:: Rostand - Fenzo: Cyrano de Bergerac |
CIRANO DI BERGERAC
COMMEDIA EROICA IN CINQUE ATTI IN VERSI
TRADUZIONE ITALIANA DI MARIO GIOBBE
SCENA VI.
I PRECEDENTI, LE BRET, RAGUENEAU.
LE BRET Quale follia! Io n'ero certo. È là!
CIRANO, sorridendo e raddrizzandosi. Ah, siete voi Le Bret!
LE BRET Levandosi di letto egli si è ucciso.
ROSSANA Ahimè, quel deliquio improvviso... poco fa?... quel suo male?...
CIRANO Già, è vero: io non avea finito il mio giornale: Sabato, ventisei, di un colpo inopinato, il sir di Bergerac è morto assassinato. (Si scopre, lasciando vedere il capo tutto avvolto di bende.)
ROSSANA Che dice mai? — Cirano! — Da tante bende stretto... Che v'han fatto? Perchè?...
CIRANO «Cader, la punta al petto, con un colpo di spada, da un pari eroe ferito?» — Quest'io dicevo!... Il mio destino m'ha schernito!... E mi uccide, alle spalle, in un tranello indegno, per opera di un servo, un troncone di legno. Benissimo. Avrò tutto mancato, anche la morte!
RAGUENEAU Signore!
CIRANO Ragueneau, non pianger così forte!... (Gli stende la mano.) Qual'è ora, mio buon collega, il tuo mestier?
RAGUENEAU, lagrimando. Smoccolo.... le candele al teatro Moliére.
CIRANO Moliére!
RAGUENEAU Ma vo' via diman: sono indignato. Ieri, nello Scapin, vidi che vi han rubato tutta una scena!
LE BRET Tutta!
RAGUENEAU Sissignore, il famoso «Ma che diavolo andava a fare?...»
LE BRET Il glorioso Molière ti ha plagiato?
CIRANO
Silenzio! Egli ha ben fatto!... (A Ragueneau.) E la scena produsse molto effetto?
RAGUENEAU, singhiozzando. Ah, che scatto d'ilarità, signore!
CIRANO Ecco il destino mio: far da suggeritore, — e meritar l'oblio! (A Rossana.) Ricordate la sera in cui nell'ombra nera Cristiano vi parlò? È tutta in quella sera la mia vita. Ed intanto che al fondo io son restato, altri a cogliere il bacio della gloria è montato! È giusto, ed io consento sull'orlo dell'avello che Moliére ha genio, che Cristiano era bello! (Suona la campana; si vedono passare, in fondo, le suore che vanno all'ufficio.) Che vadano a pregare, come vuol la campana!
ROSSANA, per chiamare. Sorella, qua, sorella. CIRANO, trattenendola.
(Le suore sono entrate nella cappella. Suona l'organo.) Non chiamate, Rossana. Non mi ritrovereste, al ritorno; ci siamo. Sol mi mancava appunto questa musica....
ROSSANA Io vi amo, vivete!
CIRANO Ahi, nella favola solamente si dice che, udendo dirsi: io t'amo il principe infelice, fuse la sua bruttezza il sol delle parole. Ma tu t'accorgeresti che per me non v'è sole! ROSSANA Io vi resi infelice! Io!
CIRANO Voi? Di tutte ignaro dolcezze femminili, non alla madre caro, privo d'una sorella, cresciuto nel terrore dell'amante dall'occhio sarcastico, il mio core per voi ebbe un'amica, almeno. Voi faceste passar nella mia vita il fruscio di una veste.
LE BRET, mostrandogli il chiaro di luna che attraversa le rame. E l'altra amica tua, ti reca il suo saluto.
CIRANO, sorridendo alla luna. Vedo.
ROSSANA Un essere solo amavo, e l'ho perduto due volte!
CIRANO Io monterò nell'opalina luna, Le Bret, senza il soccorso di macchina veruna.
ROSSANA Che dite?
CIRANO Sì, lassù, lassù, ve lo dico io, mi manderanno a fare il paradiso mio. Più di un'anima cara esser vi dè in esilio, troverò Galileo con Socrate a concilio.
LE BRET, ribellandosi. No! no! Sarebbe troppo stupido, troppo ingiusto! Un tal poeta! Un cuor così grande, sì augusto morir così!... Morire!...
CIRANO Su brontolone!
LE BRET, scoppia a piangere. Oh, amico!
CIRANO, alzandosi, gli occhi smarriti. Questi sono i cadetti di Guascogna!... — Sì, dico... La massa elementare... Eh, sì... Ma questo è il punto!
LE BRET La sua scienza!
CIRANO Copernico ci lasciò detto appunto...
ROSSANA Ahimè!
CIRANO Ma che diavolo, andava a far, che c'era che mai ci andava a fare egli in quella galera? Astronomo, filosofo eccellente. Musico, spadaccino, rimatore, Del ciel viaggiatore, Gran mastro di tic-tac, Amante — non per sè — molto eloquente Qui riposa Cirano Ercole Saviniano Signor di Bergerac, Che in vita sua fu tutto e non fu niente! Io me ne vò... Scusate: non può essa aspettarmi. Il raggio della luna, ecco, viene a chiamarmi. (Ricade, il pianto di Rossana lo richiama alla realtà; egli la guarda, e carezzandole i veli:) Io non vò che tu pianga meno il tuo seducente il buono, il bel Cristiano. Io voglio solamente che, quando le mie vertebre avrà dòme il gran gelo, un duplice tu dia senso al tuo nero velo, e che il suo lutto sia anche un poco il mio lutto.
ROSSANA Io vi giuro!....
CIRANO, scosso da un lungo fremito, si rialza subito. Non qui seduto, non del tutto domo. (Vogliono sorreggerlo.) Niun mi regga!... (Addossandosi all'albero.) L'albero basterà. (Pausa.) Ella viene. I miei piedi già son di marmo. Già ho di piombo le mani. (Raggiante.) Ma poi ch'è per la strada, voglio aspettarla in piedi.... (Tirando la spada.) E con in man la spada!
LE BRET Cirano!
ROSSANA, che quasi vien meno. Ahimè, Cirano! (Tutti indietreggiano spaventati.) CIRANO Ella guarda... Mi pare... che la Camusa ardisca il mio naso guardare! (Levando la spada.) Che dite?... È vana... so... la resistenza adesso, ma non si pugna nella speranza del successo! No, no: più bello è battersi quando è in vano. — Qual fosco drappello è lì? — Son mille.... Ah, sì! vi riconosco, vecchi nemici miei, siete tutti colà! La menzogna? (Tirando colpi nel vuoto.) Ecco, prendi!... Ecco, ecco le Viltà ed ecco i Compromessi, i Pregiudizi! (Tirando puntate.) Che io venga a patti? Mai! — Ed eccoti anche te, Stoltezza! — Io so che alfine sarò da voi disfatto; ma non monta: io mi batto, io mi batto, io mi batto! (Fa immensi mulinelli con la spada. Poi si ferma affannoso.) Voi mi strappate tutto, tutto: il lauro e la rosa! Strappate pur! Malgrado vostro, c'è qualche cosa chi io mi porto (e stasera quando in cielo entrerò, fiero l'azzurra soglia salutarne io potrò;) ch'io porto meco, senza piega nè macchia, a Dio, vostro malgrado.... (Si slancia, la spada levata.) Ed è... (La spada gli cade di mano, egli barcolla e cade nelle braccia di Le Bret e Ragueneau.)
ROSSANA, piegandosi sopra di lui e baciandogli la fronte. Ed è?....
CIRANO, riapre gli occhi, la riconosce, e sorridendo dice: Il pennacchio mio!
Edizioni Voilier Lucca Comics and Games 2013
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