:: Italo Svevo: Pagine manoscritte I. Sara Esserino e Accio sui manoscritti molto dritti

 

 Italo Svevo

PAGINE DI DIARIO MANOSCRITTE -  I

(Trieste Transmoderna ovvero Esserino e Accio sui manoscritti molto dritti)

Io credo, sinceramente credo, che non c’è migliore via per arrivare a scrivere sul serio che di scribacchiare giornalmente. Si deve tentar di portare a galla dall’imo del proprio essere, ogni giorno un suono, un accento, un residuo fossile o vegetale di qualche cosa che non sia il o non sia puro pensiero, che sia o non sia sentimento, ma bizzarria, rimpianto, un dolore, qualche cosa di sincero, anatomizzato, e tutto e non di più. Altrimenti facilmente si cade – il giorno in cui si crede d’esser autorizzati a prender la penna – in luoghi comuni o si travia quel luogo proprio che non fu a sufficienza disaminato. Insomma fuori delal penna non c’è salvezza.

 

 

 

NOTA

I giorni in cui io e Sara Esserino siamo stati a Trieste nel marzo 2011, ideando alcune narrative photo in frammentismo vociano al Museo Teatrale Carlo Schmidl per nostra recita e ludica ricreazione, abbiamo anche studiato alcune carte al Museo Sveviano dello scrittore triestino. 

Ironicamente, scriviamo, qui in calce:

I libri prima di scriverli vanno letti. Degli autori classici, metti Italo Svevo, per capirne meglio i libri serve molto leggerne i manoscritti o i dattiloscritti.