:: DON JUAN DI BYRON. Archeologia editoriale a cura CDS

 
 
 
 
 
DON JUAN SEDUCE GIULIA
 
Però Giulia, senza accorgersene, finì coll’appoggiarsi sull’altra mano che giocava con i riccioli dei suoi capelli neri. Non so esattamente quel che don Giovanni pensò; ma in pratica fece quel che voi tutti avreste fatto al suo posto: le sue labbra ringraziarono quella mano con un bacio riconoscente. Poi, arrossendo all’idea d’aver mal agito, egli indietreggiò disperato: l’amore è così timido in un cuore novizio! Ella arrossì, ma non di collera. Cercò di parlare. Invano: la sua voce era divenuta così debole! In quel momento, la luna mostrò il suo disco giallo, la luna così perversa malgrado la sua aria modesta. Vi è in quell’ora lunare un silenzio pericoloso. La luce argentata che aureola con un fascino sacro l’albero e la torre antica e che dà a tutta la natura un carattere d’intima dolcezza, penetra sino al cuore. Allora, addio riposo!
Giulia era seduta accanto a Don Giovanni, semi-allacciata dal suo braccio. Tentava appena di liberarsi dalla stretta e questo braccio tremava come il bel seno su cui si era poggiato. Ella credeva, senza dubbio, che non vi fosse nessun male in tutto questo; altrimenti avrebbe resistito. Ma questa situazione aveva una bellezza tutta sua e Dio solo sa quel che ne seguì.
La voce di Giulia si spense, esalando sempre più deboli sospiri, sino al momento in cui fu troppo tardi per tenere una conversazione ragionevole: i suoi begli occhi si riempirono di lacrime. Volesse il cielo che non vi fossero motivi di spargerne! Ma chi può amare e rimanere saggio nello stesso tempo? Ella lottò un po’, si pentì molto e – pur mormorando: “Non consentirò mai” – consentì.
 
 
 
NOTA
La Dall’Oglio, casa editrice oggi estinta che viveva con i diritti alla pubblicazione di Svevo, proponeva classici romantici tradotti alla maniera tutta italiana di riportare in prosa, poetica per carità, poemi. Sorte stessa tocca anche a Shelley. Qui il traduttore, un certo Alex Alexis, probabile mascherina in missione per rendere elegante e faceto, sublime e comico, il Don Juan bayroniano, abbonda di esclamativi e teatrali punti di sospensione, riuscendo tutto sommato a divulgare lo spirito tragico verso la farsa.  Proponiamo ai lettori-navigatori una scena di seduzione e abbandono ai sensi. Del Burlator di Siviglia molto Lord.