:: Claudio Di Scalzo: Cariche romane e fumetto proletario

 

 

 

 

Claudio Di Scalzo

CARICHE ROMANE E FUMETTO PROLETARIO

A Roma, il 12 aprile, ieri, è stato caricato dalla polizia il Movimento per la casa. Con scontri e feriti. Anche a causa di una guerriglia - in attesa di spettacolarizzazione video-Facebook - dei Black Bloc e di inediti Azzurri Bloc. La Rete è invasa e Facebook in particolare da tanta indignazione della sinistra antagonista: contro il governo di sinistra o Renzi “massacratore”. Scrivo il mio ABC + D popperiano.  Ben sapendo che, da situazionista, entro in uno spettacolo minimo di segni del tutto ininfluente. Il mio e con chi si intreccia: rispetto ai segni della vera economia politica capitalistica. Facebook altare per vendere merci. La De-costruzione ironico-paradossale che ridicolizza Renzi di sinistra così come l’urlo verso il totalitarismo renziano-alfaniano sono divertenti ma ideologicamente frettolosi. Proprio dal punto di vista dell’eterodossia o marxista o anarchica.

 

 

PINKY RANKIN

su Tellus geo-fumetto

 

A) La sinistra riformista e moderata è sempre esistita. Socialdemocratica. Ma una cosa fu quella di F. Ebert che fece assassinare Rosa Luxemburg una cosa è la socialdemocrazia del PD misto sinistra DC anche se il ministro degli interni carica una manifestazione. B) La sinistra che potrebbe opporsi al capitalismo-schizoide (Deleuze) potrebbe essere quella comunista, ma in Italia non esiste, e se esiste è vetero-staliniana; ma anche il comunismo-anarchico oltre alla contrapposizione come “fatto”, la vetrina rotta al posto della bomba di Ravanchol, anche qui mi sembra una declinazione che non mette certo in discussione il modo di produzione capitalistico. Che per esser cambiato, se mai ciò fosse possibile, in un  lungo processo che potrebbe maturare in India o Cina o Africa, gli empiti etici o scherzosi servono a ben poco. C) Siccome si rimanda il PD a Lenin che martirizzava gli anarchici serve ricordare che Lenin è l’unico che una rivoluzione l’ha progettata con un partito comunista e vinta. In Lenin la dicotomia amico/nemico è totale. Non ammansibile. Neppure nell’epoca del web. Il Gruppo Tel Quel, al quale fui vicino, negli anni Sessanta l’aveva capito, unire Lenin e Artaud avrebbe fatto esplodere il capitalismo e i suoi simulacri. Mi piace continuare a pensarlo possibile. Il Comunismo è un romanzo tragico, gulag compreso, e va attraversato tutto. Solamente se Durruti sarà necessario in futuro accanto a Pasolini e Gramsci e ad uno Yellow Kid-Web (e mi piace ricordare Pinky Rankin il dimenticato personaggio americano proletario che nessuno mai cita) rinato, potremmo pensare un nuovo “Manifesto” rivoluzionario. ps D) Se la società è aperta come scrive Popper forse è il caso, da parte di chi la vuole rovesciare, di prendere in considerazione che uno stato liberal-democratico (elezioni e capitalismo) usa la forza contro chi ritiene frangia totalitaria che siano no-global o secessionisti veneti.