'animo de L'autre mond di mont in mont verso Siena, ah questo è gioco verbale da conte di Maldolor, intendi? modestamente ho uno stile post-moderno!, però  sei vile a non dirmi la trama che da morto sai su questo vincitore di premi viareggini, vile io? ma se ti ci porto perché lo scopri da solo che non è tutta amicizia quel che luccica nella società letteraria!, non ho voglia di far trafila dimmela subito così la so e amen e poi si parte alla velocità del suono, arriveremo il nostro comune amico poeta sarà gentile e compito ti presenterà alle sue scelte studentesse compite ed educate che ti daranno del Lei quando ti chiederanno notizie sul novecento oscuro e passionale degli artisti che avrai raccontato e di cui sentiranno da subito compite ed educate il brivido che tu ad essi appartieni per scemenza non per risultati ma le damine del vincitore del futuro Premio Viareggio amano le trasgressioni anche se non vorrebbero mai ammetterlo e il loro prof latinista lo trovano anemico senza nerbo sì senza quella pulsione che tu chiami per comodità dionisiaca e che a volte è burlatrice al servizio d’uno che si crede nato a Siviglia! scusami tanto! non rabbuiarti anche l’amico con i baffi ispidi di Flaubert eccedeva, sì ma io non ho la sifilide!, ah ah guappa questa spititosaggine hai qualcosa in più del genio canottiere in Senna allora puoi consolarti, ma anche tu hai qualcosa in più di Flaubert se è per questo, e cosa caro-il-mio-accio? l’ho avvicinato nel genio scrittorio!, mah questo mi par difficile però sei sposato e sguardo bovino di Croisset aveva soltanto la mucchina Colet come ganza!, touchééé touché scopro che lo sposato con prole che vive come un giovanottino celibe produce dell’umorismo sulle biografie! complimenti! non sei sposato e non hai ancora figli? strano mi sembrava t’avesse anellato una figlia dei celti! accadrà! ora però accellera, ah siamo già in auto, per forza altrimenti che vantaggi avrei a stare in un sogno con le coordinate spazio temporali a pallino e per di più morto che si sgola a dar consigli da vivo ad un vivo che a volte porta lutti oh oh scusami non volevo non succederà non succederà non pensare all’Engadina! lo dico in senso surrealista sai la lotta col toro del nulla col nero noumeno insomma non fare il Tristano che quello è roba mia e se vuoi saper quanto sei gonzo appena fuori dalla barberia dal parco dove cacci di frodo e dalle serate tardo surrealiste sull’aia del significante nemmeno a Zurigo fra l’altro ti sarò maestro e donno e non ci girerò intorno capita la citazione da Dante? no! non mi stupisco, dai dimmi tutto senza equivoci piccoli o grandi, il nostro futuro vincitore del premio con te sarà gentilissimo tu proverai forte simpatia per questo allampanato tanto diverso da te ti fan tenerezza l’homini in questa maniera perché sei ingenuo ragioni come il camionista di tupà che provava affetto subitaneo per l’umiltà dei contadini e dei fattori verso la sua possanza e poi lo fregavan sui conti il carico di grano e non lo pagavano lui aveva fatto il viaggio a voto e l’altri avevano il fieno in capanna andrà così anche con questo buon neocrepuscolare ma certo! ragiona tu godi della mia protezione scrivi un libro epistolare recensito dal Corriere della Sera e Sellerio ti vuol pubblicare se ti passa la corbelleria di non voler rivelare uno dei tanti amori bien bien non è uno dei tanti è quello segreto di cui mai parli ma scrivi: la mitica Idina Faro faro spento però va beh mi taccio! ed è ovvio che chi è in carriera ti voglia amico ti proporrà addirittura di fare un libro assieme sugli oggetti anni cinquanta di cui è collezionista e di cui ti intendi perché col camion ne hai visti di oggettistica! lo annuncerà anche sopra una prestigiosa rivista di libri e tu nisba lui scriverà la sua parte tu la scriverai e la perderai nei vari traslochi e ti passerà la voglia però è generoso mi dici? sciocchino appena noi litigheremo ah non lo sai? litigheremo per questioni politiche il tuo bolscevismo situazionista o marxismo puro al cianuro mi farà montare il nervoso le solite chiacchiere che il capitalismo è tutto uguale compreso quello dell’editoria di sinistra ma lasciamo perdere le tue cantonate non sei mica un santo un san Francesco un santo rosso che con la povertà di pubblicazioni e il saio e scalzo redime l’utopia del comunismo esaltato da quel barbone cenere di Treviri con le sue fissazioni sul valore d’uso e non di scambio! e allora il futuro vincitore del Premio Viareggio non si farà più vivo con te dimenticherà la solerzia delle letterine caro accio-qui caro accio-là e tu penserai perché sei gonzo che ciò è conseguenza della sua conversione da laico scettico liberale con venature marxistiche come tutti i rampolli universitari latinisti a devoto di Medjugorje sì di quella madonna che appare ogni giorno ma la solfa non cambia prima s’inginocchiava a quelli come me et similia e poi alla Madonna ma da laico o da padrepioato ti piace la battuta? la carriera è la Fede ultima ma io la chiamo via verso la letteratura quella vera quella che resta o credi che io non abbia portato borse l’ho anche rivelato in un raccontino crudele hai inteso oè ma siamo arrivati in un lampo ma cos’è tutta quest’acqua?, un lago quello di Como devo aver imboccato la strada sbagliata siamo a Varenna in ottobre bella no?!, e ora io come faccio? sei scemo! portami a Siena, tranquillo son tutti qui vedo il preside di facoltà con lo champagne in mano per noi vedo le tue studentesse e quelle del vincitore del futuro Premio Viareggio, e come fai a distinguerle, guarda bene le tue son vestite alla lusitana e le altre come ancelle col peplo e ci guardano, ti guardano perché sei abbastanza intruso nell’università ma lascia parlare me che devo capire come si organizza la faccenda in questo porticciolo che mi fa venire il nervoso sembra estate la gente sta sdraiata sui sassi! e da non crederci mi sembri te con una studentessa del vincitore del futuro  Premio Viareggio che già s’è fatta abbrancare! ma sei qui e allora sarà un altro!, errore mio gran scrittore son io ma son doppio e a volte triplo, ah si?, eh sì tu ci hai scritto sopra gli eteronomi e l’eteronimo, io l’ho praticata questa letteratura, e allora fanne un libro che poi lo pubblichiamo, e perché mai? meglio sognarli i libri e perderli e lanciare una saudade come questo sasso in acqua che facendo plof! ci sveglia lì dove siamo vivi o morti che si sia in qualche cerchio e ognuno vive così quello a cui era destinato arrivederci a tutta la compagnia Accio se ne va premio non avrà salutare l’amico di paese è valso e varrà e se il racconto adombra crudeltà a ottobre ci stava e ci sta.  

 

 

 Accio

 


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