:: Claudio Di Scalzo: Sia lode ad Akim Breton Renzi

 

 

Claudio Di Scalzo
SIA LODE AD AKIM BRETON RENZI

 
Nel mondo tomba
Dove tutto è epigonale
Prima che il surreale soccomba
Mi chiedo a che serve la contesa elettorale.
Mi risponde Akim Tarzanide della foresta:
Intendi gli animali elettori: è quel che resta.

 



Nacqui alcuni anni dopo che Augusto Pedrazza e Roberto Renzi avevano inventato Akim, la scimmia bianca. In età di lettura ne scorrevo gli albi. Akim era un tarzanide certamente un po’ riflesso del Tarzan di Burroughs, però aveva una sua indubbia originalità. Oltre ad essere allevato da scimmie e abile a capire il linguaggio degli animali e a conoscere popoli misteriosi con lor costumi e linguaggi e corpi inanellati spesso nel male e nel pagan culto, mi coinvolgeva e mi coinvolge, anche oggi nell’analisi post-elettorale, per il trucco narrativo e immaginario adottato dagli autori. Sia lode a Pedrazza disegnatore e allo sceneggiatore Renzi, casualmente con un cognome oggi sì da portento. La coppia decise di andare oltre i suoni gutturali e barriti e ruggiti e ululati e fischi, dando agli animali frasario, lingua, discorso quando tra loro parlano. Sono umani. O sono già post-umani. Nelle nuvolette parlano come gli uomini.

E se fossero oggi gli elettori, nei vari partiti, ma parecchi nell’animalesca ostilità a un movimento che si proponeva di divulgare a ogni costo l’onestà in politica, e a vaticinare processi a bancari e capitalisti e ladri e ruffiani in cultura e politica nutriti appunto da un sistema, a parlare un linguaggio parodia dell’umano?
Credo proprio che ciò accada in Rete, in Facebook, dove ogni linguaggio è apocrifo ogni parola è citazione di eventi che furono il tragico e non la burla. Ma se il M5STELLE in parte è stato ed è burla, la critica oggi alla sua non vittoria lo è altrettanto, è post-umanità tarzanide per chi lo decifra e animalesco per chi lo pratica.

In ciò si realizza un perfetto capovolgimento dell’immaginazione al potere di surrealistica memoria. La speranza cessa, è mera ripetizione e calco, nella Jungla dei Segni, ma viene anche castrata ogni allucinazione volontaria per rompere il sistema del reale, del potere, e più che il sovrumano, vaticinato da Breton, abbiamo l’animalesco che rinuncia all’immaginazione e alla fantasia. Questi secondo me sono chi canta vittoria per l’affermazione del buonsenso del Partito Democratico e dintorni.
Anche nel commento dei dati elettorali io da tal animalesca progènie mi discosto. Da artista sia chiaro da (anche DaDa) surrealista nutrito a sogno visionario, ad allucinazione, a fumetto di Akim.