:: Sara Earnshaw e Accio Heatcliff: La fotografia col cappellino vale due volte. Foto fumetto melodramma

(Marina di Vecchiano, luglio 2009)

Abbronzato e beato e permeato da quanto vedo incantato

Accio in camporella s’affaccia alla finestrella a guardar la sua bella

Didascalia Aggiunta dieci anni dopo nel febbraio 2019

Accio col cappellino sorride alla fotografa Sara Esserino che 10 anni dopo si chiama Cardellino



Sara Earnshaw  e Accio Heatcliff

LA FOTOGRAFIA COL CAPPELLINO VALE DUE VOLTE

(Foto e fumetto con empiti da romantico melodramma)


 


Sara Earnshaw risponde pungente
ad Accio Heathcliff sulla questione dei Linton...



 

-Accio m’è tornata in mente la foto che ti scattai, circa dieci anni fa in estate, nel cascinale di tuo zio a Marina di Vecchiano, ce l’hai ancora?

-Come no!,  ecché potevo buttalla via perché sei stata lontana 5 anni e 5 mesi con Linton dai bei modi?

-Proprio non riesci a scordare questa parentesi, eh, Accio Heathcliff!, anche tu hai avuto la tua Linton, tutta foglie che trascolorano invece della roccia inscalfibile come recitai in “Colline tempestose” copiando Catherine Earnshaw, potevi aspettarmi nella tua selvaticheria intatta; siamo a pari anche nell’equivoco sentimentale e culturale, rima cercata; come ti dissi: “un Linton per ciascuno non fa male a nessuno”; ma ora dimmi dov’è la foto  e come la tieni, sennò potrebbe salirmi nervoso!

-Seguimi Sara e stai attenta alla scala ch’è ripida, non è un ponticello veneziano!

-Ah, la tieni nascosta nell’abbaino del cascinale della Nada? Bella custodia amorosa!

-Chiudi il becchetto, Cardellino Earnshaw, che scoprirai come il tuo Accio Heathcliff t’à atteso!

-Son proprio curiosa di scoprirlo… in tutto questo buio… come hai fatto a custodirmi. Lo vedo... è lì appeso il  ritratto che ti scattai… ci scrivesti una didascalia in rima, però non la ricordo…

-Recitava cosi: “Abbronzato e beato e permeato da quanto vedo incantato” e cioè te!  -  Nelle giornate di sole, ma anco con l’acqua, o quando ti sognavo, o leggevo quanto per te scrissi o scoprivo tele disegnate con noi due nello studio nascoste,… qui salivo… e mi prendeva una nostalgia da non reggerla… e sapevo che la Linton o meno… era te che ancora amavo… e speravo ti succedesse lo stesso… ma non ci credevo che in quegli attimi… allora prendevo la foto incorniciata la posavo alla luce oltre i vetri dell’abbaino sul tetto,  e come uno scemo, dicevo a quel me stesso di allora: diglielo ancora a Sara Esserino Earnshaw che sempre l’amo che senza lei non è vita reale, solo ricamo letterario inutile… diglielo Accio magari ti sente e t’intende… e a volte salivo sul tetto  e guardavo verso Venezia dove stavi con un altro meglio di me, più buono  e gentile e più colto e saggio, e sentivo che era partita persa,… scendevo… riattaccavo la foto… e stavo col frangi flutti sullo sterno tutto il giorno… e invece sei tornata…

-Vieni qui Accio Heathcliff, fatti stringere… andavi a sederti sul tetto addirittura… ma se scivolavi di sotto!… sei proprio matto, con queste tegole tutte smosse… e coperte di borracina…

-Non potevo morire… non prima d’averti abbracciata ancora… sono o non sono un Eroe da libro senza libro come mi dici! Un eroe da fumetto… e tu dovevi diventare La donna che visse due volte nel cuore dello stesso uomo!

- Aggiungo rima adatta e te la recito io: “Eroe da fumetto che nel cuore tengo stretto”. Rima da Corriere dei Piccoli, felice di tornare bimba con te. Ecco dove mi trascini Accio Heatcliff… quest’avventura non la scambierei con niente al mondo, e quand’ero lontana a nessuna somigliava!, nella vita quotidiana nelle cose dette culturali; e me l’aveva fatta vivere il figlio d’un camionista anarchico che tutti per nominarlo cattivo chiamavano Accio,… quest’abbaino lo preferisco a tutti i teatri del mondo con celebri orchestre… anche alla Filarmonica di Berlino, a ogni bacchetta di direttore che potrebbe dirigermi… a ogni disco che posso pubblicare… questa musica è quella del racconto avventuroso… quella che han vissuto i nostri padri: rivoluzionari utopisti e musicisti indefessi e viaggiatori con nel taschino la foto della propria amata… in tanti, in troppi, vogliono poeticizzare la propria vita, presentandosi come non sono, e vivendo poi scissioni insanabili e tristi; tu, Accio, hai fatto il percorso al contrario, intendi somigliare a un eroe da fumetto, da romanzo popolare, ed io in esso ti amo e voglio starci con te con la mia musica. Sarebbe piaciuta questa nostra vicenda e come la illustriamo ad Hugo Pratt. Ed anche Emily Bronte, sono convinta, accetta che tu viri in una fotografia sopra un tetto scivoloso dentro un abbaino che ospita pure allocchi… i nomi la trama dei suoi personaggi.

- Se questa è una dichiarazione d’amore lunga… m’ha messo un appetito lunghissimo Sara Earnshow che non t’immagini.

- Mona!, per una volta che rivelo la mia passione così mi rispondi?… allora avanti sul cacciucco che non vol trucco!