Imbecillità con Morte

 

PREFAZIONE A SCHEGGIA

"Imbecillità con morte" è una scommessa narrativa e disegnata - aperta al corredo sonoro - che si è impennata  e nutrita di decennio in decennio: 1973, 1983,1993, 2003, 2013. Nel senso che ogni decennio ne ho aggiunto  e curato un tassello. Senza mai darle forma definita. Ora L'Imbecillità, escludendo per il momento la Morte, sia del protagonista, che non sono io, bensì Covato Poco, sia dell'autore che son io, conto di concluderla. La voce femminile appartiene a Salata Maretta. 

Claudio Di Scalzo 

Imbecillità con Morte - VII

VOGLIO SALARTI UNA NOTTE INTERA

Covato poco, so che ti risentirò stasera. Ti sarai riaddormentato anche se è mezzogiorno? Ma cosa aspetti a mettere un telefono in casa tua e non vivere di cabine telefoniche a gettoni? Od è una forma di difesa da chi ti cerca? Ma le nostre voci (salutami il tuo fraterno amico barbiere dove ti ho cercato: Il Pazzo. Sei tornato tardi dalla Bussola e hai dormito li?) di poco fa - lente profonde - non svaniscono, ancora, e non mi riesce, non mi riesce proprio di ritornare tra le pareti di sala a scambiare parole, a ripetere gesti consueti senza tradire lo spaesamento.
Se la mia voce arriva a te e ti sfiora, ti tocca, tu penetri in me.
Sì, penetri fisicamente. Io ti sento in me, Covato Poco, come ti scrissi con azzardo agli inizi della nostra estate. Viareggina. Ora è già settembre! Oggi ancora di più, mille volte di più, ti sento in me con tanta forza che la lontananza degli spazi pare annullarsi d'un tratto. E la notte, quando sono sola tra le lenzuola leggere, dai disegni chiari, tu arrivi a respirarmi accanto.
Addosso.
Cosa accade, Covato poco, cosa accade?
E' risposta che ancora pronuncio a bassa voce, che sussurro quasi tremando. Nel guardare noi, nel tentare di incorniciare i giorni che sto vivendo con te, ogni istante diviene stupore, gioia che sgorga come di sorpresa, smarrita felicità, nonostante i coltelli affilati. Sul viso seguo il disegnarsi di un sorriso velato quasi nascosto, intraducibile al mondo che mi circonda. Ma so bene che tutti lo vedono. E che tutti ne sono invidiosi.

Covato Poco, mio Ovo testardo in amore per te ardo!... acconsentirei ad essere TUA per molto più di mezzora al telefono.
Ti stringo a me, alla camicia rosa, alla gonna di veli e di fiori.
T'aspetto.
Nella sera già buia, TUA SALATAMARETTA

Non voglio far la presuntuosa intellettuale su quest’amore folle ma ti spedisco a Vecchiano in cassetta il film del regista Losey sul Don Giovanni - Capirai cosa rischio cosa rischi? Immagino che te la caverai citandomi i Rolling Stones di: "Let's spend the night together". E io come risponderò secondo te? Vado a fumarmi una sigaretta nervosetta...