:: Carlo Linati: Orsetta

CDS: Linati fumettato e orsettato - 10.3.2014

 

 

Carlo Linati

RITRATTO DI ORSETTA

Per aver dodici anni soli, era assai rigogliosa di membra. Il corpicino snello, ma nodoso e campereccio come di maschio, già prometteva qua e là, da curve precoci, il trionfo della futura giovinezza. I capelli biondissimi e crespi le incorniciavano un visetto tondo, arioso, dalla pelle macchiettata, dalle narici ansose, dalla fronte ardita: e su quel viso si spandeva un tòno, una frescura, che ti davano impressione d'un primaverile sereno. Ma tratto tratto vi scorgevi pure passare di volo una nube, una mestizia appassionata ch'era quasi la nostalgia d'un mondo più dolce, più suo. Ed era bello allora vederlo squagliare e disfumar tutto, come un volto d'angelo, nella radiosità di una passione paradisa.... T'aspettavi gli avessero a spuntare a fianco le ali, che si spiccasse a volo pel sereno. 

Ora pazza di moti lunghi e sani, ora abbattuta giù da improvvisi languori, da silenzi cupi e pensosi, che anima diseguale era mai la sua! Più d'ogni altra cosa, però, colpiva in lei un alternarsi d'abbandono e d'ironia, d'affetto e d'aridità. Talvolta irradiava da tutto l'essere tanta luce di amore che pareva donarsi in un punto a chi la carezzava; ma, di lì a poco, eccola irrigidita in un astioso motteggio. Nel celiare, lepida, sottile, come di donna sperimentata; e trovava, nel suo candore, parole che saporitamente pungevano: belle, senza velo.

 

 

Carlo Linati (Como 1878 – Rebbio 1949) è stato tra i portavoce più interessanti e originali della tradizione letteraria lombarda. All’intensa attività di scrittore, Linati affiancò quella di elzevirista di importanti quotidiani, tra cui il "Corriere della Sera" e "La Stampa" e traduttore di lavori di Joyce, Lawrence, Yeats, Synge, Dickens e James. Fu in contatto con l’ambiente letterario e artistico milanese e collaborò a lungo con periodici quali "Verde e azzurro", "Gazzetta letteraria" e "L’Esame", ma anche con "La Voce" di Giuseppe Prezzolini. Viaggiatore appassionato, girava l’Europa a piedi, in bicicletta, in canotto, in treno e in automobile, oltre che su un rullo compressore, fu per molti anni una firma prestigiosa del Touring Club Italiano.

Tra i suoi scritti più significativi ricordiamo: "Il tribunale verde", 1906; "Duccio da Bontà", 1912; "Sulle orme di Renzo", 1919; "Nuvole e paesi", 1919; "Issione il polifoniarca", 1922; "Storie di bestie e di fantasmi", 1925; "Scrittori anglo-americani", 1932; "Cantalupa", 1935; "Passeggiate lariane", 1939; "Arrivi", 1944; "Milano d’allora", 1946.