:: Ennio Flaiano: Aforismi per malati di flaianite. Dalle Alpi allo Ionio

 

 

 

 

DALLE ALPI ALLO IONIO

Ennio Flaiano

FLORILEGIO DI AFORISMI PER MALATI DI FLAIANITE

 

Si battono per l'Idea, non avendone.

Famiglia romana con padre liberale e figlio mag­giore comunista, minore fascista, zio prete, ma­dre monarchica, figlia mantenuta: si sfidano tut­ti gli eventi.

A quelli che invocano e ringraziano la Divina Provvidenza far notare che c'è una Divina Im­previdenza altrettanto vigile, quella che regola tutti i nostri errori, gli scontri ferroviari, i naufragi, i terremoti, le stragi degli innocenti, la follia infantile, la peste, le grandi e piccole catastrofi.

Mi spezzo ma non m’impiego.

Quando seggo al tavolo per scrivere non ho più idee, un momento prima erano tutte lì, in attesa, nella loro ipocrita disponibilità.

La morte procede per allusioni. Comincia col to­gliere il gusto di certe cose, restringe il campo degli interessi, porta verso la solitudine. La bara come soluzione finale.

Il microbo che divora l'altro microbo pensa cer­tamente al dominio dell'atomo.

A New York tutti sentono il bisogno di essere uguali, perché l'eguaglianza è una sicurezza che esclude la fratellanza e la libertà.

L'amore è una cosa troppo importante per lasciar­la fare agli amanti.

La nostra saggezza è di ritenerci poco mortali.

L'omosessualità per la classe povera non è un vizio ma un modo per accedere alle classi superiori.

Quando l'uomo non ha più freddo, fame e pau­ra è scontento.

L'oppio è ormai la religione dei popoli. Vivere è diventato un esercizio burocratico.

Se i popoli si conoscessero meglio, si odierebbe­ro di più.

Afflitto da un complesso di parità. Non si sente inferiore a nessuno.

La noia e la malinconia aspettano dovunque si vada per divertimento, per cambiare. Solo il luo­go dove viviamo non ci fa pensare alla morte, al fallimento, alla vecchiaia. Turismo, triste inven­zione. Non c'è salute fuori della propria grotta.

L'amante: una specie di moglie e di marito che col tempo diventa insopportabile.

Ci sono molti modi di arrivare, il migliore è di non partire.

Viaggiare è come tenere i rubinetti aperti e vede­re il tempo che va via, sprecato, liquido, intrattenibile.

Chi mi ama mi preceda.

 

 

 

 

Claudio Di Scalzo

LA FLAIANITE

Appena passato a miglior vita, e possiamo immaginare con ironia e stile come quando scriveva il suo Frasario essenziale per passare inosservati in società, Flaiano ha visto (se per le cose dell’al di qua chi sta dall’altra parte mantiene la vista e la voglia di interessarsene) moltiplicare edizioni postume a lui dedicate e soprattutto ha dovuto scoprire le sue battute aforistiche sulle labbra di manipoli di finti ironici e giuggioloni del potere. A conti fatti si è diffusa la Flaianite. Di questa “malattia” della citazione offriamo un florilegio e una sintesi per i flussi desideranti di chi vuol rinfrescarsi la memoria o ammalarsi.

I principali libri di Ennio Flaiano (Pescara 1910 - Roma 1972) sono il romanzo Tempo d'uc­cidere (Longanesi), la commedia Un marziano a Roma (Einaudi), le collezioni di scritti Diario notturno (Bompiani), La solitudine del satiro, Diario degli errori, Lo spettatore addormentato (Rizzoli), Frasario essenziale per passare inosservati in società (Bompiani). Una buona scelta è ora in Opere, Bompiani 1988. Sulla mania del "flaianismo" negli anni del boom economico resta insuperata la collezione di articoli di Giovanni Russo, Flaianite, Scheiwiller, Milano 1991.