:: Claudio Di Scalzo: Boine muore a maggio

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Giovanni Boine a passeggio sano

 

 

 

L’Uomo che muore a Marzo

GIOVANNI BOINE MUORE

Io la notte non dormo, sono malato e soffro dolori alti. Non ho la parola nel gozzo né nelle dita, tremano. E allora disegno Giovanni Boine che muore. A trent'anni. A imperia. Cento anni fa e stanotte io per lui.

C'è un libro e c'è un POST-LIBRO TRANSMODERNO che interpreto. Alla mia maniera. Che non è né poetica né pittorica perché io sono uno scemo che muore e che per combinazione in passato ha scritto e disegnato. Ma non appartengo alla categoria. Né mi importa appartenervi. Sto soltanto con chi muore o chi è già morto. Qui non ci sono trucchi di pensiero o di mestiere o di abilità di finzione. "Si muore col vestito migliore". Che per me è un vestito scemo, idiota quasi. Ma per Giovanni Boine va bene, come per me del resto, perché "L'inutile ceppo del male" (da L'Agonia, 1913) da vivere e poi casomai da interpretare, lui lo fece, interpretò!, a me non importa, l'ha già fatto lui; lo leggo e non ho bisogno di scrivere sul "ceppo" che tengo in petto.

E' un ulivo, il ceppo, crebbe sulle Mura di Lucca. Me lo impiantò una santa per salvarmi. Io, da scemo, non capii che quello era anche un chiodo di croce. La santa mi diede protezione e dolore.

A maggio è il centenario della sua morte: 1917 - 2017. 

Ma ora, mi dispero un poinino!, conta per me.... morire con Boine. Ci sono andato a passeggio sul lungomare di Porto Maurizio, quand'era sano, aveva un cappello che gli invidiavo. Era elegante e trasognato.