:: Amnesia dolente con tre impronte buffe - Imbecillità con Morte - VI

 

PREFAZIONE A SCHEGGIA

"Imbecillità con morte" è una scommessa narrativa e disegnata - aperta al corredo sonoro - che si è impennata  e nutrita di decennio in decennio: 1973, 1983,1993, 2003, 2013. Nel senso che ogni decennio ne ho aggiunto  e curato un tassello. Senza mai darle forma definita. Ora L'Imbecillità, escludendo per il momento la Morte, sia del protagonista, che non sono io, bensì Covato Pocosia dell'autore che son io, conto di concluderla. La voce femminile appartiene a Salata Maretta. 

 

 

 

 

 

Claudio Di Scalzo 

Imbecillità con Morte - VI

AMNESIA DOLENTE CON TRE IMPRONTE BUFFE

Estatante me amante necessitante accelerata come bagnante Salata affogante senza ciambella cerata cosa rampolli nella mia abbronzatura scolorante? L’oblio oh l’oblio che vien perdio nel post sciabattìo sulla ripa che se ne impipa del solletico d’un luglio che si schifa d’averci granellati amanti! Racconterò all’autunno che i sempreverdi non conoscono ma le tortore sì che si spiumano i nascondigli i morsi i torsi i cigli nella gradazione d’una pigna sulla fronte caduta a smontar pinoli sul grugno dormiente per troppo solleone. Estate d’indoro nello scoramento d’un capolavoro tutto ghirigoro nel nido dove mi tenesti, Maldito Covato Poco, a becco aperto per succhiar lo verme del diario che tira-e-molla barcollando sul bordo mi porgevi. Cadendo senza rivelare s’era per finta o per davvero è stata la tua firma che ancora scuce la mia amnesia dolente.   

Tesi e malintesi
Bacio scintilla e fuliggine.
Salatamaretta


San Rossore - Pisa