:: Sara Esserino: Metti Carducci all'Hotel Continental di Trieste

 

CDS: "Carducci nella bora a Trieste" - 




Sara Esserino
 METTI CARDUCCI ALL'HOTEL CONTINENTAL


Accio, questa è Via San Nicolò: qui Saba aveva la sua libreria - che ancora esiste, vedi?, è là! -, mentre più in giù c'è l'Hotel Continental. Ma un tempo questo era un luogo ben diverso: "Al buon pastore", si chiamava...
E perché mai, Sara, mi fai l'escatologia degli alberghi? Noi già il nostro Hotel Tergeste l'abbiamo trovato: un bel posticino, caldo e soprattutto riparato dalla bora.

Il fatto è, racconto ad Accio, mentre proseguiamo verso la chiesa greco ortodossa di San Nicola, giù in faccia al mare, che questo "Al buon pastore" vide un Carducci in stretto anonimato, da certa femminil foia animato. Ah, caro mio! Questa è sì città letteraria e sveviana e joyciana: ma non disdegna il pettegolezzo, la parentesi rosa, lo zuccheroso che appiccica le dita di chi sfoglia le prime pagine dei giornali in cerca del romanzetto da shop.
La bella e tormentosa Lina - sì, proprio quella delle Odi Barbare -  il sette luglio del 1878 aveva convegno qui con il Giosuè amante: non con il poeta. Chiaro, nessun doveva sapere...
Fatto sta, un giornalista in cerca di scoop, certo grazie a una soffiata di qualche "talpa" dell'allora albergo per coppie clandestine, venne a sapere, e soffiò sul fuoco della notizia: immagina che accadeva per le vie della città il giorno successivo. I due anonimi piccioncini eran seguiti da un codazzo di curiosi e appassionati, che andava via via aumentando col passare delle ore. La voce si era ormai sparsa. Ecco il motivo per cui Carducci non amò particolarmente Trieste: il giorno undici la coppia già abbandonava la città, per non mettervi più piede.

Accio, vuoi dedicarmi qui, in questa via che corre verso il mare, qualche verso un po' barbaro, come il barbuto Carducci alla sua bella?


 


2011 Sara Esserino nel refolo triestino


 

"Esserina, brumaio torbido inclina,
ne l'aër gelido monta la sera:
e a me ne l'anima fiorisce, sara, la primavera..."
Ma se non ci rifugiamo presto in una delle "osterie"
qui sulle Rive, altroché primavera:
ci porta il vento! Andiamo a berci
calice di Cabernet alla salute dei due barbari
risorgimentali amanti!