:: Claudio Di Scalzo: Il Povero Scrittore di paese con Kafka e i Preludi di Chopin n. 23 e n. 24 - Di chi è la colpa?


Preludio n. 23 in fa maggiore - al pianoforte Eugeny Kissin



 

 

Claudio Di Scalzo

IL POVERO SCRITTORE DI PAESE CON I PRELUDI DI CHOPIN N. 23 e N. 24





Kafka nel cielo stellato - cds 2012



 

Sono un Povero scrittore di paese, parente del Povero musicante di Grillparzer. Non ho nessuna sapienza da diffondere. E se l’avessi non la spargerei né con chi amo né con gli amici né su pagine elettroniche o scritte. Perché son cresciuto con due soli libri sul comodino e nello zaino viaggiando: l’Ecclesiaste dall’Antico Testamento e il Vangelo di San Giovanni. Non tutti i libri, non tutte le parabole. Dove l’unico Verbo è la parola di Dio e del Cristo non certo quella di qualche filosofo o poeta presuntuoso.



 


Kafka pensa al barcaiolo nel racconto del cacciatore Gracco
cds 2013



A rigore però dovrei aggiungere che ho tenuto con me un altro libro che ho sempre sentito religioso, che sono i racconti Kafka. Non tutti. Alcuni. Il suo ebraismo completa il mio cristianesimo. Sono un povero scrittore di paese, non ho niente di geniale e se ce l’avessi non saprei come ravvisarlo in me, e se me lo dicessero non ci crederei; e se volessero avvicinarmi per questo, io che non voglio seguaci, ribatterei che sono scemo. Sono un povero scrittore scemo che va verso la sua fine, per l’età, per la stanchezza che provo, per vicende tragiche che m'han segnato, per malanni che mi fanno sanguinare il naso dandomi mancanze d'equilibrio. Figurarsi se in questo crepuscolo ho tempo di ricordare o accudire il mio mestiere d'artista. Che ho quasi del tutto obliato e neppure più ne sfoglio pagine e carte disegnate e fotografate. Perché oggi ascolto soltanto musica. E in questo mese che va a febbraio alla sua metà: mi tengono compagnia i Preludi di Chopin. Non tutti. Stanotte il Preludio n. 23 in fa maggiore e il n. 24 in re minore. Il primo dolcemente ondeggiante sul moto arpeggiato della mano destra, lo sento come la mia giovinezza con tante illusioni e utopie rivelatisi poi foriere d'alto dolore e amarezza; il secondo che è drammatico, incalzato dall’incessante movimento del basso ostinato, danno alla composizione un violento contrasto. Questo preludio è adatto al mio vissuto nell’autunno. Ambedue sono necessari preludi ad accogliere la verità, metafisica e anche sacra penso, che in questi giorni mi viene dal Barcaiolo del cacciatore Gracco nel racconto di Kafka. Egli ha commesso un errore, “un falso colpo di timone, un istante di disattenzione”, per cui ciò che c’era prima di quel punto sprofonda nell’oblio, si interrompe a causa di una digressione che precipita il cacciatore Gracco altrove senza essere più in grado di ritrovare la strada del ritorno, la rotta della salvezza. Di chi è la colpa?


 


Kafka nel mattino preda del paesano trattino - 2014



 

Ecco, questa è tutta la mia sapienza, e per la prima volta nella mia vita, ho fatto una citazione. Perché un povero scrittore di paese per capire il suo destino ne aveva bisogno. E, mi commuove, pensare che mi viene da un uomo che chiese di distruggere i suoi libri prima di morire.





 
 
Preludio n. 24 in re minore - al pianoforte Marta Angerich






NOTA
 
Il POVERO SCRITTORE DI PAESE è un personaggio di quella che fu la mia letteratura e il mio immaginario. Che ben si accostò a ritratti di fantasia per Franz Kafka che ho dipinto nel corso degli anni. In alcuni casi accostandolo ad un fratello che ritenni fosse Giovanni Boine.  Uno dei primi è questo in calce al quale sono molto legato. Risale a metà degli anni Settanta. E lo donai a Karoline Knabberchen nel primo anno del nostro fidanzamento, era il 1979. (cds)





Franz Kafka bussa al portone usando il cravattino
cds 1975






Boine e Kafka due visi in tisi - cds  2015